Stipendio Mancini, quando guadagna il ct dell’Italia?
Sarà che si è preso tutte le copertine, sarà che ora tutti parlano di lui: Roberto Mancini in Italia (e in tutta Europa), è l’uomo del momento. I giornali inglesi ne hanno analizzato vestito (Armani), assistenti tecnici (tutti affascinati in particolare dall’ex Milan Evani) e tattiche che hanno aiutato l’Italia a trionfare ad Euro 2020.
Roberto Mancini si merita tutte le copertine: è riuscito a creare una squadra dalla forte identità, capace di un cammino importante, complicato, battendo big su big. L’Italia ha giocato un bel calcio e ha saputo soffrire, si è guadagnato sul terreno di gioco ogni singolo momento di gioia.
Ma merito va dato anche alla federazione, alla Federcalcio, che ci ha creduto e ha sostenuto Roberto Mancini prima che iniziassero gli Europei: gli ha rinnovato il contratto fino ai Mondiali nel 2026 in Messico-Usa-Canada. Dunque: Euro 2020 (non erano nemmeno usciti i convocati), Mondiali 2022 in Qatar, Europei del 2024 in Germania e Mondiali 2026 già sotto contratto. Ma quanto guadagna Roberto Mancini con l’Italia?
Lo stipendio di Roberto Mancini
Dopo 3 anni di panchina con la Nazionale azzurra, il ct degli azzurri Roberto Mancini ha dunque firmato un sostanzioso prolungamento contrattuale. L’accordo tra Figc e l’ex allenatore di Lazio, Inter e Manchester City era stato trovato da tempo, a metà maggio 2021 è arrivata la firma sul contratto, fino al 2026.
Quanto guadagna il ct dell’Italia Roberto Mancini? Fino a maggio 2021 Mancini percepiva uno stipendio comunque importante: guadagnava 2,5 milioni l’anno. Si tratta ovviamente di uno stipendio alto, ma non in linea con gli altri allenatori alla guida dei migliori top club d’Europa. Per questo motivo è arrivato un netto ritocco al rialzo: Mancini ora guadagna da contratto 4 milioni a stagione. Qualcuno mormora che Adidas, che dovrebbe prendere il posto di Puma per le divise azzurre, potrebbe contribuire a pagare al ct il suo nuovo, lauto stipendio.
Quanto guadagna Roberto Mancini con gli sponsor
Roberto Mancini percepisce dunque uno stipendio top. Attenzione però: bisogna aggiungere gli sponsor e i diritti d’immagine. In particolare con le sponsorizzazioni guadagnate o firmate da ct azzurro, con richiami alla Nazionale o al brand dell’Italia, l’intero importo viene incassato dalla FIGC. Se invece sta sfruttando il nome Roberto Mancini senza riferimento agli azzurri le cifre pattuite entrano nelle su tasche. Esempio: per Poste italiane, o Fiat, o altri sponsor dell’Italia, o per lo spot alla “sua” regione Marche probabilmente Mancini ha percepito poco o nulla, e gli introiti sono tutti passati alla FIGC.
La FIGC stava vivendo un momento incredibile lato marketing già prima degli Europei di calcio: è passata a gestire il marketing internamente, senza affidarsi ad un advisor come succedeva in passato. E ha ottenuto risultati lusinghieri: ha segnato un +50% di ricavi commerciali rispetto al precedente quadriennio, nonostante il disastroso avvio con la mancata qualificazione ai Mondiali russi.
E i ricavi, già importanti, vicini ai 200 milioni di introiti commerciali complessivi nel ciclo quadriennale, rischiano di esplodere. Bisognerà aspettare il termine dei contratti commerciali attualmente in vigore per mettere sul tavolo tutta la forza della vittoria ad Euro 2020, con una certezza: nel 2022 – scaduti i precedenti contratti – le nuove firme verranno apposte su accordi economici di livello sicuramente superiore, e di molto.
Stesso dicasi per Roberto Mancini: attualmente il ct è ambassador del marchio svizzero Richard Mille, che si occupa di orologi di lusso. Al polso tra l’altro ne porta un pregiatissimo esemplare: un Richard Mille RM 11-04 Automatic, un cronografo flyback cui prezzo si aggira intorno i 200.000 Euro. Non proprio per tutte le tasche.
Roberto Mancini è ct di valori e sostanza: è ambasciatore dell’UNICEF, con cui è andato anche in Giordania, nel campo per rifugiati di Za’atari, ad incontrare i bambini del luogo.