Roberto De Zerbi ha lasciato il Brighton: di comune accordo col club, il tecnico italiano ha detto addio alla Premier League al termine della stagione 2023-2024 e adesso si prepara a nuove sfide professionali. Diverse squadre sono sulle sue tracce, i tifosi si interrogano: quale è il suo stile di gioco?

 

Andiamo, dunque, a dare un’occhiata da vicino a come giocava col il Brighton: quali sono state le sue tattiche, il suo modulo e i giocatori più pericolosi. Analizziamo, dunque, tutti i punti di forza e le possibili fragilità di un club che è stato, senz’altro, molto divertente da guardare.  

 

 

Brighton di De Zerbi: come gioca? Le tattiche 

 

 

Roberto De Zerbi, nonostante la giovane età, ha già un’ottima carriera da allenatore. Tra Sassuolo, Shakhtar e, soprattutto, Brighton, ha messo insieme diverse esperienze che lo hanno consolidato in poco tempo nell'élite di quegli allenatori apprezzatissimi da Pep Guardiola. Proprio lo spagnolo, attualmente alla guida del Manchester City, è stata una sorta di maestro per l’allenatore italiano: una figura a cui De Zerbi si ispira tatticamente e filosoficamente.  

 

 

Il Brighton di De Zerbi, a vederlo bene, sembrava infatti una sorta di piccolo Barcellona, o attuale Manchester City, per stile di gioco: strategie e tattiche fortemente ispirate alla scuola olandese post Cruyff o a quella catalana che ha caratterizzato il periodo dominante dei blaugrana di Guardiola. È il gioco di posizione, dunque, la principale filosofia adottata da De Zerbi: una strategia che porta la squadra in possesso a far girare il pallone per far muovere l’avversaria che, di conseguenza, è costretta a difendersi come non vorrebbe.  

 

 

Parliamo, dunque, di costruzione dal basso, passaggi in rapida successione, triangolazioni frequenti e ben combinate. Ma, a differenza delle squadre di Pep Guardiola, il Brighton di De Zerbi è stato anche una squadra che accetta la pressione, riuscendo comunque a muoversi nello stretto per prendere in controtempo la formazione avversaria. Quest’arma, però, può anche essere un boomerang nel momento in cui la pressione avversaria venga fatta bene o nel caso in cui, paradossalmente, non venga fatta per nulla. In entrambi i casi, il Brighton a fatica è riuscito ad attaccare la squadra avversaria, concedendo anche qualcosa di troppo in ripartenza. E i tanti gol subiti in Premier League (62 in 38 partite, una media di 1.6 gol incassati a partita) ne sono una dimostrazione.  

 

 

I moduli del Brighton di De Zerbi: la formazione tipo e i giocatori migliori 

 

 

Il Brighton di De Zerbi è stato una squadra che si reggeva su tantissime individualità giovani e promettenti. Tra tutte è impossibile non menzionare Ferguson, un attaccante irlandese classe 2004 che sa inserirsi e segnare con grande costanza. Ma vanno menzionati anche Joao Pedro e Ansu Fati, quest’ultimo considerato un grandissimo prospetto del Barcellona prima di un grave infortunio. Non sono poi da dimenticare neanche i calciatori che occupano le zone più arretrate del campo, come i centrocampisti Buonanotte, Gross, Dahoud o l’espertissimo Milner, oltre gli esterni Estupinan e Hinshelwood o il capitano Lewis Dunk.  

 

 

Sì, ok, ma la stella del Brighton chi è? Kaoru Mitoma, ala giapponese classe 1997 che già nella passata stagione ha dimostrato di poter fare la differenza in un campionato difficile come la Premier League. 

 

Quale era, in definitiva, la formazione di De Zerbi? Il tecnico al Brighton giocava con un offensivo 3-4-3, che rappresenta sicuramente il suo modulo preferito. Il divertimento non mancava mai... ecco una delle potenziali formazioni titolari:

 

  • Brighton (3-4-3): Steele; Webster, Dunk, Igor; Hinshelwood, Gilmour, Gross, Estupinan; Buonanotte, Mitoma, Ferguson. All. De Zerbi.