Gli esoneri più veloci della storia del calcio
Il lavoro dell’allenatore è, spesso, uno dei più ingrati. Nel mondo del calcio, quando le cose non vanno bene, i primi a pagare sono quasi sempre i tecnici, con le società convinte di riuscire a dare una svolta alla stagione cambiando la propria guida. Sono bastate poche giornate per vedere saltare la prima panchina: Daniele De Rossi è stato allontanato dalla Roma dopo soli 3 punti (e nessuna vittoria) conquistati in quattro giornate, e con un solo successo nelle ultime undici. Un rullino di marcia che ha portato la proprietà giallorossa all’ennesimo ribaltone, affidando a Ivan Juric la panchina. Le prossime partite saranno però decisive anche per altri tecnici, che si giocano il futuro pur avendo avuto poco tempo per lavorare, complice un mercato terminato nemmeno un mese fa e un calendario fitto di impegni, tra cui anche una sosta per le nazionali.
Di esoneri e addii assurdi, per modi e tempi, nel calcio ce ne sono molti. Tutti hanno storie diverse tra loro oppure tratti comuni che li mettono di diritto nella top 10 degli addii più burrascosi della storia. Ecco l’elenco dei dieci esoneri più veloci nel mondo del calcio.
Gli esoneri più veloci della storia: la classifica
1. Leroy Rosenior, Torquay: 37 minuti
2. Attilio Tesser, Cagliari: 1 giorno
3. Marcelo Bielsa, Lazio: 2 giorni
4. Zé Maria, Ceahlaul: 5 giorni
5. Sinisa Mihajlovic, Sporting Lisbona: 9 giorni
6. Gustavo Barros Schelotto, Palermo: 22 giorni
7. Gennaro Gattuso, Fiorentina: 23 giorni
8. Maurizio Sarri, Avellino: 36 giorni
9. Luigi Delneri, Porto: 37 giorni
10. Paul Gascoigne, Kettering: 39 giorni
Il podio degli esoneri più veloci di sempre
La storia più incredibile, al primo posto nella nostra speciale classifica, arriva dall’Inghilterra. In terza divisione il Torquay ha appena ufficializzato il nuovo allenatore: Leroy Rosenior, ex attaccante di Fulham e West Ham. Appena arriva l’annuncio Rosenior, alle prime esperienze da allenatore, si presenta in conferenza stampa, ma la sua avventura dura poco più di mezzora. L’ex centravanti infatti non sapeva che mentre stava rispondendo alle domande dei cronisti, il club veniva venduto e la nuova proprietà decideva di cambiare allenatore. Nel bel mezzo della conferenza, esattamente alla terza domanda, arriva infatti il comunicato della nuova società che ufficializza il cambio di guida tecnica, con l’avventura di Rosenior al Torquay che dura quindi soltanto 37 minuti. Questa esperienza lo convincerà ad abbandonare la sua pur giovane carriera da allenatore, per diventare commentatore televisivo.
Il Cagliari di Cellino è sempre stato un club mangia-allenatori. Ne sa qualcosa anche Attilio Tesser, la cui avventura in Sardegna è durata un solo giorno. Subentrato in corsa alla vigilia di una partita contro il Siena, il tecnico incontrò negli spogliatoi, a pochi minuti dal fischio d’inizio, proprio il presidente dei sardi, che gli disse: “Vediamo se lei è un uomo fortunato”. Il Cagliari perse 2-1 e per Cellino fu, evidentemente, un segno del destino: Tesser venne esonerato nell’immediato post partita, con la sua avventura in Sardegna che durò quindi soltanto un giorno.
Uno degli addii più incredibili e iconici degli ultimi anni resta senza dubbio quello di Marcelo Bielsa alla Lazio. Nell’estate del 2016 il “Loco”, durante le trattative con il presidente Lotito, aveva posto dei paletti chiari sul mercato, sia sui giocatori da comprare sia sui tempi da rispettare. Fin dai primi giorni però aveva capito che il patron biancoceleste non avrebbe rispettato i patti e allora presentò le dimissioni soltanto due giorni dopo il suo annuncio. Bielsa insomma non atterrò mai a Fiumicino e la sua brevissima avventura alla Lazio gli valse di diritto il podio nella nostra speciale classifica.
Gli altri esoneri più veloci della storia: da Gattuso e Mihajlovic fino a Delneri
Ai piedi del podio troviamo una vecchia conoscenza del calcio italiano. Zé Maria, ex attaccante dell’Inter, detiene un bizzarro record: è stato l’unico allenatore esonerato, richiamato e poi esonerato di nuovo nell’arco di soli cinque giorni. Tutto accadde in Romania, al Ceahlaul, dove divergenze con il presidente non gli permisero di continuare il suo lavoro. Al quinto posto segue Sinisa Mihajlovic, che fu allenatore dello Sporting Lisbona per soli nove giorni. Nel giugno 2018, dopo l’esperienza al Torino, l’ex difensore serbo venne nominato tecnico dei portoghesi, ma il suo regno durò poco a causa, anche qui, del cambio di presidente, che decise di imporsi nella scelta della guida tecnica e licenziò Sinisa ancor prima che potesse cominciare il suo lavoro. La vicenda finì in tribunale con il Tas che diede ragione a Mihajlovic, che ricevette un indennizzo.
C’è tanta Italia in questa classifica. Gustavo Barros Schelotto disse addio alla panchina del Palermo dopo soli 22 giorni in quanto non riuscì ad ottenere la licenza per allenare. Gennaro Gattuso invece, nel 2021, fu allontanato dalla Fiorentina a causa di divergenze sul mercato: l’ex Milan aveva proposto nomi troppo onerosi per la società viola, e arrivò dunque l’addio a 23 giorni dalla nomina ufficiale. Nella nostra classifica trova spazio anche Maurizio Sarri: il tecnico toscano, nel 2007, disse addio all’Avellino dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, a soli due giorni dall’inizio del campionato di Serie B.
Penultimo posto per Gigi Delneri, che sulla panchina del Porto durò soltanto 37 giorni. Nel 2004 succede a Mourinho alla guida dei campioni d’Europa, ma senza riuscire a legare con i giocatori e con i leader dello spogliatoio, che lo fanno esonerare dopo poco più di un mese. Ultimo posto per uno dei giocatori più folli e insieme iconici mai passati per la Serie A: Paul Gascoigne. Gazza, nella sua breve carriera da allenatore, si ritrovò alla guida del Kettering ricavando anche un buono score (due vittorie, due pareggi, una sconfitta) e stabilendo un buon rapporto con i giocatori. La società però non è convinta e dunque lo esonera dopo soli 39 giorni.