La notizia è stata lanciata in Germania e ha scatenato le reazioni, non tutte entusiastiche a dire il vero, di tifosi e appassionati: Thomas Muller potrebbe essere il prossimo allenatore del Bayern Monaco. Il club bavarese ha infatti già annunciato la propria intenzione di separarsi da Thomas Tuchel al termine della stagione, nonostante l’ottimo cammino in Champions League e una petizione di tifosi che ha raccolto migliaia di firme. Fatale per l’ex tecnico del Chelsea il secondo posto in campionato, vinto dal Bayer Leverkusen, e un rapporto mai decollato con la dirigenza, specialmente con Ulrich Hoeness.  

Sebbene sia ancora presto per stabilire se questa sia effettivamente la strada che la dirigenza bavarese vuole percorrere, la promozione di Muller a giocatore-allenatore non sarebbe comunque una prima volta. In diversi casi, soprattutto in situazioni di emergenza, si è infatti ricorso a questa soluzione puntando sull’attaccamento al club e alla presenza in. Questa tendenza emerse soprattutto tra gli anni Settanta e Novanta in Inghilterra, ma si trovano anche esempi più recenti. 

 

Giocatori-allenatori, il caso più recente: Adam Lallana e il Brighton 

 

L’ultimo giocatore-allenatore in ordine di tempo è stato Adam Lallana, centrocampista offensivo ex Liverpool che ha speso la sua intera carriera in Premier League. Il giocatore è attualmente sotto contratto con il Brighton di De Zerbi, ma prima dell’arrivo del tecnico italiano ha ricoperto anche un ruolo nello staff tecnico. Dopo l’addio di Graham Potter infatti, passato al Chelsea, nel settembre 2022 viene promosso come allenatore ad interim Andrew Croft, tecnico dell’Under 21. Croft sceglie come vice proprio Lallana, soprannominato dai compagni “student of the game”, letteralmente “studente del gioco”, per rimarcare la sua attenzione ai dettagli tattici e alla preparazione delle partite. La sua avventura come giocatore-allenatore dura sette gare, in nessuna delle quali scende in campo, poi il club nomina De Zerbi e Adam torna a essere soltanto un giocatore, pur conservando il desiderio, in futuro, di cominciare una carriera in panchina. Le qualità di Lallana vengono riconosciute a tal punto che nel 2023 viene nominato come collaboratore tecnico di Lee Carsley, allenatore dell’Inghilterra Under 21. 

 

Allenatori-giocatori: da Giggs a Kompany e Rooney 

 

Negli ultimi anni, soprattutto in Inghilterra, sono stati diversi i casi di giocatori promossi al ruolo di allenatore. Uno dei doppi ruoli più famosi è stato quello di Ryan Giggs, succeduto a David Moyes sulla panchina del Manchester United nel primo anno dell’era post Ferguson. L’ex centrocampista subentrò nell’aprile del 2014 e collezionò due vittorie, un pareggio e una sconfitta in quattro partite alla guida dei Red Devils. All’ultima giornata, in casa contro l’Hull City, si spedì in campo per ricevere il saluto dell’Old Trafford, nella sua ultima partita prima del ritiro.  

Il doppio ruolo è stato ricoperto anche da un’altra ex leggenda dello United: Wayne Rooney. Wazza firmò nel 2020 con il Derby County, diventando capitano e assistente dell’allora tecnico Philip Cocu. Quando Cocu fu esonerato, Rooney prese in mano la squadra diventandone allenatore-giocatore. Un destino condiviso anche con Vincent Kompany: l’ex difensore e capitano del Manchester City, attualmente alla guida del Burnley, firmò un triennale con l’Anderlecht come giocatore-allenatore. Il doppio ruolo però durò appena tre partite, poi annunciò il ritiro e si dedicò alla sua nuova vita in panchina. 

 

Allenatori-giocatori, tanti italiani: da Vialli a Gattuso e Materazzi 

 

Sebbene quella del doppio ruolo sia una tradizione sviluppatasi, come detto, soprattutto in Inghilterra, è capitato anche a diversi italiani di ritrovarsi allenatori in campo. Il primo fu Gianluca Vialli, che succedette sulla panchina del Chelsea a un altro giocatore-allenatore: Ruud Gullit. L’olandese conquistò una FA Cup, schierandosi appena una dozzina di volte in campo in due anni, ma venne esonerato nel 1998. A succedergli fu, appunto, Vialli, voluto a Londra proprio dall’ex Milan. L’ex attaccante della Juve riuscì a vincere sia Coppa di Lega che la Coppa delle Coppe, schierandosi da titolare nella finale contro lo Stoccarda, vinta grazie al gol decisivo di Zola. 

Ex compagno di squadra di Vialli ai tempi della Sampdoria, Attilio Lombardo, arrivato in Premier nel 1997, erediterà la panchina del Crystal Palace l’anno successivo. Nelle ultime partite stagionali giocò sempre, ma non riuscì a evitare la retrocessione delle Eagles. Un’esperienza da giocatore-allenatore l’hanno collezionata anche alcuni eroi del Mondiale del 2006. Gennaro Gattuso, dopo l’addio al Milan e la firma con il Sion, cominciò la propria carriera da tecnico alternandosi tra centrocampo e panchina. Il suo bottino finale sarà di due vittorie, quattro pareggi e altrettante sconfitte. Non ebbero fortuna nemmeno le carriere, come allenatori-giocatori, di Marco Materazzi al Chennayin, in India, e di Gianluca Zambrotta nel Chiasso, in Svizzera. 

 

 Allenatori-giocatori, gli altri: da Roberto Carlos fino a Romario e Davids 

 

Tra i pionieri del doppio ruolo ci furono Johnny Giles, leggendario difensore del Leeds United, e Kenny Dalglish, leggenda del Liverpool. Giles fu l’unico che, da giocatore, ricoprì anche due ruoli in panchina: alla guida del West Bromwich Albion e della nazionale irlandese. Dalglish invece, dopo otto anni da calciatore, ricoprì il doppio ruolo con i Reds riuscendo a vincere due volte l’FA Cup e tre volte il Charity Shield, con circa cinquanta presenze in campo durante la propria gestione. Suo erede sulla panchina del Liverpool fu Graeme Souness, che cominciò come allenatore-giocatore con i Rangers Glasgow vincendo, tra il 1986 e il 1991, quattro titoli. 

Il doppio ruolo fu ricoperto però anche da alcune leggende del calcio mondiale. Romario chiuse la propria carriera da allenatore-giocatore del Vasco da Gama, senza molta fortuna, tra il 2007 e il 2008. Altro brasiliano con il doppio ruolo fu Roberto Carlos: l’ex terzino del Real Madrid volò in Russia come giocatore-assistente nell’Anzhi, non scendendo però mai in campo. Nel 2012, dopo la fine della sua breve parentesi al Crystal Palace, Edgar Davids divenne calciatore-allenatore del Barnet. Un anno dopo annuncerà l’addio al calcio giocato, rimanendo sulla panchina del club. Da segnalare anche l’esperienza in Cina di Nicolas Anelka, che giocò e allenò lo Shangai Shenhua, e di Keisuke Honda, che nel 2019 segnò un nuovo record: giocatore del Vitesse, allenatore della Cambogia e presidente dell’SV Horn, squadra austriaca.