Ve la ricordate, la Superlega? Lo "scandalo" che ha coinvolto la Juventus e le altre squadre che hanno provato a rivoluzionare il calcio europeo sembra appartenere ad un passato remoto e dimenticato, ma accadeva solamente due anni fa. L’idea era quella di creare un circolo chiuso di club fortissimi (tra cui anche Milan e Inter, tra le italiane) che potessero dare spettacolo e garantire introiti importanti per le società partecipanti, senza il tramite della Uefa e della Fifa. Che infatti si sono messe in mezzo e, sull’onda di una “rivolta” dei tifosi, hanno bloccato tutto, costringendo i vari club a fare marcia indietro.

 

Oggi, però, è arrivata la clamorosa sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha ribaltato tutto. Ma andiamo con ordine.

 

La sentenza della Corte di Giustizia rimette in gioco la Superlega?

 

“Le regole di Fifa e Uefa che impongono la propria approvazione allo sviluppo di nuove competizioni tra club, come per esempio la Superlega, proibendo a squadre e giocatori di parteciparvi, sono illegali. Non c’è una cornice legale che garantisca trasparenza, oggettività, mancanza di discriminazione e proporzionalità da parte di Fifa e Uefa”.

 

Illegale: questa è la parola utilizzata dalla Corte di Giustizia Europea, che quindi dà ragione a Real Madrid, Juventus & Company sulla posizione di monopolio detenuta da Fifa e Uefa nel mondo del calcio. Secondo la sentenza, non ci sarebbe alcun diritto di sanzionare i club. “Nelle condizioni attuali Fifa e Uefa si trovano in una posizione di abuso di posizione dominante”. E tutto questo perché, sempre secondo la Corte, “le regole che danno a Fifa e Uefa il controllo esclusivo sullo sfruttamento dei diritti commerciali dei diritti relativi a questi tornei sono tali da limitare la competizione in un ambito di grande importanza per media, consumatori e spettatori televisivi dell’Unione Europea”.

 

Cosa succede adesso?

 

Difficile dire quali saranno gli sviluppi, di sicuro questo è un colpo basso per Ceferin, tra i primi a condannare i club che avevano provato a lanciare la Superlega. Ora c’è una sentenza che dà ragione alle società e mette in cattiva luce la posizione non solo della Uefa, ma anche della Fifa. Ad oggi, gli unici club ancora “attivi” nel progetto Superlega sono Real Madrid e Barcellona, perché tutti gli altri, come accennato, si erano “sfilati” a suo tempo, dopo le minacce della Uefa.  

 

Cosa è oggi la Superlega e come è cambiata: progetto più meritocratico

 

La sede operativa è ancora a Madrid, nel frattempo la formula è stata rivista: non più un sistema chiuso ma aperto, che coinvolgerà dalle 60 alle 80 squadre, scelte in base a quanto meritato sul campo. Una base sicuramente più meritocratica rispetto all’approccio iniziale, che potrebbe andar bene anche ai tifosi che avevano “rigettato” il progetto iniziale. Si parla di un minimo di 14 partite che non andranno a intaccare gli impegni dei club. Ma tutti gli introiti saranno proprio nelle casse delle stesse società partecipanti, senza nessun tramite.  

 

Ora, con la sentenza in mano, c’è da aspettarsi che si riapra tutto: i club che inizialmente si sono tirati indietro (Juventus compresa, i bianconeri hanno fatto retromarcia qualche mese fa) potrebbero tornare sui loro passi, senza le sanzioni della Uefa. E la Superlega potrebbe così vedere la luce...