Il mondo del tennis è pieno di termini e di espressioni particolari, e anche lo stesso sistema di calcolo del punteggio è piuttosto bizzarro. Quando si ascolta la telecronaca di una partita, capita spesso di sentire il termine “break”: caricato di enfasi, viene messo in luce come un momento potenzialmente decisivo per l’andamento del match. Ma cosa vuol dire?  

 

“Break” nel tennis, cosa significa?

 

La traduzione letterale di “break” è “rottura”. Nel tennis, con questo termine si indica il momento in cui un giocatore vince un game quando non è al servizio. Per questo, nel punto decisivo si parla di palla break o di punto break. Per fare un esempio concreto, se giocano Sinner contro Djokovic e Djokovic è in servizio ma alla fine perde il game, si può dire che Sinner ha fatto un break.  

 

Vincere un game quando l’altro giocatore serve è fondamentale per l’andamento del set: chi batte, infatti, ha un vantaggio non indifferente, visto che l’avversario deve rispondere ad un tiro forte e indirizzato in maniera calcolata e ragionata. “Fare break” è dunque di vitale importanza per indirizzare al meglio la partita.  

 

Cos'è il “tie-break” e cosa significa “mini break”

 

Se nessuno dei giocatori riesce a fare un break durante il set, si arriva appunto al “tie-break”, ossia ad una situazione di parità per 6 game a 6, maturata dopo che nessuno è riuscito a “rubare” il servizio all’altro. In questo caso si va avanti finché un giocatore non realizza 7 punti: quando uno dei due vince un punto mentre l’altro è in battuta, si parla di “mini break”.