La carriera di Juan Manuel Iturbe ha vissuto sulle montagne russe fin dal suo principio. C’è stato un momento, ormai dieci anni fa, in cui l’attaccante paraguaiano sembrava un fenomeno nella stagione 2013-14, quando l’Hellas Verona di Iturbe arrivò a un passo dalla qualificazione in Europa League. Gli scaligeri chiusero una delle migliori annate della propria storia al decimo posto con 54 punti conquistati e Juan Manuel collezionò ben 8 gol e 5 assist in 33 presenze, attirando su di sé le attenzioni delle big italiane.  

 

Il calciomercato estivo fu caratterizzato da un acceso duello di mercato tra la Juventus e la Roma, che alla fine riuscì ad aggiudicarsi l’attaccante a suon di milioni. Le cose nella Capitale però non andarono come si aspettava il ds giallorosso Sabatini, e Iturbe, da astro nascente, si trasformò in abbagliante meteora. Una serie infinita di prestiti per il talento del paraguaiano, che finì ben presto nel dimenticatoio. Ma che fine ha fatto Iturbe?

 

Dal Paraguay al Porto, fino al flop giallorosso

 

Juan Manuel Iturbe nasce nel barrio Barracas, un quartiere molto povero alle porte di Buenos Aires, da genitori paraguaiani. Dopo qualche anno, la famiglia si trasferisce ad Asuncion, capitale del Paraguay, dove Juan Manuel cresce e comincia a giocare a calcio. La sua prima squadra è il Cerro Porteño, dove si guadagna il soprannome di “cara sucia” ovvero “faccia sporca”. Fin da subito si prende la fascia destra d’attacco e viene lanciato in prima squadra da Pedro Troglio, ex giocatore di Verona e Lazio. A soli 18 anni arriva la chiamata dall’Europa: il Porto lo acquista ma lo giudica troppo acerbo, spedendolo in prestito prima al River Plate e poi all’Hellas. Come anticipato, al suo primo anno di Serie A, Iturbe esplode. Nel 4-3-3 di Mandorlini, coadiuvato da giocatori come Toni, Jorginho e Romulo, Iturbe segna e fa segnare, impressionando anche per l’altissimo numero di dribbling tentati a partita (una media di 5.5) e riusciti (3).

 

In estate sembra destinato alla Juventus, ma ad aggiudicarselo, tra lo stupore generale, è la Roma. Walter Sabatini per lui spende 25 milioni, comprensivi di bonus, facendolo diventare il secondo investimento più oneroso della storia del club dopo Batistuta. Tempo dopo, durante un convegno all’Università degli Studi Roma Tre, lo storico ds difese quella scelta, ma ammise che «se scendevo in campo io al posto suo era la stessa cosa». L’euforia dei tifosi giallorossi, infatti, svanisce presto: Iturbe, dopo un inizio incoraggiante, finisce per collezionare appena 5 reti e 4 assist in 68 presenze. Il suo picco lo tocca il 25 maggio del 2015, quando segna un gol nel derby contro la Lazio, che valeva l’accesso diretto alla Champions League, e vinto proprio dalla Roma grazie al colpo di testa decisivo di Yanga-Mbiwa. È uno dei pochissimi lampi di Juan Manuel nella Capitale, che sei mesi dopo lascia l’Italia per andare verso il suo oblio.

 

Tanti prestiti e il ritorno a casa: dove gioca oggi Iturbe?

 

Il giro del mondo di Iturbe parte dall’Inghilterra. La Roma, nel gennaio del 2016, lo cede al Bournemouth in prestito, ma le cose non decollano nemmeno in Premier League e un anno dopo Juan Manuel parte di nuovo. Il Torino decide di puntare su di lui, ma la fiducia non sarà ripagata: Iturbe segna appena una rete, condita con tre assist, in appena 17 presenze in granata. A quel punto la Roma lo cede in Messico, al Club Tijuana, che nonostante lo zero alla casella gol decide di riscattarlo per circa 4 milioni. L’attaccante rimane quasi tre anni in Centro America, vestendo anche le maglie di Pumas e Pachuca, prima di tornare in Europa. L’esperienza all’Aris Salonicco però non è fortunata (8 gol e 5 assist in 78 presenze), e il club greco lo cede al Gremio. Il Brasile è una tappa intermedia, dove Iturbe colleziona appena 6 presenze, prima del ritorno a casa. Nell’ultimo calciomercato invernale infatti, il 1 gennaio 2024, Juan Manuel è tornato nella squadra che lo ha lanciato: il Cerro Porteño, dove milita ancora oggi.