Le nazionali di calcio più antiche del mondo
Gran Bretagna: la culla del calcio e la Nazionale più antica del mondo
La Gran Bretagna è indiscutibilmente il luogo in cui il calcio ha trovato la sua identità. Le prime regole formali del gioco furono codificate nella seconda metà del XIX secolo, dando vita a un campionato che univa le squadre delle varie città. Le nazionali di calcio britanniche hanno cominciato a competere tra loro sin dal 1884, in un torneo chiamato Home Championship, che vedeva coinvolte le squadre di Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles. Questa competizione rappresentava non solo un modo per determinare quale fosse la nazionale più forte, ma anche un’importante occasione di sfida tra le diverse culture calcistiche.
La Scozia che si aggiudicò il torneo, era già all’epoca nota per il suo stile di gioco più tecnico, mentre l'Inghilterra aveva puntato su un approccio fisico e diretto, caratteristica che per decenni fu riconosciuta al calcio inglese. Le sfide tra queste nazionali, così come quelle tra Irlanda e Galles, hanno contribuito a forgiare l'identità calcistica britannica, cementando legami storici e rivalità. La prima sfida che ha visto coinvolte due nazionali è del 1872, il primo incontro ufficiale tra Inghilterra e Scozia e si è concluso in un pareggio 0-0: si trattava ancora di un calcio pionieristico, ma da allora il calcio britannico ha conosciuto una crescita esponenziale, che ha influenzato il gioco in tutto il mondo.
Uruguay, Argentina e il calcio sudamericano
L'arrivo del calcio in Sud America è stato un altro capitolo fondamentale nella storia del gioco. Grazie all'emigrazione britannica e all’influenza delle navi mercantili, il calcio è arrivato nel continente alla fine del XIX secolo, diffondendosi rapidamente. Tra le prime nazionali a formarsi, l'Uruguay e l'Argentina, che si affrontarono esordendo entrambe già nel 1902 (0 a 6 la vittoria della Seleccion) e poi emersero come protagoniste assolute (il Brasile arriverà sulla scena solamente nel 1914) del primissimo calcio sudamericano. Uno dei momenti più iconici della rivalità tra queste nazionali è rappresentato dalla partita finale della Copa América del 1916, la prima edizione del torneo, che ha visto l'Uruguay laurearsi campione malgrado il pareggio, in virtù della specifica formula di quella edizione che prevedeva un “girone all’italiana”. La rivalità, che precedeva quella che poi nascerà tra l’Argentina e la Seleçao brasiliana, era conosciuta come il "Clásico del Río de la Plata", e ha generato per decenni una storia di sfide avvincenti, rendendo queste nazionali non solo tra le più antiche, ma anche tra le più competitive del mondo.
Austria, Ungheria e il calcio mitteleuropeo
Mentre il calcio britannico dominava, l'Austria e l'Ungheria sono emerse come potenze calcistiche nell'Europa centrale. Tra le nazionali più antiche del mndo ci sono dunque le squadre di questi due paesi, che non solo hanno saputo mettere in discussione il predominio britannico, ma hanno anche dato vita a uno stile di gioco innovativo che ha impressionato il mondo. Nel 1902 l'Austria sconfisse l'Ungheria con un clamoroso 5-1 segnando l'inizio di una rivalità storica tra le due nazioni. Il gioco austriaco, caratterizzato da una combinazione di tecnica e velocità, si rivelò una seria minaccia per le squadre britanniche, che sebbene si sentissero assolutamente superiori nel gioco da loro stessi inventato, cominciarono a guardare con attenzione a questi nuovi rivali. La squadra ungherese, in particolare, continuò a sviluppare un approccio innovativo, culminando nella celebre "Magia Ungherese" degli anni '50, quando l'Ungheria conquistò il mondo con il suo gioco spettacolare e impose la scuola calcistica mitteleuropea. L'importanza dell'Austria e dell'Ungheria nel panorama calcistico mondiale non può essere sottovalutata, poiché malgrado il presente le releghi a comprimarie, nella prima metà del ‘900 hanno ispirato generazioni di calciatori e allenatori.
La nazionale francese: dalle Olimpiadi alla FIFA
La Francia ha giocato un ruolo chiave nella storia del calcio europeo. La partecipazione della nazionale francese alle Olimpiadi del 1900, insieme a squadre come il Belgio e l’Upton Town, una rappresentativa britannica che finì per aggiudicarsi facilmente il torneo non ufficiale, ha segnato un passo importante nella diffusione del calcio a livello internazionale. La prima competizione di calcio olimpica ha posto le basi per lo sviluppo del gioco in Europa, contribuendo a diffondere le regole e le modalità di gioco. l 21 maggio 1904, in occasione dell’incontro tra Francia e Belgio, il dirigente francese Guérin, che da tempo chiedeva alle federazioni della Gran Bretagna di istituire un Campionato del Mondo di calcio, invitò a Parigi i delegati di otto federazioni (oltre alla Francia, Olanda, Belgio, Germania, Svezia, Svizzera, Spagna e Danimarca) e fondò la FIFA (Fédération internationale de football association), un passo fondamentale per l'organizzazione del calcio a livello globale. Grazie a queste prime nazionali, il calcio prendeva piede nell’Europa continentae e presto anche le nazionali britanniche aderirono alla Fifa, mantenendo il privilegio di poterlo fare singolarmente (mentre il regolamento prevedeva una sola federazione per ogni nazione), con il riconoscimento della FIFA delle nazionali di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda.
La nazionale italiana: l'esordio assoluto degli Azzurri
Nata con qualche anno di ritardo rispetto alle primissime rappresentative nazionali, l’Italia, che allora non utilizzava ancora la consueta maglia azzurra, esordì nel 1910 battendo 6 a 2 la Francia. Si trattò del primo di una lunga serie di vittorie, che diede inizio a una storia calcistica che l’avrebbe vista emergere come una delle nazionali più forti e rispettate al mondo, vincitrice di due mondiali e un’olimpiade tra il 1934 e il 1938.