Quel principino bosniaco dai piedi fatati che ha incantato in Francia prima di impressionare con una serie di stagioni strepitose in Serie A, oggi è scomparso dai radar. Miralem Pjanic ha deciso di lasciare i grandi palcoscenici europei, è volato nel campionato degli Emirati Arabi e dà ancora lustro al suo talento solo dall’altra parte del mondo. Eppure la carta d’identità non lo condanna poi del tutto, considerando che parliamo di un classe 1990: Pjanic ad aprile compirà 34 anni, un’età che spesso concede ulteriori chance in Europa, soprattutto nel nostro campionato.

 

Il regista bosniaco è fuori dal giro da almeno tre anni, dopo l’esperienza al Barcellona un anno al Besiktas prima di sposare lo Sharjah, squadra del sultano al-Qasimi. Scopriamo l’evoluzione della sua carriera negli ultimi tempi.

 

Da Roma a Torino, poi Pjanic sceglie il Barcellona

 

Dall’Olympique Lione alla Roma nel 2011, una crescita incredibile fino a consacrarsi come uno dei migliori interpreti del centrocampo di tutto il panorama italiano. La Roma di Rudi Garcia cresce grazie soprattutto alle doti tecniche di Miralem Pjanic, protagonista anche in zona gol con le 12 reti realizzate nella stagione 2015-2016. Molte delle quali da calcio piazzato, in cinque anni di Roma conditi da 185 partite e 30 gol siglati. Da qui l’idea della Juventus di investire i 32 milioni di euro della clausola per affidargli le chiavi e il futuro del centrocampo bianconero. Successi e trofei (quattro scudetti consecutivi per Pjanic con la Vecchia Signora) nei quattro anni a Torino, diminuiscono le reti ma aumentano le qualità di leadership ed esperienza. È la maturazione calcistica di un giocatore all’apice della sua carriera. Tanto da catturare l’interesse del Barcellona, che si presenta con un’offerta da 60 milioni di euro più cinque di bonus, allegando pure il cartellino di Arthur.

 

Le ambizioni di una crescita ancora più internazionale saranno deluse ben presto: Pjanic fatica a integrarsi al Camp Nou, soprattutto per via di un rapporto decisamente conflittuale con Roland Koeman, a quei tempi allenatore blaugrana.  Dopo un solo anno, Pjanic lascia la Catalogna per trasferirsi in Turchia, al Besiktas. Neanche l’arrivo di Xavi basterà a convincerlo a restare in Europa dopo la parentesi turca, il centrocampista sale sull’aereo che lo porterà lontano dall’Europa calcistica.

 

La svolta araba e l’inevitabile oblio: dove gioca oggi Pjanic?

 

Sorpassata abbondantemente la soglia del 30 anni, Pjanic nel settembre 2022 saluta le scene principali del calcio per accettare l’offerta arrivata a stagione in corso dagli Emirati Arabi. Il bosniaco sposa lo Sharjah a parametro zero dopo aver rescisso il suo contratto col Barcellona, firmando un accordo economicamente “normale”. Più nello standard europeo che arabo, almeno stando alle maxi cifre che negli ultimi mesi arrivano da quelle latitudini. I giornali locali parlano di un ingaggio vicino ai 3 milioni di euro per Pjanic, dunque non si può parlare di una scelta di vita dettata dall’aspetto economico poi così vantaggioso. Una pura decisione di vita calcistica, a quanto pare.

 

Comprensibile o meno, ma tant’è. Il regista ha chiuso la sua prima stagione giocando 28 partite con un bilancio di cinque gol e altrettanti assist. Quest’anno in campionato Pjanic è partito fortissimo, le ha giocate praticamente tutte e ha già messo a referto sette assist. Non godrà più della stessa notorietà, ma la classe e il talento, quel principino bosniaco, continua a mantenerle pure a 34 anni, sotto un cielo solo meno illustre.