Una pessima notizia per il tennis italiano, che negli ultimi mesi stava brillando proprio grazie al sul atleta più forte: Jannik Sinner è stato squalificato per il caso Clostebol che lo aveva coinvolto nel 2024 e dovrà restare fuori dai campi da tennis per diverso tempo. Ma perché è successo? E quando tornerà a giocare? Lo capiamo con questo approfondimento. 

 

Sinner squalificato: ecco quando tornerà a giocare

 

La notizia che si sperava di non ricevere è arrivata: Jannik Sinner è stato squalificato per tre mesi dopo il caso Clostebol che lo aveva coinvolto lo scorso anno. Il tennista ha raggiunto un accordo con la WADA (World Anti-Doping Administration / World Anti-Doping Agency), che ha ritirato così il suo ricorso fatto al TAS. La richiesta iniziale della WADA era di una sospensione di uno o due anni, ma con il patteggiamento di Sinner si è arrivati al compromesso dei tre mesi di squalifica. Un duro colpo per l'altoatesino, che continua ad ammettere di aver assunto la sostanza inconsapevolmente e in modo accidentale.

 

Sinner, in questo modo, potrà tornare ad allenarsi solo a partire dal 13 aprile e sarà costretto a saltare ben 4 Masters 1000. Il suo ritorno in campo avverrà il 5 maggio, proprio in occasione degli Internazionali d'Italia a Roma (che si disputeranno adl 7 al 18 maggio). La sua sospensione complessiva, a livello di partite agonistiche, andrà dunque dal 9 febbraio al 4 maggio 2025.

 

Perché Sinner è stato sospeso: cos'è successo al tennista italiano

 

Le motivazioni per cui Sinner è stato squalificato sono tutte da ricondurre allo scorso anno, nel mese di marzo, quando il tennista è risultato positivo al Clostebol (uno steroide anabolizzante derivato dal testosterone presente in diversi farmaci), sostanza proibita nello sport. La quantità che gli fu ritrovata era minima: 86 picogrammi durante il primo test, 76 in quello successivo. Sinner ha sempre ammesso di aver assunto questa sostanza accidentalmente, tramite uno spray medico utilizzato dal suo ex fisioterapista Giacomo Naldi e precedentemente acquistato a Bologna dall'oramai ex preparatore atletico Umberto Ferrara.

 

Il tribunale dell'ITIA concluse che Sinner non aveva colpe, ma la WADA presentò a settembre un ricorso al TAS ritenendo che la decisione presa dall'ITIA fu errata e proponendo una squalifica molto ampia (due anni) ma senza intaccare i trofei vinti dal tennista nei mesi precedenti. L'accordo arrivato con Sinner, quindi, ha fatto scampare il pericolo di una sospensione ben più lunga del previsto. Lo stesso Jannik Sinner ha commentato così la vicenda tramite un comunicato ufficiale: "Questa vicenda mi tormentava da quasi un anno e il processo sarebbe potuto durare ancora a lungo, con una decisione forse solo alla fine dell'anno - ha dichiarato Sinner in un comunicato - Ho sempre accettato di essere responsabile del mio team e riconosco che le rigide regole della WADA sono una protezione importante per lo sport che amo. Su questa base, ho accettato l'offerta della WADA di risolvere il procedimento con una sanzione di tre mesi".