
Come funziona una gara F1 | Quanto dura, le strategie e i pit stop
Il week-end del Gran Premio di Formula 1 è complesso e si compone di varie fasi: dalla conferenza stampa dei piloti che apre ufficialmente le danze, fino alle prove libere del venerdì, le qualifiche del sabato, con l’appuntamento della Sprint Race in alcune occasioni, che fanno da preambolo alla gara vera e propria. Tre giorni di grandi emozioni, ribaltamento e sopratutto tattiche. Perché ogni dettaglio, di fronte alla tecnologia avanzatissima dei veicoli di Formula 1, può far la differenza.
Andiamo allora vedere come funziona una gara di Formula 1, la durata, le strategie più frequenti e i pit-stop.
Durata gara di F1: l'orario d'inizio e il tempo di un Gran Premio
Come detto in apertura, il week-end della Formula 1 si apre con la prove del venerdì, del sabato mattina e le qualifiche del sabato pomeriggio, eccezion fatta per i Gran Premi in cui è prevista la Sprint Race, che presentano un’organizzazione diversa. Un momento cruciale è senza dubbio quello delle qualifiche, organizzate con il sistema del Knock Out, che prevede tre fasi (Q1, Q2, Q3) che vanno sempre più a scremare il numero di vetture in gara. L’obiettivo, naturalmente, è quello di far segnare il miglior tempo per ottenere la pole position.
Una volta giunti alla giornata della gara, la giornata si struttura in questo modo:
- Drivers Parade: una cerimonia che si svolge circa 2 ore e 10 prima della partenza della corsa. Tutti i piloti escono dai rispettivi box e salgono a bordo di un bus scoperto, il quale compirà un giro della pista. In questa occasione vengono svolte delle interviste e, soprattutto, viene data la possibilità al pubblico di interagire con i protagonisti del Gran Premio.
- Apertura della Pit Lane e giro di ricognizione o schieramento: circa 40 minuti prima del via ufficiale viene aperta la pit lane e i piloti hanno dieci minuti per fare dei giri di pista di ricognizione e posizionarsi sulla griglia di partenza (salvo coloro che, per motivi diversi, decidono di partire dai box).
- Inni nazionali: con le macchine posizionate in griglia, i meccanici possono entrare in pista per gli ultimi ritocchi, poi a 16 minuti dalla partenza, viene eseguito l’inno nazionale della nazione ospitante, dal vivo, con i piloti schierati in fila davanti la griglia.
- Giro di Formazione: terminato il countdown per la partenza, le vetture svolgono un ultimo giro di pista nei minuti antecedenti la partenza. Si tratta di una tornata a velocità ridotta, usata principalmente per verificare se sia tutto a norma e per scaldare le gomme in vista della gara vera e propria.
- Partenza: quando l’ultima vettura si inserisce in griglia, avviene la partenza vera e propria con lo spegnimento dei semafori. L’orario previsto per il via è quello delle 15:00, ma naturalmente per noi in Italia varia in base alle zone del mondo in cui si disputano le corse. Alcune eccezioni avvengono per le corse in notturna, per le quali l’orario di partenza ufficiale è, naturalmente, diverso.
I piloti devono percorrere una distanza di circa 305 chilometri per gara e il numero di giri del circuito, naturalmente, varia in base alla lunghezza dello stesso. L'unica eccezione è legata al Gran Premio di Monaco. Naturalmente la storia ci insegna che, per questioni legate al meteo, incidenti o rallentamenti di vario genere, la durata della corsa è imprevedibile. Proprio per questo è stato inserito anche un limite massimo di durata. Si tratta di due ore per quanto riguarda la corsa come corsa attiva in pista, ma non può superare le tre ore in caso di sospensione in alcune fasi.
Gran Premio di Formula 1, le strategie
La Formula 1 premia il pilota più abile e il veicolo più veloce. Tuttavia dietro alle gesta del campione e dell’automobile, c’è uno staff che prepara ogni minimo dettaglio in vista della gara. Nulla è lasciato al caso e le migliori menti dell’ingegneria e non solo gravitano attorno al mondo dei Gran Premi.
Avere la macchina più veloce, più aerodinamica e il pilota più bravo, non basta. Bisogna fare le scelte giuste e a questo serve il cosiddetto muretto, il gruppo di ingegneri e statistici che si preoccupa di analizzare i dati e prendere la decisione giusta al momento giusto, anche alla luce delle infinite variabili che possono esserci in gara. Tutte le scuderie adottano una precisa tattica in partenza, ma devono sapersi adattare a condizioni di pista impreviste, usura delle gomme, cambiamenti del meteo, eventuali incidenti che magari portano all'intervento della safety car.
Gran Premio di Formula 1, i pit stop
Certamente uno degli aspetti più curiosi è legato alla gestione del pit stop, ovvero la fase che prevede il rientro del pilota ai box per il cambio delle gomme ed eventuali piccole riparazioni al muso della vettura o agli alettoni
Si tratta di una fase molto delicata poiché ai tecnici viene richiesto di effettuare una operazione di alta precisione, in un lasso di tempo che non dovrebbe superare i 2 secondi, e che spesso è decisiva nei Gran Premi. Qui entra in campo la strategia del muretto: da regolamento, infatti, tutte le vetture devono utilizzare due tipi di gomme durante la gara (mescola dura, intermedia o morbida citando un gergo comune) che naturalmente hanno dei livelli di performance diversi in pista, ma anche un diverso livello di usura. Ogni team, che ha un numero definito di gomme per l’intero fine settimana, può decidere se effettuare uno o più pit stop in gara, per cercare di sfruttare al meglio i set più performanti.
Tendenzialmente il tempo impiegato per il pit stop fa la differenza ed è per questo che a volte i piloti che si trovano a duellare per una posizione, cambiano le strategie in base alle scelte dell’altro. Una delle più usate è quella dell’undercut, cioè l’anticipo della sosta per provare poi a sfruttare il miglior rendimento delle gomme e guadagnare terreno.