Il Cagliari è salvo, rimarrà in Serie A. Merito della proprietà, senz'altro, dei giocatori che hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo, raggiungendo, in modo aritmetico e con un turno d'anticipo, la permanenza nel massimo campionato italiano. Merito, però, di un certo Claudio Ranieri, che d'imprese è diventato intenditore. Tanti obiettivi raggiunti in carriera, spesso e volentieri partendo tutt'altro che con i favori del pronostico. 

 

Certo, un'avventura - più delle altre, probabilmente - si prende un posto di primo piano nella lunga carriera di Sir Claudio: il "suo" Leicester, a fine campionato, guardava dall'alto in basso tutte le big della Premier. Lo fece grazie a una formazione che costò l'irrisoria cifra - si fa per dire - di 26,6 milioni di euro: per il City non basterebbero all'acquisto neanche di una buona riserva. Voglia di riscatto, di prendersi il mondo, passando per l'Inghilterra. Ricordiamo quegli undici eroi del "Leicester dei miracoli": 

 

La formazione del Leicester di Ranieri (4-4-2): Schmeichel; Simpson, Huth, Morgan, Fuchs; Mahrez, Drinkwater, Kante, Albrighton; Okazaki, Vardy. All. Ranieri

 

Il Leicester di Ranieri: tutti i difensori

 

1) Kasper Schmeichel

 

Si è rivelato essere uno dei portieri più affidabili del Regno Unito prima e del campionato belga ora - gioca nell'Anderlecht -, all'epoca era ancora etichettato come il figlio più scarso di una leggenda. Nato come portiere di pallamano proprio per smarcarsi da papà Peter, prima di arrivare alle Foxes per 1,5 milioni nel 2011, aveva cambiato otto squadre in cinque anni. A Leicester la rivoluzione: Kasper, che già due anni prima aveva contribuito alla promozione con uno storico gol di testa, in quel 2015/16 si superò. Ogni match una paratona, e poi quei rinvii...

 

2) Danny Simpson

 

Cresciuto nello United, poi è entrato nel frullatore dei prestiti uscendone male, la 2015/16 doveva essere tutto tranne che la sua stagione. Era, prima di tutto, una riserva, oltre ad essere nel mezzo di una dura bega giudiziaria. Poi il 5-2 dell'Arsenal, la decisione di Ranieri di mettere in panchina De Laet per lo stesso Simpson, che si rivelò un vero falco dell'anticipo difensivo. Arrivato per 2,5 milioni nel 2014, fu "mollato" quattro anni dopo. Attualmente milita nel Macclesfield.

 

3) Robert Huth

 

"Il muro di Berlino" pareva esser già sul viale del tramonto, gli esperti dicevano che non avesse praticamente più un ginocchio. Tuttavia, l'anno precedente aveva dato prova d'affidabilità, guadagnandosi il riscatto dallo Stoke City per tre milioni di euro. Gigante di 1.92 cm, di testa le prendeva tutte. E in una partita chiave si vestì da bomber: sua la doppietta in casa del Manchester City. Da qualche anno si è ritirato e allena i bambini.

 

4) Wes Morgan

 

Capitano e leader – in campo e spirituale – di quell’impresa. Cresciuto nel Nottingham Forest, passò al Leicester nel 2011 per un milione di euro. Mai stato oggetto di chissà quali aspettative, anche in virtù di una perenne lotta con la bilancia, ma Ranieri capì quanto fosse importante la sua presenza all’interno dello spogliatoio. Da ragazzo meditò l’addio per dedicarsi allo studio dell’economia a tempo pieno: nel maggio del 2021 ha dato l’addio al calcio.

 

5) Christian Fuchs

 

Svincolato di lusso, arrivò in Premier col punto interrogativo dopo anni di calcio teutonico, rivelandosi immediatamente solidissimo a sinistra. Nello scacchiere di Ranieri, era addetto alle ripartenze. Cruciale anche nello spogliatoio, ogni scherzo passava da lui. Oggi, dopo aver dato l’addio al calcio, ricopre il ruolo di allenatore in seconda del Charlotte FC.

 

Ranieri e il suo Leicester: il centrocampo di quella squadra

 

6) Riyad Mahrez

 

Per Riyad Mahrez tutto parte dall’intuizione dell’osservatore del Leicester, Steve Walsh. Andò a vedere Mendes, si innamorò del mancino di questo ragazzo. Offrì 500 mila euro al Le Havre, che accettò. L’intuizione di Ranieri, invece, fu quella di spostarlo a destra, dove diventò immarcabile per scatto, dribbling, invenzioni veloci come rasoiate e tiro. Nell’anno magico ha siglato 17 gol e 11 assist. Ora, dopo aver giocato al Manchester City, si è trasferito all’ Al-Ahli. 

 

7) Danny Drinkwater

 

“Sei bravo ma ho Scholes”, gli disse Ferguson senza mezzi termini, che prima lo mandò in prestito per quattro anni, poi lo cedette per meno di un milione al Leicester. Qui riuscì a passare da anonimo mediano ad architetto dei sogni. Il Chelsea lo prese per quasi 40 milioni, ma a Londra s’è interrotta la magia. All’età di 33 anni ha deciso di attaccare gli scarpini al chiodo. A settembre 2019 si è rotto i legamenti: altroché botta di gioco, tutto è stato causato da una rissa al pub con un difensore di quarta serie. 

 

8) N’Golo Kante

 

Lo proposero ovunque, qualche dirigente ribadì: “Troppo basso”. Walsh, invece, disse che andava preso a tutti i costi. Arrivò a Leicester per otto milioni, si integrava alla perfezione con Drinkwater, non si fermava un secondo, pressava anche l’aria. Dopo il titolo vinto andò al Chelsea per 35 milioni, poi diventò una star anche con la Francia. Oggi gioca nell’Al-Ittihād.

 

9) Marc Albrighton

 

Nato mediano, ma trasformatosi con il tempo in esterno sinistro: nella grande impresa del Leicester un “must” era il suo cambio campo per Mahrez. Quell’anno dei sogni si rese protagonista di 7 assist, 6 di questi all’algerino. Nato e cresciuto nell’Aston Villa, di cui è tifosissimo, nel 2014 passò da svincolato nel Leicester, dove ancora oggi gioca e ne è una bandiera. 

 

“Il Leicester dei sogni”: gli attaccanti dello scacchiere di Ranieri

 

10) Shinji Okazaki

 

Perfetta punta di supporto per Vardy: fu il fiore all’occhiello del mercato, un acquisto mirato, intelligente e funzionale. L’eroe-ombra di quell’impresa lasciò il club tre anni dopo per il Malaga, ma se n’è andato senza neanche giocare perché intanto il club aveva scoperto che non poteva pagarlo, così ha deviato per l’Huesca che ha riportato in Liga. Attualmente, gioca in Belgio, nel Sint-Truiden.

 

11) Jamie Vardy

 

Il Leicester lo acquistò per 1,2 milioni, record per l’acquisto di un dilettante – lavorava in una fabbrica di protesi e quando smontava andava ad allenarsi con lo Stocksbridge e poi con il Fleetwood -. Da lì promozione in Premier, tanta classe ma poca continuità: poi arrivò Ranieri e, di fatto, lo trasformò nel miglior centravanti d’Inghilterra. Nell’anno dell’impresa fece 24 gol, conquistandosi anche la azionale. Non ha mai lasciato il Leicester, dove gioca ancora oggi.