Il 5 maggio 2002 dell'Inter: storia di un disastro sportivo
Il 5 maggio del 2002 è una data che ricordano più o meno tutti gli appassionati di calcio, anche i più giovani: ormai si tramanda di generazione in generazione, c’è chi la racconta ai più giovani per sfottò e chi invece lo fa perché bisogna sapere tutto, della propria squadra del cuore. Che in questo caso è l’Inter. Dal possibile successo alla tragedia sportiva più totale, con i rivali di sempre a far festa e i nerazzurri a cercare di capire come sia possibile superare un dramma calcistico così tremendo. Ma alla fine passa tutto. Pure il 5 maggio 2002, giorno di Lazio-Inter.
5 maggio 2002, come arrivava l’Inter
L’Inter, allora allenata da Hector Cuper, arrivava al 5 maggio 2022 da prima in classifica: all’ultima giornata di campionato, dunque, ai nerazzurri bastava semplicemente vincere la partita contro la Lazio per ottenere la matematica vittoria dello Scudetto. Lazio che, per inciso, era (ed è tutt’oggi) gemellata con l’Inter stessa (qualcuno ricorderà lo striscione OH NOOOOO esposto dai biancocelesti qualche anno dopo, in occasione di una vittoria dell’Inter che lottava per lo Scudetto con la Roma).
Nella penultima giornata di Serie A, tra l’altro, l’Inter era riuscita a tenere a distanza la Juventus: lo scontro diretto di San Siro stava per terminare 1-2 per i bianconeri, quando Seedorf (allora nerazzurro) si era inventato un gol da capogiro.
Clarence Seedorf vs Juventus, 2002. #FastForwardFridaypic.twitter.com/RYhL1PBP7M
— 90s Football (@90sfootball) April 24, 2020
La situazione in classifica era la seguente, prima del 5 maggio:
Inter: 69 punti
Juventus: 68 punti
Roma: 67 punti
Anche la Roma, dunque, in teoria avrebbe potuto vincere lo Scudetto. Ma nessuno in realtà si aspettava una possibile sconfitta dell’Inter. Che invece, puntuale, arrivò.
Il giorno di Lazio-Inter: cosa è stato il 5 maggio 2002
In realtà l’Inter partì bene: fu Vieri a portare in vantaggio i nerazzurri, dopo una papera di Peruzzi (che poi giocò una grande partita). Il gol del pareggio venne segnato dalla meteora Poborsky, destinato a lasciare la Lazio a fine stagione. L’inter comunque riuscì a tornare di nuovo in vantaggio con la rete di Di Biagio di testa. A quel punto, la strada per lo Scudetto sembrava spianata. E invece Gresko decise di passare alla storia con un retropassaggio di testa insensato, che prima della fine del primo tempo permise a Poborsky di pareggiare.
L’Inter rientrò in campo nella ripresa mentalmente stanca e frustrata: Ronaldo giocò una partita parecchio brutta, i suoi compagni non riuscirono a incidere più sul match. Chi invece incise eccome fu l’ex di turno, Simeone, che con un gol di testa portò in vantaggio la Lazio facendo crollare l’Inter nello sconforto più totale. I giochi vennero chiusi da Simone Inzaghi (attuale allenatore nerazzurro), che di testa mise dentro la rete del 4-2 che condannò l’Inter alla sconfitta. Nel frattempo, le vittorie di Juve e Roma relegarono i nerazzurri addirittura al terzo posto. Lo Scudetto 2001-2002 andò ai bianconeri.
Il 5 maggio 2002 dell’Inter nella foto di Ronaldo
La foto più famosa in assoluto del 5 maggio 2002 è quella che ritrae Ronaldo in lacrime, in panchina: il brasiliano come detto giocò una partita non da lui, non riuscì a risollevare le sorti della squadra e venne sostituito da Cuper nella ripresa. Constata la sconfitta, Ronaldo scoppiò a piangere e venne ripreso dalle telecamere: era sconvolto, così come i suoi compagni (anche Materazzi pianse quel giorno).
5 maggio 2002: le lacrime di Ronaldo. pic.twitter.com/IHg6lYBwjx
— Calcio Nostalgico (@c_nostalgico) May 5, 2015
Il 5 maggio 2002: la famosa reazione di Antonio Conte
Se da una parte l’Inter piangeva, dall’altra la Juve festeggiava: grazie al 2-0 sull’Udinese, i bianconeri vinsero lo Scudetto. Tra i fotogrammi della festa è rimasto indelebile questo breve video con il famoso virgolettato di Antonio Conte: “Stiamo godendo”. La storica bandiera della Juve, due decenni più tardi, vincerà lo Scudetto da allenatore proprio con l’Inter.
5 Maggio 2002 : #Conte non le manda a dire. pic.twitter.com/hRxTcSjK5H
— Lorenzo e poco altro (@lorepocoaltro) May 31, 2019