Antonio Cassano è il più grande talento sprecato del calcio italiano? Forse sì. Avrebbe potuto davvero essere uno dei migliori della storia? Chi lo sa. Di sicuro, come si dice in questi casi, aveva i mezzi ma non la testa giusta. E la sua carriera riflette in pieno tutte le aspettative mancate, tutti i se, tutti i ma. Tutto quello che avrebbe potuto essere, e che invece è stato solo in parte. Ripercorriamo dunque la carriera di Antonio Cassano, dagli esordi fino al ritiro definitivo dal calcio giocato.

 

Gli esordi della carriera di Antonio Cassano: quel gol all’Inter…

 

Un fulmine a ciel sereno: e chi se lo aspettava, un gol del genere? Antonio Cassano è solo un giovane ragazzo di 17 anni che milita tra le fila del Bari. Ha un talento ancora grezzo: cresciuto per le strade di Bari Vecchia, dopo due provini infruttuosi con Inter e Parma alla fine è stato messo sotto contratto proprio dal Bari. L’allenatore della prima squadra Eugenio Fascetti ha deciso di puntare su di lui e su Enyinnaya per affrontare l’Inter di Lippi al San Nicola. Scelte azzeccate: il primo gol lo segna proprio Enyinnaya con una fucilata dalla distanza. Ma la scena se la prende tutta Cassano con quel gol senza senso al minuto 88. Il lancio lungo, lo stop di tacco, i dribbling, la conclusione. E tutti ad abbracciare un ragazzo di 17 anni che per la prima volta mostrava al mondo il suo talento.

 

 

Cassano-mania: dalla Roma con Totti alle prime cassanate

 

Il talento di Cassano non passa inosservato: normale che un ragazzo del genere, non ancora vent’enne, attiri le attenzioni delle grandi. Su di lui c’è forte la pressione della Juventus, ma alla fine Fantantonio decide di andare alla Roma. Nelle casse del Bari, 60 miliardi di lire. Nel 2001 Cassano diventa così una delle stelle della squadra che aveva appena vinto lo Scudetto.

 

Resta a Roma per 5 anni, fino al 2006, formando con Totti una coppia offensiva creativa e prolifica: segnarono 146 gol in due, in quel periodo. 

 

Lì cominciarono anche le prime famose cassanate, alle quali abbiamo dedicato un articolo a parte

 

La carriera di Cassano al Real Madrid: cosa rimane 

 

Cassano nel 2006, all’età di 23 anni, fa quel salto che invece il suo compagno di squadra Totti non farà mai: passa al Real Madrid. L’esperienza con la camiseta blanca però non è delle migliori, anzi: Cassano gioca poco, si perde in breve tempo, diventando famoso più per le cassanate che per le sue giocate in campo. Fantantonio viene anche messo fuori rosa da Capello per diversi mesi. Lascia il Real dopo 19 presenze e 2 soli gol segnati.

 

 

Il ritorno in Italia e la rinascita alla Samp

 

La carriera di Cassano prende quindi una piega diversa: il giocatore cerca la sua giusta dimensione e la trova alla Sampdoria, che decide di puntare sul suo talento nel 2007. Scelta giusta: Cassano resta in blucerchiato dall’estate del 2007 al gennaio del 2011, incantando con le sue giocate, formando un’altra coppia formidabile, questa volta con Pazzini, segnando, sfornando assist, facendo cassanate sì ma contribuendo anche a portare la squadra in Champions League.

 

Dice addio in maniera burrascosa, ma lascia pure tanti bei ricordi. 

 

 

Il Milan, i problemi al cuore e poi la sua Inter

 

In rottura con la Samp, Cassano nel gennaio del 2011 passa al Milan di Allegri, che lotta per lo Scudetto: alla fine Fantantonio riesce a conquistare il titolo insieme ai suoi compagni, contribuendo alla causa (suo ad esempio l’assist a Strasser per quel decisivo 1-0 a Cagliari il 6 gennaio 2011). 

 

Il 29 ottobre ottobre del 2011 al ritorno dalla trasferta con la Roma, Cassano accusa un malore all’aeroporto di Malpensa: gli viene diagnosticato un problema al cuore e deve sottoporsi alle dovute cure, per questo resta lontano dai campi per circa 6 mesi, tornando a vestire la maglia del Milan il 29 aprile dell’anno seguente.

 

Nell’estate del 2012 poi si trasferisce all’Inter, squadra alla quale era stato vicino da ragazzino e di cui è tifoso: resta in nerazzurro un solo anno, con Stramaccioni in panchina, chiudendo la sua esperienza con 15 gol e 9 assist in 39 partite. 

 

Il Parma, il ritorno alla Samp, il ritiro

 

L’estate seguente passa al Parma, che gli dà un ruolo di spicco nella rosa: contratto di 3 anni per uno dei giocatori più talentuosi della Serie A, che viene messo al centro del progetto. Come successo alla Samp, anche qui Fantantonio (non più giovanissimo) si prende la scena, incanta e porta il Parma alle stelle: sesto posto a fine campionato, con 12 gol e 7 assist all’attivo.

 

Nel 2015 il 33enne Cassano torna alla Samp pieno di belle speranze, ma le sue prestazioni sono deludenti: segna solo due gol in tutta la stagione e finisce ai margini della rosa. Il Presidente Ferrero nel 2016 afferma che Cassano non rientra più nei piani tecnici della squadra. Viene addirittura messo fuori rosa, e la situazione non si sblocca fino alla risoluzione del contratto nel gennaio 2017.

 

A quel punto la carriera di Antonio Cassano sembra ormai arrivata al tramonto. Il giocatore, a quasi 35 anni, cerca nuove sfide e sposa la causa Verona, salvo poi però divorziare dopo un tira e molla piuttosto particolare, ancor prima dell’inizio della stagione. Ci riprova un anno dopo ripartendo dall’Entella, ma anche in questo caso poi torna sui suoi passi, rinuncia e appende definitivamente gli scarpini al chiodo nell’ottobre del 2018. 

 

Cassano in Nazionale

 

Capitolo a parte merita la sua avventura in Nazionale: Cassano in maglia azzurra lo ricordiamo soprattutto nell’Europeo del 2012, quando insieme a Balotelli trascinò la squadra di Prandelli fino alla finale, poi persa malamente contro la Spagna. L’ultima convocazione arriva nel 2014. In totale, con la maglia della Nazionale ha giocato 39 partite segnando 10 gol. 

 

 

Cosa fa oggi Antonio Cassano: ecco dove si trova nel 2022

 

E invece oggi cosa fa Cassano? Il talento di Bari Vecchia è uscito dal mondo del calcio, anzi, lo osserva da fuori: è infatti opinionista fisso della Bobo TV su Twitch insieme agli amici di sempre Bobo Vieri, Lele Adani e Nicola Ventola.