È stato il tormentone di inizio mercato, ma alla fine Davide Frattesi ha scelto l’Inter. Sull’ormai ex centrocampista del Sassuolo c’erano la Roma (che poteva vantare il 30% sulla futura rivendita per abbassare i costi del cartellino), la Juventus e il Milan, alla disperata ricerca di un mediano che non facesse rimpiangere Tonali, venduto a peso d’oro al Newcastle. Nel turbinio di voci di mercato, Frattesi ha mantenuto le idee chiare: “Ho detto al mio procuratore di chiamarmi solo se ci saranno proposte importanti. Nella mia scelta saranno decisivi il gioco del club e la tattica. Per me è meglio un centrocampo a tre dove serve una mezzala. Oltre a una squadra che fa bel gioco”. Un identikit, quello tracciato dal giocatore cresciuto nel vivaio della Roma, che portava direttamente all’Inter di Simone Inzaghi, fresca di terzo posto in campionato alle spalle di Napoli e Lazio, e finalista nell’ultima Champions League.

 

Per alzare il livello (che in casa Inter significa vincere lo Scudetto) e provare a ripetere la fenomenale cavalcata europea di questa stagione, il tecnico ex Lazio ha chiesto forze fresche a centrocampo, stravolto dalla cessione di Brozovic in Arabia, la cui partenza però non è arrivata a ciel sereno. Già nel corso della passata stagione infatti, a causa di alcuni infortuni del croato, in regia, piuttosto che il giovane Asllani, Inzaghi ha piazzato Hakan Calhanoglu, che ha così arretrato il proprio raggio di azione senza però perdere in efficacia. Il gioco dell’Inter, anzi, è risultato più veloce e imprevedibile, con il turco che garantiva dinamismo in transizione e cambi di gioco sugli esterni, fondamentali per la manovra nerazzurra.

 

La cessione di Brozovic quindi aprirà completamente le porte della regia a Calhanoglu, con i soldi arabi (circa 19 milioni) che sono stati immediatamente reinvestiti per Frattesi. La trattativa con il Sassuolo, sempre osso duro sul mercato, si è chiusa in prestito oneroso (circa 6 milioni) con obbligo di riscatto fissato a 27, a cui si aggiunge anche il cartellino del giovane Samuele Mulattieri, attaccante da 12 gol nell’ultima Serie B giocata con il Frosinone e valutato 6 milioni, e una percentuale sulla futura rivendita. Un’operazione complessiva da più di 33 milioni di euro quindi, per un giocatore che, nell’ultima Serie A, ha collezionato sette gol. Ma come gioca Davide Frattesi?

 

Le caratteristiche tecniche e il ruolo di Davide Frattesi

 

Davide Frattesi è un centrocampista di sostanza e qualità, a cui piace partire palla al piede e ama gli inserimenti alle spalle dei difensori. È la versione italiana del giocatore “box-to-box” che piace tanto agli inglesi, ovvero capace di trasformare l’azione in offensiva offrendo strappi e dinamismo in transizione. Frattesi, nell’Inter, troverà quello che è il massimo esponente azzurro del ruolo e che molti non consideravano compatibile con l’ex Sassuolo proprio per la somiglianza tecnica dei due: Nicolò Barella. “Lui è il top nel ruolo del campionato e per me è sempre stato un punto di riferimento”, aveva detto Frattesi in un’intervista, “il migliore nelle incursioni. Prima lo studiavo in video, ora lo vedo da vicino.

 

Per quanto è bravo potrebbe fare ancora più gol: fa un sacco di assist, corre dal primo al novantesimo, ha qualità e quantità. È nettamente il più forte in Italia in questo momento. Rubargli qualcosa? L'intensità e l'assist: ha un'intensità clamorosa perché corre dal primo al novantesimo, a lui non succede mai di avere i crampi”. I due sono già compagni di Nazionale, ma non hanno giocato spesso insieme. Frattesi assicura però che la convivenza non sarà un problema: “No, assolutamente. Io posso partire da sinistra, così quando mi accentro calcio con il piede buono. Che con l’altro a volte faccio dei danni”. Davide conosce bene anche le proprie debolezze: “Una è l’impostazione del gioco, l’altra l’ultimo passaggio. Mi accorgo di fare spesso scelte sbagliate, ma ci sto lavorando. Mi fermo ogni allenamento per migliorare”.  

 

Il nuovo centrocampo dell’Inter sarà sicuramente uno dei più intensi e dinamici della Serie A, con Barella mezzala sul centrodestra, Calhanoglu in cabina di regia e Frattesi sul centrosinistra. Inzaghi dovrà lavorare sui giusti meccanismi per trovare un equilibrio che permetta all’Inter di ripartire in velocità non scoprendosi troppo, senza però limitare gli inserimenti in area dei due. “Non posso pretendere di essere subito titolare”, ha ammesso Frattesi, “altrimenti non andrei in una grande squadra. Anzi, sarà una spinta in più l’idea di conquistare una maglia”.  

 

Davide dovrà sicuramente conquistare sul campo il posto da titolare, ma è evidente, anche per le cifre spese dall’Inter per portarlo a Milano, che nei piani del club sia lui il titolare del centrosinistra. Alle sue spalle scalpita Henrik Mkhitaryan, giocatore che fa proprio dell’intelligenza tattica e della visione di gioco, specialmente nell’ultimo passaggio, i propri punti di forza. L’età dell’armeno però (34 anni) non gli consente più di avere quell’intensità che Inzaghi chiede alle proprie mezzali, da qui dunque la decisione di puntare tutto su Frattesi. Dietro di loro scalpita il giovane Asllani, che però Inzaghi vede più come alternativa a Calhanoglu che come interno di centrocampo, ruolo che ricopriva invece all’Empoli.

 

Lo stipendio e il numero di maglia di Frattesi all’Inter

 

Davide Frattesi ha firmato un contratto che lo legherà all’Inter per cinque anni, quindi fino al 2028. Il giocatore percepirà uno stipendio di 2,8 milioni di euro, che possono diventare 3 con diversi bonus legati al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi, personali e di squadra. Nelle ultime stagioni al Sassuolo il giocatore ha sempre indossato il numero 16, confermato anche quest’anno sulla maglia nerazzurra.