Nel mondo del calcio italiano, le stelle sopra il simbolo delle squadre di Serie A sono ormai una consuetudine: siamo abituati a vederle lì, appiccicate sulle maglie di alcune big, e quasi non ci facciamo neanche più caso. Eppure, le stelle sono nate come un simbolo di prestigio e successo, e adesso che l’Inter vola verso la conquista del ventesimo scudetto si torna a parlare di “seconda stella” per i nerazzurri. Ma in che senso? Vediamo come funzionano le stelle dello scudetto in Serie A, analizzando il meccanismo che permette ai club di aggiungere queste decorazioni sopra i loro stemmi. 

 

Chi ha introdotto le stelle sullo scudetto in Serie A e come funzionano 

 

Le stelle sulle maglie sono state introdotte negli anni '50 come modo per celebrare e riconoscere i successi delle squadre più titolate del campionato. A volerle per la sua amata Juventus fu Umberto Agnelli, al termine della stagione 1958-1959, quando i bianconeri vinsero il loro decimo scudetto: per festeggiare, sulle maglie bianconere, proprio sopra il simbolo, venne posta una stella d’oro a cinque punte, ispirata alla “Stella al merito sportivo” del CONI. 

 

Il criterio di base per l'assegnazione delle stelle è piuttosto semplice: una stella viene assegnata per ogni dieci titoli di campione d'Italia vinti da una squadra. Quindi, ogni multiplo di dieci corrisponde ad un determinato numero di stelle. Per questo motivo adesso l’Inter è vicina alla seconda stella, avendo fino ad oggi conquistato 19 campionati italiani (come il Milan).  

 

L'introduzione delle stelle ha creato una sorta di gerarchia simbolica tra le squadre di maggior successo, distinguendo quelle con una storia più vittoriosa da quelle che hanno conquistato meno campionati. In Serie A, solo Juventus, Inter e Milan possono vantare stelle sullo scudetto. La Juventus, ad esempio, essendola squadra che vanta il maggior numero di scudetti ha anche il maggior numero di stelle sopra il proprio simbolo: ne ha 3, che stanno a simboleggiare i 36 titoli ottenuti. Ogni volta che la Juventus raggiunge un multiplo di dieci nel conteggio dei suoi titoli nazionali, aggiunge una stella al proprio emblema.  

 

Le stelle sono regolamentate dalla Lega Serie A? 

 

No, l'uso delle stelle non è regolamentato da un organo ufficiale come la Lega Serie A o la Federazione Italiana Giuoco Calcio in maniera compiuta. Le stelle non solo citate da nessuna parte e le squadre hanno una certa libertà nell'interpretare i propri successi. Si può fare ancora l’esempio della Juventus, che proprio per la diatriba sul numero di Scudetti vinti “sul campo” tolse le stelle per protesta nel 2012: “Non riconosciamo i calcoli della Figc”. Le stelle poi tornarono sulle maglie a partire dalla stagione 2015/2016, quando la Juve poteva vantare a tutti gli effetti il 30esimo scudetto. 

 

Le stelle in altri tornei calcistici e in altri sport 

 

Il modo in cui vengono utilizzate varia da campionato a campionato: in Bundesliga, ad esempio, è conferita una stella a chi vince tre scudetti, che diventano due per cinque titoli e poi tre al decimo campionato vinto e poi ancora quattro al ventesimo successo. In Champions League è intervenuta direttamente la UEFA: stella solo per chi ha 5 Coppe dei Campioni vinte. Per le Nazionali è più semplice: ogni stella corrisponde ad un titolo mondiale. Il meccanismo “stellato” è stato preso in prestito anche da altri sport: il rugby e il basket lo applicano come succede in Serie A, ossia con una stella ogni 10 titoli.