Manca sempre meno alle Olimpiadi di Parigi 2024. La più importante e antica manifestazione sportiva torna protagonista a tre anni di distanza da Tokyo 2020, che fu però rimandata di un anno, e disputata quindi nel 2021, a causa dello scoppio della pandemia da Covid-19. L’appuntamento, segnato in rosso sul calendario di tifosi e appassionati di ogni sport, è fissato per il prossimo 26 luglio, quando è prevista la cerimonia di apertura delle Olimpiadi parigine. Oltre due settimane di sport, con la data di fine gare prevista per l’11 agosto. L’Italia spera di tornare a casa con un grande medagliere, ma nella storia chi è che ha saputo brillare? Qui la classifica degli atleti italiani con più medaglie olimpiche

 

Italiani con più medaglie alle Olimpiadi: la classifica

 

Tante le aspettative e le speranze riposte negli atleti azzurri, che hanno programmato la propria stagione per arrivare al top della forma proprio in Francia. Le Olimpiadi di Tokyo hanno contribuito a regalare il cosiddetto “anno d’oro dello sport italiano” grazie alle 40 medaglie conquistate (record per una singola edizione), che si sono unite alla vittoria degli Europei di calcio. Marcell Jacobs, oro negli ultimi 100 metri e nella staffetta 4x100, e Gianmarco Tamberi, oro nel salto in alto, sono tra i protagonisti più attesi, ma non certamente gli unici. La speranza è quella di eguagliare le gesta di tutti quegli atleti azzurri che non solo sono riusciti a trionfare alle Olimpiadi, ma si sono confermati nelle edizioni successive, conquistando un posto speciale ed eterno nell’Olimpo sportivo italiano. 

 

Ecco, quindi, la classifica degli atleti azzurri che hanno conquistato più medaglie nella storia delle Olimpiadi estive. Non fanno dunque parte della graduatoria atlete leggendarie (che sarebbero state altrimenti sul podio) come Arianna Fontana, 11 medaglie nello short track, e Stefania Belmondo, 10 nello sci di fondo.

 

 

  1. Edoardo Mangiarotti, scherma: 13 medaglie (6 ori, 5 argenti, 2 bronzi)
  2. Valentina Vezzali, scherma: 9 medaglie (6 ori, 1 argento, 2 bronzi)
  3. Giulio Gaudini, scherma: 9 medaglie (3 ori, 4 argenti, 2 bronzi)
  4. Giovanna Trillini, scherma: 8 medaglie (4 ori, 1 argento, 3 bronzi)
  5. Gustavo Marzi, scherma: 7 medaglie (2 ori, 5 argenti)
  6. Nedo Nadi, scherma: 6 medaglie (6 ori)
  7. Giuseppe Delfino, scherma: 6 medaglie (4 ori, 2 argenti)
  8. Raimondo D’Inzeo, equitazione: 6 medaglie (1 oro, 2 argenti, 3 bronzi)
  9. Piero D’Inzeo, equitazione: 6 medaglie (2 argenti, 4 bronzi)
  10. Gregorio Paltrinieri, nuoto: 5 medaglie (1 oro, 2 argenti, 2 bronzi)

 

 

Come si evince dalla classifica all time degli atleti italiani con più successi alle Olimpiadi, è la scherma a farla da padrona. La nobile arte della sciabola, del fioretto e della spada porta ben otto sportivi nelle prime dieci posizioni, riaffermando ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, il primato e l’eccellenza italiana nella disciplina. Da sottolineare anche la presenza di Raimondo e Piero D’Inzeo, unici in grado di spezzare l’egemonia della scherma, e passati alla storia dello sport azzurro come “i fratelli invincibili” per i loro tanti successi nell’equitazione.

 

 

Gli italiani più vincenti di sempre alle Olimpiadi 

 

 

Il podio, come detto, è tutto della scherma, da sempre miniera d’oro per il medagliere azzurro. Proprio per questo ha fatto rumore, alle ultime Olimpiadi di Tokyo, non essere riusciti a conquistare nemmeno un oro in nessuna delle discipline a cui partecipavano i tanti atleti azzurri. In totale sono arrivate cinque medaglie (3 argenti e due bronzi), che hanno posizionato l’Italia al decimo posto del medagliere di categoria. Un risultato che può essere considerato deludente se rapportato, come abbiamo mostrato, al glorioso passato azzurro.

 

Edoardo Mangiarotti è l’atleta azzurro ad aver conquistato più medaglie alle Olimpiadi estive. Lo schermidore è riuscito a ottenere un totale di 13 medaglie, divise in 6 ori, 5 argenti e 2 bronzi. I successi, ottenuti nella spada e nel fioretto, sono arrivati tra le Olimpiadi di Berlino del 1936 e quelle di Roma del 1960. Nessuno al mondo è mai riuscito a fare meglio. Quello che non tutti sanno però è che Mangiarotti deve parte della sua fortuna sportiva agli insegnamenti del padre Giuseppe, maestro di scherma, che decise di allenarlo a tirare con la mano sinistra piuttosto che utilizzare la sua preferita, la destra. Alla base della decisione c’era la convinzione che, in tutti gli sport ma specialmente in quelli di contatto e di duello, gli atleti mancini avessero quel qualcosa in più capace di disorientare l’avversario. L’intuizione, alla fine, si rivelò vincente, come testimoniano i tanti successi olimpici di Mangiarotti.

 

Al secondo posto nella classifica all time troviamo un’altra leggenda della scherma come Valentina Vezzali. Nata a Jesolo nel 1974, è considerata una delle schermitrici più forti di tutti i tempi, come confermano le sue 9 medaglie olimpiche. Di queste nove, ben 6 sono ori, che Vezzali ha conquistato nel fioretto individuale e a squadre, a cui si aggiungono un argento e due bronzi. Il suo primo successo olimpico arrivò ad Atlanta nel 1996, mentre l’ultimo oro fu a Londra nel 2012. Quattro anni dopo, nel 2016, Vezzali annunciò il ritiro. Dopo aver appeso il fioretto al chiodo, la schermitrice italiana più vincente di sempre ha continuato a dedicarsi al movimento azzurro, tanto da essere nominata sottosegretaria con delega allo Sport nel governo Draghi, e rimase in carica dal marzo 2021 all’ottobre 2022.

 

Terzo posto invece per Giulio Gaudini, specialista del fioretto e della sciabola. Meno famoso dei colleghi che lo precedono in classifica, ma non per questo meno rilevante per lo sviluppo della scherma in Italia. Gaudini conquistò un totale di nove medaglie, proprio come Vezzali, ma conta meno ori: 3 a fronte dei 6 di Valentina. Completano la sua prestigiosa bacheca anche 4 argenti e 2 bronzi, ottenuti in tre Olimpiadi: quelle di Amsterdam 1928, dove festeggiò il suo primo oro nel fioretto, quelle di Los Angeles 1932, quando arrivò il suo primo argento nella sciabola, e infine quelle di Berlino 1936.