La NBA è praticamente da sempre il campionato di basket più famoso del mondo e, di conseguenza, anche il più ricco. Tantissimi cestisti di tutto il mondo sognano di raggiungere gli Stati Uniti e di finire sotto contratto in una franchigia per poter guadagnare cifre, talvolta, monstre. Ma quali sono di preciso gli stipendi della NBA? E quali sono i giocatori che guadagnano di più? Qui un piccolo excursus sulla situazione ingaggi della lega di pallacanestro statunitense che comprende anche il tema del salary cap.  

 

 

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Stipendi NBA: la classifica dei salari 

 

 

Qui di seguito la classifica degli stipendi NBA aggiornata alla stagione 2023/24. Ecco quali sono i giocatori con i contratti più ricchi di tutta la lega:  

 

 

  1. Stephen Curry (Golden State Warriors): 51.915.615$
  2. Kevin Durant (Phoenix Suns): 47.649.433$
  3. LeBron James (Los Angeles Lakers): 46.900.000$
  4. Nikola Jokic (Denver Nuggets): 46.900.000$
  5. Joel Embiid (Philadelphia 76ers): 46.900.000$
  6. Bradley Beal (Phoenix Suns): 46.741.590$
  7. Paul George (Los Angeles Clippers): 45.640.165$
  8. Damian Lillard (Milwaukee Bucks): 45.640.084$
  9. Kawhi Leonard (Los Angeles Clippers): 45.640.084$
  10. Giannis Antetokounmpo (Milwaukee Bucks): 45.640.084$ 

 

 

Curry ha lo stipendio più alto in NBA  

 

 

È Stephen Curry il giocatore con lo stipendio più alto in NBA. Un premio, per così dire, del tutto meritato vista la sua carriera e la sua incredibile abilità nel trovare il tiro da tre punti con costanza in ogni stagione (42.8% in carriera). Il playmaker (talvolta guardia tiratrice) dei Golden State Warriors si posiziona primo in una classifica che comprende tantissimi altri nomi importanti come quelli di Kevin Durant e LeBron James (nomi che, così, formeranno il trio che prenderà parte alla spedizione con Team USA alle Olimpiadi 2024). Perché il cestista di Akron guadagna queste cifre? Principalmente per due motivi: ha reso i Golden State Warriors una delle migliori franchigie degli ultimi vent’anni (4 anelli NBA e due MVP ottenuti) e per via dei tanti anni passati nella lega di basket americana (il salary cap NBA premia i giocatori più longevi).  

 

 

Nella lista dei giocatori più pagati della NBA abbiamo comunque tanti altri nomi interessanti: a chiudere il podio insieme a King James, infatti, ci sono gli ultimi MVP delle Finals e della regular season, Nikola Jokic, e Joel Embiid. Tutti e tre si porteranno a casa circa 47 milioni di dollari al termine del loro contratto. Numeri impressionanti, soprattutto se ci si sofferma sul cestista dei Los Angeles Lakers: dal 2018 ha guadagnato circa 200 milioni di dollari solo dalla franchigia californiana.  

 

 

Hanno un trio di giocatori con un salario molto alto, invece, i Phoenix Suns. A Kevin Durant, infatti, si aggiungono Bradley Beal e Devin Booker (di poco fuori la top 10 con un contratto da ben 36.016.200$). Riusciranno, finalmente, a raggiungere il loro primo titolo NBA della storia? È tutto da vedere, soprattutto adesso che a Milwaukee è arrivato un giocatore del calibro di Damian Lillard. Il classe 1990 è il terzo giocatore della storia per partite da 60 punti (dietro solo a Kobe Bryant e Wilt Chamberlain) e insieme all’altra superstar Giannis Antetokounmpo si porterà a casa un contratto da circa 47 milioni di dollari.  

 

 

Salary Cap: come funzionano gli stipendi e i contratti in NBA 

 

 

Ma come funziona il tetto salariale in NBA? E perché i giocatori più longevi guadagnano di più? Facciamo un passo alla volta. Il salary cap nella NBA è un meccanismo che limita la quantità totale di denaro che una squadra può spendere per pagare gli stipendi dei suoi giocatori in una determinata stagione. Questo limite è calcolato in base ai ricavi totali della lega e ai suoi accordi collettivi con l'associazione dei giocatori, noto come il CBA (Collective Bargaining Agreement). 

 

 

Nonostante possa apparire come una regola molto ferrea, il salary cap offre comunque delle vie di uscita abbastanza morbide. Tra queste ci sono il Mid-Level Exception (MLE), che permette alle squadre di firmare un giocatore per una cifra media, anche se sono già sopra il cap; il Bi-Annual Exception, che può essere utilizzata per far firmare a un giocatore un contratto minimo di due anni; il Bird Rights, che offre la possibilità alle franchigie di superare il salary cap per far firmare nuovamente i propri giocatori diventati free agent. Nel caso in cui, però, non venga rispettata nessuna di queste norme ecco allora che la società in questione dovrà pagare la cosiddetta Luxury Tax: una tassa di lusso che funge da disincentivo per spendere eccessivamente sui salari dei giocatori (solo Golden State Warriors, negli ultimi cinque anni, ha speso 337.841.573 dollari in tasse di lusso). 

 

 

Quali altri aspetti tenere a mente quando si parla di salary cap? Del minimo salariale e del massimo salariale. Più nel dettaglio, il minimo salariale è il salario più basso che un giocatore può ricevere, mentre per quanto riguarda il massimo il discorso è esattamente all’opposto (si tratta di una cifra che deve corrispondere a una precisa percentuale del salary cap). Tutto ciò varia in base all'esperienza del giocatore nella NBA. Più nel dettaglio: 

 

 

  • Giocatori con meno di un anno di esperienza: il salario minimo è di circa $925,258 (i numeri possono variare leggermente ogni anno).
  • Giocatori con meno di 7 anni di esperienza: possono guadagnare fino al 25% del salary cap.
  • Giocatori con 7-9 anni di esperienza: possono guadagnare fino al 30% del salary cap.
  • Giocatori con 10 o più anni di esperienza: possono guadagnare fino al 35% del salary cap