Pavel Nedved: carriera, trofei vinti, Pallone d'Oro
Oggi si è abituati a vederlo sugli spalti dell’Allianz Stadium a vestire i panni del dirigente della Juventus, ma la carriera di Pavel Nedved nel mondo del calcio arriva da lontano e comincia già nel 1977, quando il futuro Pallone d’Oro aveva solo cinque anni e calcava i campi dell'allora Cecoslovacchia, suo paese natìo.
I primi passi della carriera di Pavel Nedved
I primi passi da calciatore Nedved li compie al Tatran Skalná, per poi proseguire la trafila delle giovanili tra RH Cheb, Skoda Plzeň e Dukla Praga; nel ’92, ventenne, si accasa allo Sparta Praga e dà inizio a una stellare carriera tra i professionisti, conquistando i suoi primi trofei e preparandosi a entrare nell’élite del calcio anni ’90-2000.
A Praga Pavel Nedved gioca per quattro anni da protagonista, senza mai chiudere la stagione a mani vuote: il conto finale recita un campionato cecoslovacco, due campionati cechi e una Coppa della Repubblica Ceca. Il 1996 arriva anche la sua consacrazione in nazionale con uno storico secondo posto agli Europei giocati in Inghilterra, in cui la sua Repubblica Ceca viene fermata in finale dalla Germania; un successo mancato, che lo rende però ancora più appetibile per le grandi squadre d’Europa.
Pavel Nedved alla Lazio: i primi successi in Italia
Ecco quindi che arriva la chiamata della Lazio, che preleva Nedved dallo Sparta Praga per 9 miliardi di lire e lo piazza nel centrocampo di quella squadra stellare che sarà tra le protagoniste del campionato italiano – e non solo – a cavallo dell’inizio del nuovo millennio. A Roma il ceco diventa protagonista quasi da subito, conquistando già nella seconda stagione il suo primo trofeo in Italia – la Coppa Italia contro il Milan – e arrivando in finale di Coppa Uefa, persa però contro l’Inter. La stagione ’98-’99 si apre con un altro titolo, la Supercoppa Italiana vinta contro la Juventus – partita in cui segnò lo stesso Nedved – e si chiude con il trionfo finale in Coppa delle Coppe contro il Maiorca, arrivata alla sua ultima edizione.
La vittoria a Birmingham dà diritto alla Lazio di giocarsi la Supercoppa UEFA contro il Manchester United campione d’Europa, in una finale che viene decisa dal gol di Salas nel primo tempo e che rimane ancora oggi il più importante risultato dei biancocelesti in campo europeo. In quello stesso anno la Lazio riesce anche a laurearsi campione d’Italia all’ultima giornata a scapito della Juventus, con Nedved che contribuisce al trionfo della squadra guidata da Eriksson anche grazie ai cinque gol segnati in campionato. La stagione seguente è invece l’ultima per Nedved a Roma, che chiude la sua esperienza nella capitale con un bottino di 201 presenze, 51 gol, 11 assist e un totale di cinque trofei, di cui due europei.
Nedved alla Juventus: un giocatore da Pallone d’Oro
Nell’estate del 2001 Pavel Nedved viene acquistato dalla Juventus per ben 75 miliardi di lire e apre una parentesi, quella con il club bianconero, che non si chiuderà neanche dopo la fine della sua carriera da giocatore. La prima è una stagione di adattamento alla nuova realtà e soprattutto ai nuovi ruoli che il tecnico Marcello Lippi cerca di cucirgli addosso – c’era da riempire un vuoto pesante, quello lasciato da Zinedine Zidane trasferitosi al Real Madrid – ma che si conclude comunque con la vittoria dello scudetto, anche stavolta all’ultima giornata e con una rimonta di classifica, in questo caso a scapito dell’Inter; curiosamente a mettere lo zampino in questo successo è proprio la Lazio, che batte 4-2 i nerazzurri nella famosa ultima giornata di campionato del 5 maggio 2002.
Il campionato successivo è probabilmente definibile come il migliore dell’intera carriera calcistica di Nedved, che bissa la vittoria del campionato contribuendo con 9 reti ma che ancora di più lo vede tra i protagonisti assoluti del cammino della Juventus in Champions League. Nel corso della massima competizione europea Pavel Nedved segna gol pesanti contro Dinamo Kiev, Barcellona e Real Madrid, ma soprattutto offre prestazioni importanti che contribuiscono pesantemente all’approdo dei bianconeri in finale contro il Milan. L’ultimo atto Nedved lo salta a causa di una squalifica rimediata in semifinale e il ceco può dunque solo assistere alla sconfitta dei compagni ai calci di rigore, ma la sua affermazione tra i migliori d’Europa non passa dalla vittoria del trofeo e infatti la giuria della rivista francese France Football decide di assegnare a lui l’edizione 2003 del Pallone d’Oro. È uno dei momenti più alti della carriera di Nedved, secondo calciatore ceco della storia a ricevere il prestigioso riconoscimento individuale, quarantuno anni dopo Josef Masopust.
Dopo una Supercoppa Italiana conquistata nel 2003, Nedved è tra i giocatori che permettono alla Juventus di guidare la classifica di altri due campionati, che però rimarranno segnati per sempre dalle vicende di Calciopoli. Uno scudetto viene revocato e uno non assegnato, ma ancor di più il club bianconero viene retrocesso in Serie B e Nedved è uno dei giocatori che decide di rimanere a Torino nonostante il “purgatorio” a cui è stata condannata la Juve. La decisione di non lasciare la squadra in un momento così difficile gli permette di entrare ancora di più tra le grazie dei tifosi, arrivando a rappresentare una bandiera del club anche grazie ad una promozione in massima serie conquistata già al primo anno di Serie B.
Gli ultimi anni della carriera di Nedved
L’estate del 2006 segna l’ultima apparizione di Nedved con la maglia della nazionale ceca, mentre la sua carriera nei club dura altre due stagioni per terminare il 31 maggio del 2009, alla sua partita numero 502 tra i professionisti e, casualmente, all’Olimpico contro la Lazio, con il pubblico dell’intero stadio che gli dedica una standing ovation al momento dell’uscita dal campo. A fine carriera il suo palmarès recita un campionato cecoslovacco, due campionati cechi, una Coppa della Repubblica Ceca, tre campionati italiani, due Coppe Italia, quattro Supercoppe Italiane, un campionato italiano di Serie B, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa, oltre ai vari riconoscimenti individuali con il Pallone d’Oro come fiore all’occhiello.
Nedved dopo l’addio al calcio
Addio al calcio giocato non significa quasi mai un allontanamento totale dal mondo del pallone e infatti, a poco più di un anno dal suo ritiro, Nedved diventa consigliere d’amministrazione della Juventus e prosegue la sua avventura in bianconero dagli spalti, sponda dirigenziale. Con Nedved in società – che più avanti diventerà anche vicepresidente al fianco di Andrea Agnelli – il club torinese avvia un decennio vincente inanellando nove scudetti di fila e conquistando anche quattro Coppe Italia e altrettante Supercoppe Italiane, oltre a vari piazzamenti di rilievo in Europa.