Prima di ogni partita che vede coinvolte le Nazionali o prima di caltre ompetizioni sportive come le Olimpiadi, i partecipanti cantano l’inno della Nazione di riferimento: mano sul petto e voce alta, con orgoglio si rende onore alla bandiera che sventola e al popolo che rappresenta. Un momento solenne che si ripete, accompagnato anche dal canto dei tifosi: emozione e carica, proprio quello che serve per cominciare al meglio un match sportivo

 

Tra tutti gli inni Nazionali, quali sono i più belli? Domanda che sorge quando ci troviamo di fronte al televisore a seguire le gesta degli Azzurri, oppure di altre squadre impegnate nelle varie competizioni o nelle amichevoli. Ci sorprendiamo a sentire una melodia bella, e da lì l’interrogativo: sarà mica l’inno migliore in assoluto?

 

Premessa: quella che trovate qui è ovviamente una classifica soggettiva, non a caso siamo stati un po’ di parte nella scelta del primo inno della lista. Ognuno ha i suoi preferiti, i nostri sono quelli che seguono. 

 

La classifica dei migliori inni nazionali: i cinque più belli di tutti

 

  1. Inno di Mameli (Italia)

  1. La Marsigliese (Francia)

  1. L'Inno di Stato della Federazione Russa (Russia)

  1. God Save The King (Inghilterra)

  1. Orientales, la Patria o la tumba (Uruguay)

 

L’inno più bello del mondo è quello italiano: primo posto per Mameli

 

Ok, siamo di parte, ma secondo noi l’inno italiano (che poi si chiama “Il Canto degli Italiani”, anche se noi lo chiamiamo da sempre “Inno di Mameli”) è il più bello di tutti. Il testo è appunto di Goffredo Mameli, mentre la musica è di Michele Novaro. Il Canto degli Italiani risale al 1847 e, nonostante la sua grande diffusione, è diventato inno ufficiale solo a partire dalla nascita della Repubblica, nel 1946. Ritmo, parole altisonanti, onore, richiamo al passato, sguardo al futuro. E poi nessuno lo canta con lo stesso trasporto col quale lo cantano i giocatori dell’Italia. Appena parte la prima strofa...

 

Fratelli d'Italia, 
l'Italia s'è desta, 
dell'elmo di Scipio 
s'è cinta la testa. 
Dov'è la vittoria?! 
Le porga la chioma, 
ché schiava di Roma 
Iddio la creò.

 

 

Al secondo posto c’è la Marsigliese

 

Allons enfants de la Patrie / Le jour de gloire est arrivé!

Va detto: anche l’inno della Francia ha il suo perché. Simbolo della Rivoluzione francese, fu composto dal generale Claude Joseph Rouget de Lisle, che scrisse sia il testo che la musica di notte, tra il 25 e il 26 aprile del 1792. Ne venne fuori un’opera meravigliosa, il nome Marsigliese deriva dal fatto che venne cantato dalle truppe provenienti da Marsiglia nel corso dell’assalto alle Tuileries. 

 

 

Chiude il podio degli inni più belli quello della Russia

 

La melodia fu richiesta da Stalin ed è stata l’inno dell’Unione Sovietica dal 1943 al 1991. La musica è scritta da Aleksandr Vasil’evič Aleksandrov, mentre il testo risale al 2000 ed è a firma di Sergej Vladimirovič Michalkov. 

 

 

God Save The King (o The Queen) al quarto posto

 

L’iconico inno inglese, dal titolo che fa diretto riferimento alla Monarchia e alle sue radici. Particolarità: il titolo cambia in base alle circostanze, perché se c’è una regina ci sarà “Queen”, mentre se regna un Re ci sarà “King”. Adottato a partire dal 1745, questi sono i primi versi della sua versione standard:

 

God save our gracious King! 
Long live our noble King! 
God save the King! 
Send him victorious, 
Happy and glorious, 
Long to reign over us: 
God save the King!

 

 

Al quinto posto degli inni più belli, quello dell’Uruguay

 

Per finire ci spostiamo in Sud America, con l’inno dell’Uruguay dal titolo Orientales, la Patria o la tumba. La nuova versione è stata adottata nel 1938, il testo è di Francisco Acuña de Figueroa, mentre la musica è di Francisco José Debali e Fernando Quijano.

 

 

Menzioni speciali: USA e Germania

 

Anche se rimasti fuori dalla nostra classifica, menzioniamo (e lasciamo le musiche di) altri due inni conosciutissimi e molto belli come quello degli USA e quello della Germania.  

 

Inno USA

 

 

Inno Germania