Che fine ha fatto Adriano dell'Inter?
Immaginatevi il miglior giocatore possibile. Come è, nella vostra testa? Probabilmente piuttosto alto, forte fisicamente; di sicuro gioca in attacco, è bravo nei dribbling e tira fortissimo. Segna pure di testa, e perché no, batte anche i calci piazzati. Sorpresa: vi state immaginando Adriano. Altra sorpresa: questo giocatore è esistito veramente, anche se non è durato abbastanza. Il suo talento avrebbe meritato una carriera più splendente. Ma le strade della vita ti portano in posti strani e impronosticabili, a volte. Ed è quello che è successo ad Adriano che, strada facendo, si è semplicemente perso.
Caratteristiche tecniche e informazioni base su Adriano
Brasiliano, classe 1982, Adriano è alto 189 cm e il suo gioco sfrutta molto il suo fisico: tra le sua caratteristiche tecniche migliori c’è sicuramente il tiro (anche chi giocava a PES 6 lo ricorda bene), ma anche la corsa, il dribbling, la capacità di fare letteralmente reparto da solo. Il suo ruolo era quello di centravanti, ma Adriano sapeva anche dialogare bene con i compagni e dare una mano alla squadra, quando serviva. Un attaccante totale, fortissimo, come se ne sono visti pochi nella storia: nei suoi anni migliori, aveva davvero pochi rivali, al mondo.
La carriera di Adriano: dove tutto è cominciato
Adriano Leite Ribeiro, cresciuto nelle favelas di Rio de Janeiro, muove i suoi primi passi nel mondo del calcio nelle giovanili del Flamengo: lì si mette in mostra a suon di gol, e anche se inizialmente era stato impiegato come terzino, si capisce in fretta che il suo terreno di caccia è l’area di rigore. Le sue prime gare da professionista le gioca sempre col Flamengo, fino a che non arriva la chiamata dell’Inter: il cartellino di Adriano viene inserito nell’affare Vampeta, i nerazzurri si ritrovano così in squadra un diciannovenne fenomenale. E se ne accorgono presto.
#AccaddeOggi
— Pasquale Formisano (@Formigoal) August 14, 2020
14 Agosto 2001, l'#Inter vince il Trofeo Bernabei battendo 2-1 il Real Madrid.
E Adriano si presenta così al mondo nerazzurro, con la specialità della casa: il missile su punizione 🚀 pic.twitter.com/gqUlpq4hrg
Esordio di Adriano contro il Real Madrid, calcio di punizione. Vuole battere Materazzi ma Seedorf gli dice: lascia tirare il ragazzino. Il ragazzino tira. E butta giù la porta difesa da Casillas.
L’ascesa: le prime con l’Inter, la Fiorentina, il Parma, la corona nerazzurra
Nella sua prima stagione in nerazzurro gioca poco, è ancora acerbo, quindi viene mandato a farsi le osse altrove. A Firenze cominciano a vedere di che pasta è fatto, a Parma esplode definitivamente, con la maglia dei crociati gioca e incanta in tandem con Mutu. In un anno e mezzo segna con regolarità e si guadagna la nuova chiamata dell’Inter, che lo tiene in prima squadra.
Anno 2004, Adriano ha 22 anni ed è uno dei migliori attaccanti del campionato. Ma a quel punto qualcosa cambia in maniera irreversibile: il 3 agosto scompare il papà di Adriano, per le conseguenze di una sparatoria avvenuta anni prima. Dalla morte del padre, Adriano non si riprenderà più, come dichiarato da lui stesso al al "The Players Tribune": "Mi dicono che mio padre è morto. Un infarto. Da quel giorno, il mio amore per il calcio non è stato più lo stesso. Amavo il calcio, perché lo amava lui. Tutto qui. Era il mio destino. Quando giocavo a calcio, giocavo per la mia famiglia. Ero in Italia, dall’altra parte dell’Oceano, lontano dalla mia famiglia e non ce l’ho fatta. Sono caduto in depressione. Ho iniziato a bere tanto. Non avevo voglia di allenarmi. L’Inter non c’entra niente. Io volevo solo andare a casa. Se devo essere onesto, anche se ho segnato tanti gol in Serie A in quegli anni, anche se i tifosi mi amavano davvero, la mia gioia era svanita”.
Il declino dell’Imperatore Adriano
Adriano comunque in quegli anni immediatamente successivi al 2004 ha giocato e bene con la maglia nerazzurra. Nella stagione 2004-2005 risulta il miglior marcatore dell’Inter con 28 reti. Ne segna 19 l’anno successivo, contribuendo a quel terzo posto che poi Calciopoli trasfomerà in primo.
Da lì, comincia il declino. All’Inter arriva Ibrahimovic e c’è anche Crespo, entrambi giocano più di Adriano. Mancini non lo vede, lui piano piano sparisce dai radar. Va in prestito al San Paolo nel 2007, quando torna trova Mourinho che non lo vuole. Così fa rientro in Brasile, al Flamengo, dove tutto è cominciato. Lì ritrova la voglia di giocare e di divertirsi, segna tanto e contribuisce alla vittoria del campionato. Nel 2010, in sostanza, l’Imperatore lascia il suo trono e non lo ritrova più: torna in Italia alla Roma ma non incide, passa al Corinthians e non va bene neanche lì. Stesso discorso per le esperienze a Flamengo, Atletico Paranense e Miami Utd. Ormai totalmente fuori forma e lontano parente del giocatore che fu, Adriano dice ufficialmente addio al calcio nel 2016, a 34 anni.
La dipendenza dall’alcol ha sicuramente limitato in maniera determinante il talento un giocatore che ne ha vissute tante: dalle favelas alla morte del padre, passando per le controversie che lo hanno fatto finire sulle pagine dei quotidiani per motivi che col calcio c’entrano poco. Purtroppo l’Adriano giocatore s’è perso irrimediabilmente. Però, per fortuna, oggi si è rialzato.
Che fine ha fatto Adriano e cosa fa oggi
In tutto questo, che fine ha fatto Adriano? Cosa fa oggi? L’Imperatore sta bene, sembra sereno, si fa vedere sorridente sui social: se volete seguirlo c’è il suo account Instagram che viene aggiornato spesso.
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, oggi (dopo aver venduto la sua villa) Adriano vive nella suite presidenziale dell’Hotel Grand Hyatt di Rio de Janeiro, in uno dei quartieri più ricchi della città. Ma cosa fa Adriano? Adesso nel 2021 svolge il ruolo di direttore commerciale di Adidas Football Brasil, ha una nuova carriera e la sta portando avanti con continuità. Inoltre, tra non molto dovrebbe uscire anche un documentario sulla sua vita dal titolo “Adriano The Emperor". Veniva annunciato ad aprile 2019, potrebbe aver subito ritardi causa Covid. C’è grande attesa: non resta che seguire Adriano sui social e attendere novità.