Fuorigioco semi-automatico: cos'è e come funziona?
I Mondiali di Qatar 2022 si avvicinano sempre di più e segneranno una novità sotto diversi punti di vista. Non solo si tratta del primo Mondiale che si giocherà in inverno e in Medio Oriente, ma sarà anche la prima grande competizione che in maniera organica implementa la nuova tecnologia del fuorigioco semi-automatico. Ma come funziona esattamente e che impatto può avere nel mondo del calcio?
Nuova regola del fuorigioco: SOAT e Limb-tracking technology
Il SOAT, acronimo che indica il fuorigioco semi-automatico, è un sistema di nuova generazione che permette di tracciare la posizione di ognuno dei ventidue giocatori in campo e del pallone con una impressionante frequenza di 36 frame al secondo. Questo risultato si ottiene per via della cosiddetta “Limb-tracking technology” che, grazie all’installazione sotto il tetto dello stadio di almeno dieci telecamere, permette di avere una ricostruzione in computer grafica – quasi in tempo reale – degli attori del gioco in campo, tracciandone soprattutto i movimenti degli arti. Una tecnologia all’avanguardia che trasmette prontamente i dati del tracciamento alla sala VAR, dove gli operatori saranno facilitati nel prendere decisioni il più oggettive possibile riguardo il fuorigioco.
A che serve il fuorigioco semi-automatico?
L’introduzione del VAR già da diversi anni ha permesso di diminuire le polemiche per lo meno per quanto riguarda le decisioni arbitrali sul fuorigioco, ma con la nuova tecnologia teoricamente dovrebbero esserci valutazioni ancora più precise e, soprattutto, dovrebbero diminuire in maniera sensibile i tempi di attesa che spesso ci sono quando gli assistenti del direttore di gara cercano di stabilire con esattezza le posizioni dei giocatori in campo. Basta esultanze rimandate per qualche minuto quindi, ricordando sempre però che la valutazione sul fuorigioco geografico – e cioè la partecipazione o meno di un giocatore all’azione “incriminata” – sarà sempre a discrezione dell’arbitro.
Il fuorigioco semi-automatico è già realtà
Il Mondiale in Qatar 2022 sarà l’occasione per provarlo su larga scala, ma in verità il fuorigioco semi-automatico si trova in fase di sperimentazione sui campi già da tempo. Le prime competizioni a testare la tecnologia di limb-tracking sono state la Arab Cup e il Mondiale per Club, occasione in cui la FIFA ha voluto saggiare la bontà di questo sistema per poi poterlo applicare in fase di decisione arbitrale. Il debutto a livello europeo c’è stato in occasione della partita di Supercoppa Europea giocata tra Real Madrid e Eintracht Francoforte, mentre in estate la UEFA ha dato il suo benestare all’utilizzo della nuova tecnologia anche nella corrente edizione della Champions League.
I Mondiali in Qatar saranno l’ultima fase di testing, poi sarà la volta dei campionati nazionali che dovranno decidere se adeguarsi o meno alla novità adottando quindi il fuorigioco semi-automatico. La Premier League ha preferito rimandare la decisione, mentre la Serie A sembra essere tra le prime massime divisioni a voler implementare la limb-tracking technology, come già avvenuto con il VAR: dal momento che negli stadi delle squadre che giocano la Champions sono state installate le 10-12 telecamere in più che servono per il funzionamento del sistema, anche la Serie A sta monitorando l’andamento della tecnologia di tracciamento, arrivando a dotare anche tutti gli altri impianti delle telecamere fisse in più necessarie allo scopo.
A inizio campionato si ipotizzava l’adozione ufficiale del fuorigioco semi-automatico in Serie A dopo una delle due soste per le nazionali dei primi mesi, ma più probabilmente si attenderà la ripresa del campionato a gennaio dopo il Mondiale come faranno in Premier League, anche per avere un riscontro effettivo dell’utilizzo della tecnologia sui campi del Qatar.