Implacabile, costante e affamatissimo di gol. Sta diventando difficile, oramai, descrivere Viktor Gyökeres: un calciatore che nel campionato portoghese, in Champions League e con la maglia della Svezia continua a sfornare un numero inquantificabile di reti. Un attaccante vecchia scuola scheggia denti che è già divenuto iconico grazie al suo modo di celebrare i gol. Come? Diamo un’occhiata da vicino all’esultanza di Gyökeres e spieghiamone il significato.  

 

 

Qual è l’esultanza di Gyökeres e cosa significa 

 

 

Quando si parla di killer instinct nel calcio, la foto che andrebbe piazzata sotto la definizione dei vari vocabolari dovrebbe essere quella di Viktor Gyökeres. Perché è un attaccante spietato, inflessibile, che non riesce a perdonare difensori e portieri avversari. Dopo un periodo tra le serie cadette di Inghilterra e Germania ha raggiunto il Portogallo, dove ha mantenuto la media di un gol a partita nel suo primo anno allo Sporting Lisbona. Gol su gol che hanno immediatamente mutato la sua immagine in quella di un giocatore famelico, dall’istinto primordiale.  

 

E la sua esultanza, guarda caso, ci riporta proprio lì: Gyökeres festeggia i suoi gol incrociando le dita delle mani all’altezza della sua bocca, come a formare una protezione che deve limitare la sua voracità. Una sorta di museruola o, più precisamente, una maschera in stile Bane di Batman o ispirata all’immaginario dell’Hannibal Lecter interpretato da Anthony Hopkins. Il giocatore svedese non ha mai spiegato nel dettaglio cosa significhi la sua esultanza, ma l’interpretazione migliore l’ha fornita il suo ex compagno di squadra Josh Eccles: “Penso che sia dovuta ad Hannibal Lecter. Lui mangia le persone, mentre Viktor mangia le difese”. E come dargli torto.