Un calcio rapido, dinamico, molto simile a un videogioco, che possa avvicinarsi ai giovani: è questo l’obiettivo che Gerard Piqué si è posto quando ha deciso di fondare la Kings League. Questo torneo, che si disputa in Spagna, sta già spopolando sui social e ha attirato, come spesso accade, apprezzamenti e critiche.



Ma cos’è di preciso la Kings League e come funziona? Scopriamolo dando un’occhiata alle sue regole creative e gettando uno sguardo sui roster delle squadre partecipanti a questa competizione, dove è possibile trovare anche un calciatore misterioso. 



Come funziona la Kings League: le regole



Innanzitutto, cos’è la Kings League? Si tratta di un campionato di calcio a 7 che da gennaio 2023 si disputa ogni domenica. Le regole principali sono quelle dello sport più popolare del mondo, a cui però si aggiungono quelle di altre discipline. Per fare un esempio, il calcio di inizio è molto simile a quello della pallanuoto: palla al centro e le due squadre che dalla linea di fondocampo corrono verso la sfera alla ricerca del primo possesso. 



Altre regole particolari? In caso di parità non ci sono i classici calci di rigore, ma gli shootouts (celebri nella MLS degli anni 90); il Var è a chiamata, le sostituzioni sono illimitate e poi c’è la meccanica che più di tutte stravolge le partite: le carte jolly. Se ne possono pescare cinque, di cui una prima del match. Quest’ultime possono regalare alle squadre dei bonus particolari, come ad esempio la possibilità di far valere doppio il gol successivo, espellere per alcuni minuti un calciatore avversario o ottenere un rigore gratis. 



Le squadre partecipanti sono dodici e anche loro devono rispettare qualche norma particolare. Sono composte in totale da dodici giocatori: dieci di questi sono persone che si sono registrate apertamente al torneo e selezionate poi tramite un draft che è stato molto seguito online su Twitch; gli altri due invece sono giocatori professionisti o ex calciatori. Tra di loro ci sono nomi molto conosciuti, come Chicharito Hernandez, Sergio Garcia, Jonathan Soriano e Joan Capdevila. Tra loro, però, si nasconde anche un calciatore misterioso, di nome Enigma.

 

 

 

 

Chi è Enigma, il calciatore misterioso della Kings League



Enigma è un calciatore che partecipa alla Kings League, ma la particolarità è che lo fa nascondendo la sua identità. Scende in campo con una maschera da wrestler che gli copre il volto, con i guanti e con delle maniche lunghe che possono coprirgli tatuaggi rivelatori. Su di lui, naturalmente, hanno iniziato già a circolare tantissime teorie. C’è chi pensa addirittura che possa essere un calciatore professionista che, violando il contratto con il proprio club, partecipa a questo folle torneo di nascosto. Un nome su tutti che è circolato sui social è stato quello di Denis Suarez, centrocampista del Villarreal, ma lui stesso ha voluto smentire queste voci per non rischiare di finire in un vortice di polemiche. 



E allora chi potrebbe essere questo Enigma che indossa la maglia numero 69? Per via del suo fisico non troppo imponente molti hanno pensato addirittura a Isco o ad Hazard, con lo spagnolo che è attualmente svincolato e alla ricerca di una squadra. Ma a convincere di più i fan della Kings League è la teoria nata da un’immagine che potrebbe aver tradito l’identità del misterioso calciatore. Tramite alcune fotografie scattate al giocatore mascherato, si è intravisto un tatuaggio sul collo che assomiglia molto a quello di Nano Mesa, attaccante ventisettenne del Cadice. A questo punto non ci rimane che attendere e sperare che prima o poi venga rivelata la sua identità, come accaduto con Rey Mysterio nella WWE.

 

 

La Kings League di Piqué è un successo



La Kings League di Piqué ci ha messo pochissimo a far parlare di sé. Innanzitutto per via del suo formato particolare che, come detto, ricorda molto un videogame. La frenesia delle partite unita ai commenti degli streamer e influencer più famosi spagnoli sono una combinazione perfetta per attrarre un pubblico giovanile. A tutto ciò, però, ci dobbiamo aggiungere anche le presenze di alcuni di ex calciatori molto famosi. In primis, naturalmente, va citata quella del fondatore: l’ex Barcellona è sempre molto presente, specialmente nei post partita. Ma poi ci sono anche le partecipazioni (fuori dal campo) di altri grandi stelle come Sergio Agüero (presidente di un club) o Iker Casillas



Il successo della Kings League è arrivato anche ai piani alti del calcio spagnolo, che non ha perso tempo a commentare in maniera un po’ piccata questo nuovo format sportivo. Il presidente de LaLiga, Javier Tebas, ha commentato il torneo definendolo un circo: “Non si tratta di attirare o meno un pubblico giovane, tutto questo è sbagliato”. E la risposta di Gerard Piqué non è ovviamente tardata ad arrivare su Twitter: “Benvenuti al circo”, mentre il suo torneo continua ad avere una grande risonanza, portando con sé tanto hype e l’obiettivo di diventare una vera alternativa al calcio. Forse la Kings League è la vera Superlega che in molti stavano aspettando.