La storia di Monica Seles: l'episodio che cambiò la sua vita
L'incredibile storia di una vita che oggi sarebbe potuta essere raccontata in maniera totalmente diversa. Parliamo di Monica Seles, quella che forse poteva essere la tennista più forte di sempre. Nel corso della sua carriera, Sales è stata numero uno del ranking WTA per 178 settimane, vincendo in totale 53 titoli WTA in singolare, tra cui 9 tornei del Grande Slam e 3 WTA Championships. La tennista, nata nell’ex Jugoslavia ma naturalizzata statunitense, è stata anche medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Sydney 2000 e campionessa per tre volte nella Fed Cup con gli Stati Uniti nel 1996, 1999 e nel 2000. Negli anni Novanta, Sales fu protagonista insieme alla tedesca Steffi Graf di un’accesa e appassionante rivalità. Ma, il 30 aprile 1993, un episodio le cambiò per sempre la vita e la carriera.
Monica Sales: i primi anni
Monica Sales debutta nel circuito a soli 15 anni, nel torneo di Boca Raton, nel marzo del 1998. Un paio di mesi dopo, si aggiudica subito il suo primo torneo, a Houston. Un mese dopo, alla sua prima partecipazione a un torneo del Grande Slam, arriva in semifinale al Roland Garros, sconfitta in tre set dall'allora numero uno del mondo Steffi Graf.
Mancina, capace di arrivare sempre sulla palla in ogni angolo del campo e in grado di imprimere impressionanti accelerazioni sia di diritto che di rovescio (entrambi giocati a due mani), nel giugno 1990 Monica Seles scrive la sua prima pagina di storia: a 16 anni e 6 mesi, diventa la più giovane vincitrice di sempre degli Open di Francia e di uno Slam. Lo fa sconfiggendo in finale proprio la numero uno del mondo Steffi Graf. A fine anno, Sales vince anche il Virginia Slims Championships e termina la sua seconda stagione da professionista al n. 2 del ranking mondiale con 9 tornei conquistati.
Nel 1991 Monica Seles comincia la stagione nel migliore dei modi: vince l'Australian Open e si conferma vincendo altri due tornei a marzo e ad aprile. A marzo conquista per la prima volta in carriera la posizione n. 1 del ranking mondiale, diventando anche la più giovane tennista a riuscirci e strappando il primato, dopo quasi quattro anni, a Graf. Sales continua a vincere e si conferma conquistando consecutivo il titolo all'Open di Francia. Dopo uno stop di sei settimane a causa di alcuni problemi di salute, Sales rientra per disputare e vincere gli US Open, riconquistando anche la vetta nel ranking nel frattempo tornata nelle mani di Graf.
Lo stesso anno, Sales vince altri tre tornei prima di aggiudicarsi il suo secondo Virginia Slims Championships consecutivo battendo in 4 set Martina Navrátilová.
Monica Sales non si ferma più e la stagione successiva, quella del 1992, difende il titolo in Australia battendo Mary Joe Fernandez e a Parigi contro Steffi Graf. La tedesca si prende la rivincita poche settimane dopo a Wimbledon, ma Sales si consola pochi dopo pochi mesi vincendo nuovamente gli Us Open. Dopo il successo di Flushing Meadows, vince anche a Tokyo e a Oakland e a fine anno conquista il terzo Virginia Slims Championships consecutivo battendo nuovamente Navrátilová.
Nel 1993 vince per la terza volta consecutiva gli Australian Open. Poi, tutto cambia.
L’aggressione a Monica Sales: ecco come e perché la sua carriera cambiò
Nel 1993 Monica Seles aveva 19 anni, aveva un bilancio di 159 partite vinte contro 12 perse, e di 55 vittorie e 1 sconfitta considerando solo i quattro tornei del Grand Slam. Da due anni era al primo posto della classifica WTA. Era stata la tennista più giovane ad aver vinto il Roland Garros. Aveva già vinto in tutto otto Slam: tre Roland Garros, tre Australian Open e due US Open. Il suo stile di gioco l’avrebbe resa il modello di Serena Williams.
In quel momento Seles aveva un’unica vera rivale, Steffi Graf. Il 30 aprile 1993, al torneo di Amburgo, Seles stava giocando contro la bulgara Magdalena Maleeva ed era seduta durante un cambio di campo, piegata in avanti per bere: un uomo si sporse dalla barriera di sicurezza e le infilò un coltello di 23 centimetri tra le scapole. Fortunatamente, la sua posizione impedì alla lama di penetrare in profondità, ma mancò per soli cinque centimetri la colonna vertebrale. L’aggressore cercò di pugnalarla di nuovo ma un agente della sicurezza riuscì a bloccarlo a terra e ad arrestarlo con l’aiuto di altri spettatori. Nel frattempo la tennista fu portata in ospedale. Günter Parche, l'aggressore, era un fan ossessionato e morboso di Steffi Graf, e con quel gesto intendeva restituire il primato nel ranking alla tennista tedesca. Inizialmente molti pensarono che l’aggressione avesse una motivazione politica: Seles era nata a Novi Sad, città nella parte serba della Jugoslavia, da una famiglia di origini serbe e aveva già ricevuto minacce di morte a causa del comportamento dei serbi durante le guerre jugoslave.
Nonostante la ferita fosse guarita in poche settimane, Seles non scese in campo per più di due anni e attraversò un momento psicologicamente molto complicato: cadde in depressione e sviluppò un disturbo alimentare. Riprese a giocare soltanto nel luglio del 1995, ma non più nel modo aggressivo di prima. Ad agosto vinse l’Open del Canada ma un mese dopo fu battuta in finale agli US Open da Steffi Graf. Nel gennaio del 1996 vinse il suo quarto Australian Open: fu il suo ultimo Slam. Smise di giocare nel 2003 dopo un infortunio al piede e si ritirò ufficialmente nel 2008. Nella sua autobiografia Seles scrive: “Fino ad allora ero al centro del mondo. Frequentavo gente famosa, firmavo autografi ai fan, mangiavo nei ristoranti migliori, dormivo negli hotel più lussuosi e mi guadagnavo un modo di vivere fenomenale giocando a uno sport che amavo con tutto il cuore. La vita non poteva essere più bella. Poi il mio mondo si sgretolò improvvisamente”.