Ex calciatori e allenatori: chi potrebbe diventare Presidente della Repubblica
Sono iniziate le votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica italiana e non si sa quando termineranno: i partiti stanno cercando di trovare il nome che riesca a mettere d’accordo più parti possibili, ma (come spesso è accaduto) non è semplice chiudere i giochi già nei primi scrutini, ossia quando serve la maggioranza rafforzata.
La prima votazione è andata a vuoto, ma qualcuno ha provato comunque ad azzardare nomi che ci hanno fatto drizzare le antenne:
Riepilogo dei voti validi a tema calcistico durante il primo scrutinio per l'elezione del 13° Presidente della Repubblica:
— delinquentweet (@delinquentweet) January 24, 2022
Claudio Lotito ⚽️⚽️⚽️
Dino Zoff ⚽️
Carlo Mazzone ⚽️
Stefano Bandecchi ⚽️#Quirinale2022
E così abbiamo pensato: chi, tra le personalità legate al mondo del calcio, potrebbe ottenere la più alta carica dello Stato? Proviamo a tirare fuori qualche nome anche noi…
Ex calciatori che potrebbero diventare Presidenti della Repubblica
I requisiti sono ben noti: per essere eletti Presidenti bisogna avere più di 50 anni, quindi ci rivolgiamo solo agli ex calciatori. Dino Zoff ha già ricevuto un voto, quindi diciamo che il suo nome è bruciato, come si dice in gergo. Non ha convinto. Ne proponiamo altri 5:
Roberto Baggio
Gigi Riva
Gianni Rivera
Franco Baresi
Beppe Bergomi
Baggio: il primo è uno dei simboli del calcio italiano Anni 90, ci riporterebbe indietro a un periodo particolare della politica italiano, agli scandali, all’ascesa di Berlusconi, ai cambiamenti radicali che sarebbero arrivati di lì a poco. Con lui in campo abbiamo scavalcato gli Anni Duemila e siamo sopravvissuti: potremmo fare lo stesso con la pandemia. Spirituale, trasversale, amato da tutti: sì, Roberto Baggio potrebbe essere il nome giusto.
Gigi Riva: Rombo di Tuono ci guida in mezzo alla tempesta? Già solo per lo slogan, l’idea andrebbe accarezzata.
Gianni Rivera: candidato semplicemente perfetto, e forse l’unico addirittura verosimile di tutti quelli che citiamo. Rivera è un volto noto del calcio italiano ma anche della politica, visto che dalla fine degli anni ‘80 fino al 2013 è stato tra le fila di vari partiti, arrivando addirittura ad essere eletto in Parlamento.
Franco Baresi: sarebbe apprezzato soprattutto dai milanisti ma non solo, visto che è stato stimato da tutti come calciatore, ma anche come uomo. Era soprannominato “Mahatma”: serve davvero altro?
Beppe Bergomi: per par condicio, citiamo pure un ex bandiera dell’Inter. Televisivo, conosciutissimo, ha commentato con Caressa (che a quel punto potrebbe avere la presidenza del Consiglio) le imprese della Nazionale del 2006. Il consenso popolare non gli mancherebbe di certo.
Elezioni Quirinale, Allenatori che potrebbero diventare Presidenti della Repubblica
E passiamo così agli allenatori, categoria dalla quale possiamo attingere a piene mani, visto che la maggior parte dei tecnici italiani supera i 50 anni. Alcuni dovrebbero dire addio alla panchina, è vero, ma quando gli ricapiterebbe l’opportunità di allenare l’intero Paese? Bruciato anche il nome di Mazzone (purtroppo non ha fatto breccia nel cuore dei parlamentari, ieri), ecco i nostri candidati per le elezioni del Quirinale:
Claudio Ranieri
Gian Piero Ventura
Luciano Spalletti
Marcello Lippi
Maurizio Sarri
Claudio Ranieri: è appena stato esonerato dal Watford, quindi è anche in cerca di una nuova occupazione. Non perdiamo questa occasione, per cortesia: ha vinto un campionato col Leicester, chissà dove potrebbe portare il nostro Paese.
Gian Piero Ventura: calmi! State calmi. Ora spieghiamo. Ventura vuole ripulire la sua immagine pubblica, è una figura che potrebbe fare da parafulmine: l’ex CT della Nazionale si ergerebbe (che bel condizionale) così a capro espiatorio supremo, accollandosi ogni responsabilità possibile.
Luciano Spalletti: questo sarebbe bello anche solo per le conferenze stampa.
Marcello Lippi: ci ha guidato all’ultima vittoria dei Mondiali, nel 2006. Ha un credito infinito con gli italiani, che potrebbero vedere in lui il ritorno di antichi fasti. Non sottovalutiamolo, sembra anche uno che come politico potrebbe far molto bene.
Maurizio Sarri: dopotutto, cos’altro rappresenta lo slogan “fino al Palazzo” se non un tentativo di raggiungere il Colle?