Partenza a rilento per la Juventus, che in sette giornate di campionato ha messo insieme appena dieci punti. Neanche in Champions le cose vanno bene: due partite e due sconfitte (contro PSG e Benfica) per la squadra bianconera, con Allegri che adesso viene messo in discussione a poco più di un anno dal suo ritorno. 

 

L’ultima sconfitta sul campo del Monza ha fatto male, anzi, malissimo: prima vittoria in Serie A per la squadra brianzola, che approfitta di una sciocchezza di Di Maria e batte i bianconeri, facendo traballare ancora di più l’instabile panchina di Allegri. Max resterà in sella e riuscirà a risollevare le sorti della stagione? Due precedenti fanno ben sperare i tifosi. 

 

La rimonta della Juve nel 2015/2016 dopo la falsa partenza

 

Famosa è la rimonta targata Allegri avvenuta nel 2015-2016. Dopo un ciclo di quattro scudetti consecutivi tra Conte ed Allegri, i bianconeri sembrano arrivati al capolinea: l’avvio di stagione è da incubo, chiamarla falsa partenza è forse anche riduttivo. Nelle prime tre giornate di campionato la Juventus totalizza appena un punto: perde con Udinese e Roma, pareggia contro il Chievo. Allegri in discussione, il mister non riesce a raddrizzare del tutto le cose neanche col passare delle giornate: il 28 ottobre, all’ottavo turno di campionato, la Juve è quattordicesima

 

Da lì risale: la squadra bianconera mette insieme una serie straordinaria di 24 partite vinte su 25 giocate, non prende gol per dieci giornate di fila (porta inviolata dal 17 gennaio all’11 marzo, tornerà a prendere gol nel derby vinto col Torino). La BBC, ossia la storica difesa formata da Barzagli, Bonucci e Chiellini, che risplende in uno dei suoi periodi migliori. La Juve dimostra di essere ancora la Juve, e nel giro di un altro anno infatti torna in finale di Champions League.

 

Unica, grossa differenza: i competitor in quella stagione in campionato non erano gli stessi di oggi (Milan e Inter boccheggiavano, le altre non tenevano il passo). Adesso la concorrenza in Serie A è aumentata, e non di poco…

 

L’altro esempio: il Milan di Allegri 2010/2011

 

Si cambia squadra, ma c’è sempre Allegri in panchina. E architetta una rimonta storica. Max prende la guida del Milan, arriva dal Cagliari, Berlusconi e Galliani scommettono su di lui e non lo abbandonano neanche dopo quattro giornate piuttosto disastrose: solo 5 punti conquistati, con tanto di sconfitta sul campo del Cesena. Falsa partenza, dubbi sul tecnico, poi le cose si sistemano, il Milan carbura e arriva a vincere il campionato con un 4-3-1-2 concreto e compatto. Thiago in difesa, Gattuso a centrocampo, Ibra in attacco con Robinho, Boateng a spezzare tutto gli schemi. Un altro Milan, l’Allegri di sempre, che punta al bersaglio grosso, a suon di “basta vincere”. Cortomusismo ante litteram. 

 

Ombra preoccupante: le similitudini col Milan 2013/2014

 

Non solo rimonte, però: purtroppo c’è anche un esempio negativo, ossia l’esonero di Allegri dal Milan nella stagione 2013/2014. Le similitudini con quel periodo sono diverse, le ha raccolte bene il giornalista sportivo Giuseppe Pastore in questo thread su Twitter:

 

#Allegri con il tecnico della Primavera sono solo l'ultimo déjà-vu di una storia già scritta. Perciò andiamo con ordine: thread su tutte le somiglianze tra la #Juventus 2021-22 e il Milan 2013-14. pic.twitter.com/AbSjPYoh2r

— Giuseppe Pastore (@gippu1) September 19, 2022

 

Ai problemi sul campo si sommavano anche quelli nell spogliatoio, che era stato improvvisamente svuotato di leadership nel giro di un paio d’anni, con gli addii pesanti di giocatori decisivi (Ibra, Thiago Silva) ma anche di una serie di senatori come Gattuso, tanto per citarne uno. 

 

Oggi alla Juve della vecchia guardia resta praticamente solo Bonucci, che tra l’altro ha vissuto anche una parentesi al Milan nella stagione 2017/2018. 

 

Insomma: il ciclo è finito davvero oppure Allegri riuscirà anche questa volta a risollevare le sorti di una stagione cominciata malissimo? Dopotutto, le false partenze sono state già affrontate e superate…