Dall’azzurro del Napoli a quello della nazionale. Il 18 agosto Luciano Spalletti è stato ufficialmente annunciato come nuovo commissario tecnico dell’Italia. Con Carlo Ancelotti prossimo alla Seleçao brasiliana, era proprio l’ex allenatore del Napoli campione d’Italia a essere acclamato a furor di popolo come la scelta giusta da fare. 

 

 

L’approvazione da parte dei tifosi e degli esperti c’è stata, ora servono i fatti. Luciano Spalletti è chiamato a risollevare una nazionale caduta nel baratro dopo la vittoria dei Campionati Europei nel 2021. Una sfida sicuramente stimolante, come d’altronde lo era quella di Napoli e, come tutti sappiamo, quest’ultima è stata superata a pieni voti. Ma come giocherà l’Italia di Luciano Spalletti? Proviamo a capire quali saranno le novità che porterà il tecnico toscano, dal modulo alle convocazioni, e quali saranno invece le certezze dell’eredità di Roberto Mancini.

 

 

Il modulo della nuova Italia di Spalletti

 

 

Con ogni probabilità, per quanto riguarda lo schieramento in campo Spalletti ricalcherà le orme di Mancini disponendo il suo undici con il 4-3-3. Un’ottima base di partenza per il nuovo CT, abituato a utilizzare questo modulo già nei suoi anni a Napoli. Con l’assenza di un vero e proprio regista, però, Spalletti potrebbe optare anche per un 4-2-3-1, utilizzando dunque un trequartista e privandosi di una mezz’ala. 

 

 

I nomi nuovi in Azzurro con Spalletti

 

 

Tra i primi obbiettivi di Luciano Spalletti c’è sicuramente quello di ringiovanire la rosa, così da dare nuova linfa e vitalità a una nazionale che nel tempo un po’ si è spenta. Quella degli esordienti è una tendenza già cominciata dal suo predecessore: sono stati 57 in tutto i giocatori che con Roberto Mancini hanno indossato per la prima volta la maglia azzurra. Tra i nomi nuovi che potremmo vedere nell’era Spalletti non mancano di certo i portieri, nonostante la nazionale disponga già di ottimi giocatori in questo ruolo. Tuttavia, estremi difensori del calibro di Guglielmo Vicario e Ivan Provedel non possono certo essere ignorati. 

 

 

Anche la corsia di sinistra potrebbe riservare nuove sorprese, per così dire. Basti pensare a Destiny Udogie, pienamente recuperato dopo una stagione difficile al Tottenham. Ma anche ad Andrea Cambiaso, che in queste prime giornate è sempre stato preferito a uno come Kostic. Nicolò Rovella è un altro ragazzo che sente già un po’ l’odore della prima convocazione in Nazionale, ma è lui (come tutti del resto) che dovrà guadagnarsela a suon di prestazioni convincenti nella sua nuova esperienza con la maglia della Lazio, orfana di Milinkovic-Savic.

 

 

Le certezze per gli Azzurri

 

 

Non sono molti i giocatori del Napoli che lo seguiranno in questa nuova avventura, ma Luciano Spalletti ha comunque la garanzia di ritrovare alcuni dei suoi pupilli. Uno su tutti, Giovanni Di Lorenzo. Il suo ex capitano è uno dei punti fermi dell’Italia ed è sicuramente il terzino destro migliore per distacco. Tra i pali ritroverà Alex Meret, ma il portiere partenopeo, a meno di clamorose sorprese, non insidierà il posto da titolare di Gianluigi Donnarumma, un’altra certezza di questa nazionale. In difesa, Alessandro Bastoni è ormai diventato il leader del reparto, raccogliendo l’eredità dei veterani Chiellini e Bonucci. A centrocampo i punti fermi sono molti e non dovrebbero esserci grosse rivoluzioni: Nicolò Barella, Sandro Tonali e Lorenzo Pellegrini sono giocatori di cui anche Spalletti farà difficilmente a meno. 

 

 

L’attacco è sicuramente il reparto dove servirà maggiormente la mano esperta dell’allenatore toscano. L’unica vera certezza (problemi fisici permettendo) risponde al nome di Federico Chiesa, per il resto la scelta è tutta nelle mani di Luciano Spalletti: Giacomo Raspadori e Matteo Politano li conosce molto bene, ma il titolare dovrebbe essere Mattia Zaccagni. La vera grande incognita è la punta, il numero 9, un ruolo che fino ad adesso sempre stato di Ciro Immobile, che però non ha mai dimostrato di meritarlo fino in fondo. Quindi, attenzione a nomi come Gianluca Scamacca e Mateo Retegui. A Napoli Spalletti ha trasformato Victor Osimhen in uno degli attaccanti più forti d’Europa e, per una nazionale che soffre molto per la mancanza di un vero bomber, è sicuramente un’ottima notizia.

 

 

I possibili grandi esclusi da Luciano Spalletti

 

 

Nell’ottica del ringiovanimento della rosa, potrebbero uscire dal giro della nazionale giocatori come Matteo Darmian, Rafael Toloi e Francesco Acerbi, che Roberto Mancini convocava anche per la loro duttilità. Sempre per quanto riguarda il reparto difensivo, la lunga esperienza di Leonardo Bonucci con la nazionale italiana dovrebbe essere arrivata al capolinea. Per il discorso di cui sopra, l’età è sicuramente uno dei fattori principali, ma lo è anche il calo delle prestazioni, che lo ha portato a sedere quasi sempre in panchina nella passata stagione. È però il centrocampo il reparto dove potrebbero essere esclusi i nomi più importanti, primo fra tutti Marco Verratti, che ormai sembra diretto verso il campionato arabo e che di conseguenza uscirebbe dai radar del calcio europeo. Jorginho rappresenta un’incognita. Il suo impiego a Londra, sponda Arsenal, si è decisamente ridotto, ma il fatto di essere l’unico vero regista della nazionale potrebbe convincere Spalletti a fargli ereditare il ruolo da play che aveva Lobotka nel suo Napoli.

 

 

Il possibile 11 titolare della Nazionale italiana 

 

 

Ma quindi, quale sarà l’undici titolare dell’Italia di Luciano Spalletti? Prendendo come modulo di riferimento il 4-3-3, in porta ovviamente Gianluigi Donnarumma, chiamato a coordinare una difesa a quattro composta da Di Lorenzo sulla destra, Scalvini/Romagnoli e Bastoni centrali e Dimarco terzino sinistro. Il centrocampo a tre, l’abbiamo già detto, sarà formato da Barella, Tonali e Pellegrini. In attacco, infine, Chiesa sarà l’esterno destro offensivo, insieme a Immobile o Scamacca al centro e molto probabilmente Zaccagni sulla sinistra.