Chi è Carlos Alcaraz, la nuova promessa del tennis
È il più giovane tennista a entrare nella top ten dopo Rafa Nadal nel 2002: con un'incredibile escalation di successi, Carlos Alcaraz riesce a raggiungere il sesto posto della classifica ATP e a diventare una delle maggiori promesse della “next generation” del mondo del tennis.
L’inizio di questa stagione è stato incredibile, con "Charlie" che è diventato il più giovane vincitore di sempre a un Masters 1000 di Madrid, dopo che era stato il primo spagnolo a trionfare a Miami ad aprile: un’impresa che in carriera non è mai riuscita neanche a Nadal, per intenderci. Posizioni illustri, vittorie impronosticabili in tornei d’alto rango: scopriamo insieme chi è Carlos Alcaraz e perché c’è tanto hype attorno a questo tennista.
Carlos Alcaraz, le vittorie e i tornei più importanti
Il paragone con Nadal è ormai sotto gli occhi di tutti ed è normale che sia così: del resto anche i risultati iniziano ad essere per certi versi piuttosto simili. La maturazione di Alcaraz si può leggere analizzando anche altri numeri: su 14 match disputati contro avversari della top ten del ranking mondiale, lo spagnolo ha vinto 11 match. “Charlie" ha sempre avuto in Rafa il primo idolo, fin da quando all’età di tre anni comincia a palleggiare con papà Carlos jr. nel club di famiglia a Campo El Palmar. Ma attenzione, perché Alcaraz sa bene che la strada da percorrere è lunga, vuole isolarsi da paragoni che rischiano di diventare troppo scomodi: “So che non ci sarà mai un altro come Rafa nella storia. Dunque lasciatemi essere Carlos”.
Nel 2013 firma il suo primo contatto con Babolat, dopo aver rinviato la scelta più volte per l’ottima dimestichezza con la racchetta di sempre. Alcaraz diventerà ben presto l'uomo da battere, ha già dimostrato di poterlo essere, soprattutto dopo la benedizione dello stesso Nadal: “Carlos è come quando prepari un'insalata e ci metti molti ingredienti, lui ha moltissimi ingredienti per diventare un ottimo giocatore. Questa è la cosa principale”. Sono cinque i titoli ATP già in bacheca (di cui quattro su terra rossa): Umago 2021, Rio de Janeiro nel febbraio 2022, la vittoria ad aprile su Casper Ruud a Miami, l’ATP 500 di Barcellona ai danni di Carreño Busta e infine la grande impresa del Masters di Madrid, superando in finale Zverev. Da segnalare anche il successo nelle Next Gen Finals di Milano, a novembre 2021.
Le caratteristiche migliori di Carlos Alcaraz
Carlos Alcaraz è un mix di intensità, rovescio solido e potente giocato da fondo campo, più quella tranquillità invidiabile a un’età così giovane. Una dote che lo accomuna a Rafa è anche la capacità – nei momenti cruciali della partita – di non lasciare nulla di intentato. Smash da recuperare, palle corte da inseguire, rincorse all’apparenza impossibili: sono queste le caratteristiche che accomunano fortemente Alcaraz a Nadal. Grinta e continue variazioni: il tennis del classe 2003 è aggressivo, un gioco che gli ha permesso di confrontarsi e giocarsela alla pari con chiunque. Ha nel dritto il colpo più importante, attraverso un effetto sempre efficace che sa esaltarsi in fase di servizio, capace di toccare punte da 220 km/h. Il rovescio esce meglio quando la palla lo sorpassa, ricordando quello stesso colpo di Nadal, con la sola differenza che il Re della terra rossa lo effettua col braccio sinistro.
Carlos Alcaraz, il golf per passione e quella ricercata scaramanzia
Scacchi, partite a golf, il tifo appassionato per il Real Madrid: all’interno della vita di Carlos Alcaraz c’è tutta quella normalità tipica di un ventenne (a parte i 5 milioni e mezzo di dollari guadagnati fin qui con la vittoria dei tornei, un patrimonio gestito da papà Carlos e mamma Virginia). Nonostante venga sempre associato a Nadal, Carlitos non ha mai nascosto di sentirsi più vicino al gioco di Roger Federer. La particolarità del 2003 spagnolo sta anche in quella ricercata scaramanzia prima di ogni partita: la sera prima tassativamente riso e pesce, con lo stufato di mamma Virginia (suo piatto preferito) che può aspettare. Battezza una doccia a inizio torneo e non la cambia se rimane in serie positiva, così come non cambia la posizione della borsa all’interno dello spogliatoio, anche perché ha confessato che “se comincio un torneo con un completo lo finisco con quello”. Ha un rapporto intenso con il suo coach, Juan Carlos Ferrero, 42enne ex numero uno al mondo che ha nell’allievo prediletto l’orgoglio e la speranza della futura stella del tennis.