Nel mondo del tennis professionistico, il concetto di "ranking protetto" è una salvaguardia essenziale per la carriera degli atleti, consentendo loro di gestire periodi di inattività dovuti a infortuni senza subire pesanti conseguenze in termini di classificazione mondiale. Questo meccanismo è stato introdotto per assicurare che i giocatori, costretti ad allontanarsi dal circuito a causa di problemi fisici, non perdano totalmente il terreno conquistato nei mesi o anni precedenti.

 

Cos’è e come funziona il ranking protetto nel tennis

 

Il ranking protetto funziona in modo semplice: un giocatore che rimane fuori dal gioco per almeno sei mesi a causa di un infortunio può richiedere alla Federazione Internazionale di Tennis (ITF) o agli organi governativi dei rispettivi tour (ATP per gli uomini, WTA per le donne) di congelare il suo ranking al momento dell'inizio dell'inattività. Una volta approvata, questa misura gli permetterà di utilizzare il suo "ranking protetto" per iscriversi a tornei, compresi i Grand Slam, una volta che è in grado di competere nuovamente.

 

Tuttavia, ci sono alcune regole da tenere in considerazione. Un giocatore può usufruire di questa classifica speciale per un numero limitato di tornei e per un periodo definito, generalmente non superiore a 12 mesi dalla data del suo ritorno in competizione. Inoltre, il ranking protetto non influisce sulla classifica mondiale attuale del giocatore, ma serve unicamente come mezzo per l'iscrizione ai tornei.

 

Questa politica è stata ampiamente elogiata per la sua capacità di bilanciare la competizione sportiva con la necessità di proteggere la salute e la carriera degli atleti. Grazie al ranking protetto, infatti, molti giocatori hanno potuto fare un ritorno competitivo senza essere costretti a partecipare a tornei minori per ricostruire il loro ranking da zero. Esempi celebri includono campioni del calibro di Serena Williams, Roger Federer e Rafael Nadal, i quali, dopo periodi di assenza per infortunio, sono riusciti a rientrare nei circuiti maggiori grazie al ranking protetto, dimostrando che la loro presenza nei tabelloni principali è una questione non solo di merito, ma anche di diritto acquisito attraverso anni di successi e dedizione allo sport.