La Nazionale italiana di calcio piace, coinvolge, appassiona. Anche chi non ama il calcio alla follia e chi non segue la Serie A, si ferma davanti al televisore in occasione degli impegni più importanti. E di gioie ne sono arrivate tante, nel corso degli anni: i Mondiali vinti e anche gli Europei, con l’ultimo che è arrivato nel 2021, con Mancini in panchina. Adesso il CT è cambiato, così come cambiano i giocatori, di volta in volta. Quello che non cambia mai, è il colore della maglia indossata: l’azzurro.

 

Ecco: ma perché è stata scelta proprio la colorazione azzurra, per la casacca della Nazionale italiana di calcio? Dopotutto, i colori simbolo dell’Italia sono il verde, il bianco e il rosso... Da dove arriva, dunque, questa scelta particolare? Andiamo con ordine.  

 

La storia della maglia della Nazionale: in principio fu il bianco

 

Bisogna tornare parecchio indietro nel tempo, e per “parecchio indietro” intendiamo di più di cento anni. Precisamente, risaliamo fino alla prima apparizione della Nazionale italiana su un campo da gioco: era il 15 maggio del 1910 e l’Italia scendeva in campo contro la Francia con indosso una maglia... bianca, con colletto e polsini inamidati e con un nastro tricolore. Niente traccia di azzurro, dunque, per la prima uscita ufficiale di una squadra che, praticamente, si identificava con la Pro Vercelli, il club più forte dell’epoca.  

 

Quando è arrivata la “svolta azzurra” della maglia della Nazionale

 

E arriviamo così al 6 gennaio del 1911, giorno in cui effettivamente, per la prima volta, la Nazionale ha indossato la maglia azzurra. Il motivo? Semplice: il colore azzurro è quello dello stendardo della casa reale dei Savoia. La famiglia, a sua volta, lo aveva scelto dalla “tinta del manto della Vergine Maria” (alla quale era devota), che appunto è di questa colorazione. E azzurra era anche la fascia che era posta sopra lo scudo della famiglia nobiliare.

 

Quel giorno, la Nazionale italiana affrontava l’Ungheria all’Arena Civica di Milano: nessuno, all’epoca, pensava che quello sarebbe stato un giorno storico, il primo in assoluto della maglia azzurra, che poi per volontà del presidente della Federcalcio venne confermata.  

 

Negli anni seguenti, l’azzurro prese piede anche negli altri sport, diventando di fatto il colore ufficiale di tutte le Nazionali sportive italiane.  

 

Curiosità: oggi diciamo azzurro, ma quel colore ufficialmente si chiama “blu Savoia”. Altra curiosità: ad oggi, il bianco non è stato abbandonato del tutto, anzi... è il colore scelto per la maglia da trasferta. La Nazionale, infatti, quando gioca fuori casa indossa (quasi) sempre delle casacche bianche. Negli anni sono stati utilizzati anche altri colori, per esempio per la terza maglia: nel 2019, se ricordate, c’è stato grande scalpore per la maglia verde...

 

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Le teorie alternative sul colore azzurro della Nazionale italiana

 

C’è chi sostiene, però, che il colore azzurro non derivi dal “blu Savoia”: alcuni dicono ad esempio che si sia trattato di un omaggio alla Francia, mentre altri credono che la colorazione azzurra sia stata scelta per evitare che il bianco risultasse poco visibile in una giornata nevosa come era quella del 6 gennaio 1911. In generale, però, la teoria legata ai Savoia resta quella più accreditata.  

 

Gravina sul colore azzurro della maglia della Nazionale

 

In occasione dei 110 anni della maglia azzurra indossata dalla Nazionale, il Presidente della FIGC Gabriele Gravina, ha dichiarato: “L'azzurro rappresenta emozione e condivisione. È il colore di una maglia che celebra tutti i giorni, in ogni partita della Nazionale da 110 anni, una delle storie italiane più belle ed appassionanti. È il sogno di amicizia che supera i confini di un campo di calcio per unire un Paese intero”.