Togliete pure la parola predestinato di fianco al nome di Carlos Alcaraz. Il tennista spagnolo è ormai una certezza del circuito internazionale, sta diventando gradualmente l’uomo da battere su ogni superficie, a soli 20 anni ha infranto già una quantità enorme di record. “Charlie”, come amano chiamarlo, ha scalato la classifica ATP in maniera impressionante, arrivando al vertice in poco tempo e lasciando il trono a Novak Djkovovic soltanto dopo l’ultimo ko (causato da un problema muscolare) subito proprio contro il serbo all’ultimo Roland Garros.  

 

Ma è solo questione di tempo prima che Carlos Alcaraz torni prepotentemente in cima, anche perché il futuro sembra essere completamente dalla sua parte, fino a raggiungere quel sogno di vincere il Grande Slam. Conosciamolo meglio scoprendo tutti i record già fatti registrare da Alcaraz nella sua brevissima carriera.

 

Tutti i record di Carlos Alcaraz

 

Il classe 2003 di El Palamar è quel campione precoce che brucia le tappe e che con la sua gioventù spregiudicata vuole prendersi tutto in breve tempo. E in parte ci sta già riuscendo: Alcaraz ottiene il suo primo punto ATP a 14 anni e 9 mesi, diventando il secondo spagnolo più a giovane a riuscirci e il primo invece a vincere un titolo Atp 500 nel 2022, a Rio De Janeiro, trionfando a 18 anni e 9 mesi. Ma non sono solo le straordinarie vittorie a rendere speciale questo ragazzo, perché c’è soprattutto un atteggiamento umile ma allo stesso tempo spavaldo contro chiunque, riuscendo a rimanere sempre incredibilmente costante.  

 

Una mentalità da adulto nel corpo di un ventenne, capace di diventare il tennista più giovane a vincere un Masters 1000 (Miami 2022) dopo Chang e Rafa Nadal. A proposito, i paragoni con il suo connazionale si sprecano, Alcaraz ha sempre sostenuto di ispirarsi a Nadal, ma di voler comunque intraprendere un percorso diverso e personale. Intanto Carlos è l’unico giovanissimo ad aver battuto sia Rafa che Nole nello stesso torneo (a Madrid nel 2022) e il più giovane ad aver raggiunto i quarti di finale di uno Slam (Us Open 2021 e Rolad Garros 2022).  

 

Carlos Alcaraz e l’anno della consacrazione definitiva

 

La stagione 2022 è stata l’incoronazione ufficiale del prodigio spagnolo. Ad aprile trionfa a Madrid battendo Djokovic sulla terra rossa, volando nella classifica ATP (anche qui, il più giovane a raggiungere le Top 20, 10 e 5). L’apice arriva a settembre dello stesso anno, quando Alcaraz diventa il più giovane n° 1 al mondo della storia (superando Lleyton Hewitt), vincendo gli US Open e laureandosi come il più giovane campione di New York dai tempi di Sampras. E dire che un mese prima, ad agosto 2022, il tennista murciano si era attestato come il giocatore con il maggior numero di vittorie dopo le prime 100 partite ufficiali in carriera. Un anno magico, una stagione favolosa vissuta con trionfi incredibili in giro per il mondo.  

 

Mai nessuno in 12 mesi era riuscito a passare dalla 32a posizione al primo posto da gennaio a novembre, in un 2022 da incorniciare grazie ai tre titoli conquistati oltre ai compensi economici che hanno sfondato il muro dei 10 milioni di euro guadagnati. Oggi la classifica ATP lo vede al secondo posto, appena dietro a Djokovic, ma il 2023 può riservare ancora sorprese. Certo, ripetere anno dopo anno quei numeri straordinari è quasi impossibile per molti, ma a quell’età sognare è lecito, soprattutto se a 20 anni hai già a bilancio svariate semifinali nei tornei più importanti. Alcaraz non è più il nuovo che avanza, ha già dimostrato di poter spodestare i Big Four, vuole laurearsi definitivamente come il tennista più forte. L’età è dalla sua parte, i numeri pure, dovrà