Tra i miti più importanti della storia bianconera c'è sicuramente la prima Juve di Conte: una squadra leggendaria che, dopo anni difficilissimi, è riuscita a tornare in vetta aprendo un ciclo vincente lunghissimo, gettando le basi per restare al top per tanti anni.

 

Da chi era composto quell'undici guidato da Antonio Conte? Ripercorriamo la storia della squadra, con gli uomini chiave e la formazione più utilizzata all'epoca. 

 

La prima Juventus di Conte: i giocatori e la formazione

 

La stagione 2011-12 si aprì con la rivoluzione societaria voluta dal neo presidente Andrea Agnelli, che affidò la direzione sportiva al duo Marotta-Paratici, e con l’inaugurazione del nuovissimo Juventus Stadium. Dopo una stagione di assestamento, con il deludente settimo posto conquistato da Delneri, la panchina bianconera venne affidata a un grande ex: Antonio Conte. Ex difensore e capitano, Conte aveva ottenuto due promozioni in Serie A alla guida di Siena e Bari, ed era finalmente pronto al grande salto. Il calciomercato estivo porta in dote l’esperienza di Pirlo e gli inserimenti di Vidal, acquisti che portano Conte a svincolarsi dal suo amato 4-2-4.  

 

Intorno a loro, e al Principino Marchisio, il tecnico plasma uno dei centrocampi più forti d’Italia, perno del 4-3-3 prima e del suo 3-5-2 poi. Davanti a Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini creano una delle linee difensive più forti e iconiche degli ultimi anni, con Pepe e Lichsteiner ad agire come quinti sulla linea dei centrocampisti. L’attacco invece viene affidato a Vucinic e Matri, oltre che all’indimenticato e indimenticabile capitano Alessandro Del Piero.

 

Formazione prima Juve di Conte (3-5-2): Buffon; Baragli, Bonucci, Chiellini; Pepe, Vidal, Pirlo, Marchisio, Lichsteiner; Vucinic, Matri

 

La rosa era lunga, ma non tutti gli investimenti hanno pagato. Giocatori come Krasic, Elia ed Estigarribia hanno deluso, mentre altri si sono rivelati pedine tattiche fondamentali a gara in corso. È il caso, ad esempio, di alcuni fedelissimi di Conte, come Emanuele Giaccherini e Simone Padoin. L’attacco poi poteva contare anche sull’esperienza di Fabio Quagliarella e Marco Borriello, arrivato a gennaio.

 

La prima Juventus di Conte: modulo e stile di gioco

 

Antonio Conte arrivò con la nomea di integralista. Fino a quel momento il modulo preferito del tecnico pugliese era stato un duttile 4-2-4, capace di trasformarsi in 4-4-2 in fase di non possesso. La prima formazione di Conte, che vinse all’esordio 4-1 contro il Parma, ricalcò quell’idea tattica. Davanti a Buffon, la linea difensiva era composta da Lichsteiner, Bonucci, Chiellini e De Ceglie. I due a centrocampo erano Pirlo e Marchisio, mentre sulle fasce offensive agivano Pepe e Giaccherini, con le due punte che erano Del Piero e Matri. L’arrivo di Vidal però scombinò i piani tattici di Conte. Il cileno si calò subito nella sua nuova dimensione, mostrando grande senso tattico e facilità d’inserimento, qualità che resero impossibile tenerlo in panchina.  

 

Conte riuscì a comprendere le qualità dei propri giocatori, esaltandole disegnando un vestito tattico che lasciasse libertà ai propri interpreti in fase di costruzione ma che garantisse copertura costante in difesa. La Vecchia Signora si ritrovò così a passare prima al 4-3-3, con l’inserimento dell’insostituibile Vidal a centrocampo, e poi all’iconico 3-5-2, che segnò le fortune della Juventus di quegli anni.

 

Conte riuscì ad imprimere da subito uno stile di gioco intenso, fatto di possesso palla ma anche di riaggressione immediata ai portatori avversari. In fase offensiva la manovra sfruttava le corsie laterali per consentire l’inserimento degli interni di centrocampo, Vidal e Marchisio, mentre in quella di non possesso i quinti si abbassavano quasi sulla linea dei difensori per dare maggiore copertura alla porta difesa da Buffon. Quella Juventus segnò un vero cortocircuito tattico in Serie A, tornando a vincere lo scudetto e aprendo un ciclo vincente.

 

La prima Juventus di Conte: il ritorno dello scudetto a Torino

 

La fuga della Juventus arrivò fin dalle prime giornate. A ottobre i bianconeri riescono a battere Milan, Fiorentina e Inter, ottenendo però una serie di pareggi contro le piccole che ne frenano la fuga. Uno dei crocevia per la stagione è la partita contro il Napoli, prima rinviata per maltempo e poi recuperata a fine novembre: sotto 2-0, la Juve riesce a rimontare pareggiando 3-3 e mantenendo la propria imbattibilità. Il successo sul Novara alla 38esima giornata segna l’ottava vittoria consecutiva, nuovo record stagionale, ma il distacco dal Milan, secondo in classifica, rimane, a due giornate dalla fine, di soli due punti. La sconfitta dei rossoneri nel derby contro l’Inter però certifica la vittoria bianconera.

 

La prima Juventus di Conte: i record

 

La prima Juventus di Antonio Conte chiuse il campionato da imbattuta, a quota 84 punti, con una striscia di 38 risultati utili consecutivi. I bianconeri riuscirono a battere un record storico, ovvero quello della serie più lunga di partite senza sconfitte che risaliva addirittura al 1949-50. Ma non fu l’unico record infranto in stagione. Il 13 maggio 2012, grazie alla vittoria all’ultima giornata contro l’Atalanta, la squadra batte contemporaneamente due record: raggiunge i 43 risultati utili consecutivi (che comprendono anche le 4 partite di Coppa Italia e l’ultima gara del campionato precedente) e ottiene una striscia di imbattibilità, tra tutte le competizioni, che supera quella del Milan 1992-93. In totale furono 20 i giocatori mandati in gol da Conte, un altro record destinato a durare nel tempo.