Maurizio Arrivabene: stipendio, carriera e ruolo nella Juve
Maurizio Arrivabene è il volto nuovo in casa Juventus: il CEO bianconero ha imposto subito la sua linea, una sorta di restaurazione in chiave moderna che ha portato ad esempio al ritorno di Allegri ma anche all’addio di alcuni big dagli stipendi pesanti, su tutti Ronaldo e Dybala. Entrambi nel giro di pochi mesi sono finiti fuori dal progetto Juve, in gran parte per volere del nuovo dirigente: ma chi è Maurizio Arrivabene? Quale è il suo stipendio e quale carriera ha fatto in carriera prima di ricoprire questo ruolo nella Juve? Ecco tutte le info.
Stipendio Arrivabene alla Juve: ecco quanto guadagna
Sullo stipendio di Arrivabene alla Juventus non si hanno notizie certe: di base non sappiamo quanto guadagni l’ex Ferrari per ricoprire il ruolo di CEO bianconero. Sappiamo però che Paratici, che ha detto addio la scorsa estate e che si è di fatto avvicendato con Arrivabene, percepiva 2,6 milioni di euro (fonte: Calcio e Finanza). Possibile dunque che Maurizio Arrivabene abbia un ingaggio simile o di poco inferiore, forse tra i 2 e i 2,5 milioni di euro, visto che l’intenzione della società bianconera è comunque quella di tagliare i costi (come confermato dalle ultime mosse di mercato, volte a sfoltire il monte ingaggi). Come detto però sono solo ipotesi, perché ad oggi non ci sono certezze sullo stipendio di Arrivabene alla Juve.
La carriera di Maurizio Arrivabene
Maurizio Arrivabene è nato a Brescia il 7 marzo del 1957. Ha studiato architettura senza mai prendere la laurea, ha lavorato per vent’anni nell’ambito del marketing e della comunicazione. Poi nel 1997 il grande salto: diventa Manager Event Marketing in Philip Morris e comincia la sua carriera nel colosso del tabacco che lo porterà ad assumere i ruoli di Director e infine di Vice President per Philip Morris International.
Arrivabene ha svolto altri ruoli di spicco in Marlboro e si è avvicinato al mondo Juve nel 2011, allora però solo come consigliere indipendente del CDA. Dal 2012 entra a far parte a tutti gli effetti del CDA bianconero. In quegli anni è anche membro della Sport Business Academy della Bocconi. Dal novembre del 2014 al gennaio del 2019 ha svolto il ruolo di direttore della Scuderia Ferrari. Il 1 luglio del 2021 riceve le deleghe per la gestione dell’Area Football della Juve, poi dal 1 novembre del 2021 diventa CEO bianconero. Da quel momento ha preso in mano anche la gestione del mercato, con l’obiettivo di aprire un nuovo corso e di tagliare il monte ingaggi, senza però risparmiare investimenti importanti come quello fatto su Dusan Vlahovic.
Arrivabene-Dybala: una delle prime grandi operazioni in uscita del CEO
Dopo la partenza di Ronaldo, quella di Dybala è stata sicuramente la più rumorosa in casa Juve, anche perché la Joya vestiva bianconero dal 2015 e Nedved pochi mesi fa aveva annunciato che le parti erano “vicinissime alla firma”. Poi però la Juve ha fatto altri ragionamenti e altri investimenti (Vlahovic su tutti), e Arrivabene ha spiegato così l’addio dell’argentino: “Abbiamo avuto un approccio molto sincero. Con l'ingresso di Vlahovic, Paulo non era più al centro del progetto e abbiamo preso questa decisione. L'arrivo di Dusan ha cambiato l'assetto tecnico della squadra e il progetto Juventus ha subito dei cambiamenti. Parte di questi cambiamenti riguardano il contratto di Dybala che non è stato rinnovato”.
La Juve non ha voluto fare un’offerta al ribasso perché, secondo Arrivabene, sarebbe stata una mancanza di rispetto nei confronti del giocatore, visto che il suo valore non è in discussione. Però Dybala non è più al centro del progetto, e per questo viene lasciato partire: parola di Maurizio Arrivabene, che invece è sempre più al centro della Juve.