Come giocherà la Lazio di Sarri: modulo e titolari fissi
La Lazio sta per chiudere con Maurizio Sarri: l’ex tecnico di Juventus, Chelsea e Napoli firmerà un contratto che legherà alla squadra di Lotito per almeno due stagioni. Andrà a sostituire Simone Inzaghi, di recente ufficializzato dall’Inter per rimpiazzare l’allenatore dello Scudetto, Antonio Conte. Con Inzaghi la Lazio ha costruito un lungo ciclo: 5 anni in panchina, l’approdo in Champions League finalmente raggiunto, un gioco spesso piacevole e interessante.
Inzaghi è riuscito a dare o ridare smalto a giocatori che sembravano messi male, o ancora grezzi: con lui in panchina Luis Alberto è tornato a brillare, Milinkovic Savic ha trovato continuità e crescita, Immobile è diventato la Scarpa d’Oro. Da una visione tattica camaleontica e molto aderente agli avversari di turno, Inzaghi è passato ad un granitico 3-5-2, quasi mai cambiato poi nel corso degli ultimi anni, a costo di adattare alcuni interpreti (Patric e Marusic nei 3 di difesa, ad esempio). E Sarri?
L’ex Juventus in carriera ha cambiato spesso, ma si è avvicinato perlopiù a 2 moduli: il 4-3-1-2 di Empoli e il 4-3-3 delle sue esperienze più recenti. L’allenatore toscano si è anche saputo adattare ai giocatori in rosa, modificando le caratteristiche del palleggio e delle sue squadre a seconda dei titolari in campo. Nello stesso tempo, ha sempre avuto una solida impronta di gioco, divertente, veloce, aggressiva e dai tanti inserimenti letale (celebri, al Napoli, ad esempio i tagli dietro il terzino di Callejon). Che tipo di modulo porterà alla Lazio? Come giocherà la squadra biancoceleste con il suo nuovo allenatore?
Come giocherà Sarri alla Lazio? Il modulo
Abbiamo già parlato dei 2 due moduli che Sarri ha fino ad ora utilizzato nelle sue esperienze in panchina. Si capisce come mai il tecnico abbia chiesto precise garanzie tecnico-tattiche per il suo approdo alla Lazio, ancora da ufficiliazzare. Una rosa costruita per il 3-5-2 difficilmente si potrà trasformare senza drammi tecnici in un’altra buona per il 4-3-3. Alcuni interpreti, in particolare per il tridente, mancano proprio.
Più facile il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-1-2: in questo caso a cambiare sarebbero pochi giocatori, anche se, come vedremo, potrebbe esserci qualche sacrificato eccellente. Ma quali sono gli interpreti più adatti a mettere a terra il modulo scelto da Sarri? La rosa della Lazio rischia di essere larghissima: molti giocatori torneranno dai prestiti, il direttore sportivo Igli Tare dovrà lavorare molto per ridurla (come avrebbe richiesto lo stesso Sarri). Il tecnico preferirebbe lavorare con 20-25 elementi più qualche giovane da addestrare e lanciare.
Gli uomini della Lazio di Sarri
Chiaramente al centro del progetto Sarri in avanti ci sarà Ciro Immobile. Si tratta di un senatore, destinato a diventare capitano dopo l’addio di Senad Lulic (che sta cercando una nuova sistemazione in Svizzera). Al centro dell’attacco ci sarà lui, ai suoi lati tutto da valutare: Correa potrebbe non avere le caratteristiche per affiancare Immobile in un tridente. Lazzari, che sta giocando quinto a destra, potrebbe essere riscoperto terzino basso, un po’ meno terza punta. Non è mai stato particolarmente incisivo vicino alla porta, servirebbe un miracolo da parte di Sarri per trasformarlo in un esterno d’attacco. Dunque almeno due esterni d’attacco mancano: tra coloro che tornano alla base Lukaku e Jony hanno spiccate e diverse caratteristiche offensive, ma come sopra. In più, sembra difficile che possano rimanere a Roma, anche se Sarri li valuterà.
A centrocampo al netto delle fantasie con Luis Alberto vertice basso, oltre alle eventuali partenze di Correa (probabile) e Lazzari (più difficile), uno tra Milinkovic Savic e lo spagnolo potrebbe finire nel vortice del calciomercato. A Sarri piacciono mezzale di movimento, incursori, ma tra le sue specifiche richieste ci sarebbe il veto a cessioni di big. Di certo serviranno riserve: la Lazio ha una panchina decisamente corta in alcuni ruoli, come quello di Lucas Leiva. In difesa Sarri avrebbe chiesto un innesto: sul piatto c’è il suo fedelissimo Maksimovic, da affiancare ad Acerbi e Luiz Felipe.