Tutti i numeri uno della storia del tennis, da Nastase a Sinner
La vetta della classifica ATP - introdotta nel 1973 - è la vera consacrazione per ogni tennista. Chi raggiunge la prima posizione, entra nell'Olimpo. Ora anche un italiano si è iscritto a questa speciale lista: Jannik Sinner è numero 1 al mondo. O meglio, il numero 29 di una storia fatta di campioni. Da Nastase ad Alcaraz, ecco tutti coloro che hanno avuto scettro e corona del tennis maschile.
Tennis, numeri uno: il primo di una lunga serie, Ilie Nastase
Ecco il primo numero uno, Ilie Nastase. Il soprannome - Nasty - era dovuto non solo al cognome ma a un carattere irruento, schietto, tanto in campo quanto fuori. "Nello sport ci sono solo due campioni: io e Pelè", diceva colui che in carriera ha conquistato due Slam (un US Open e un Roland Garros).
Otto settimane in vetta nel 1974 per John Newcombe. Australiano, trionfatore in patria, a livello di Slam, per due volte. Ma fu Wimbledon il suo torneo del cuore (tre successi, 1967, 1970 e 1971).
È poi la volta dell'uomo che ha un record tuttora imbattuto: Jimmy Connors, 109 titoli conquistati, nessuno come lui. Ben 8 Slam vinti, cinque dei quali mentre era numero uno del mondo.
“The Ice Man” e il suo dominio
Ha dominato e cambiato il tennis Bjorn Borg, "The Ice Man", l'uomo che per 109 settimane ha occupato la prima posizione del ranking e ha conquistato così una posizione tra i tennisti più forti di sempre. Undici Slam tra Roland Garros (6) e Wimbledon (5).
Proseguiamo con John McEnroe, 7 Slam vinti, estroverso e folle in tutto ciò che faceva sul campo, si intromise in quella che sembrava essere una battaglia a due tra Connors e Borg. Subito dopo arrivò Ivan Lendl dalla Cecoslovacchia. Vincitore di otto titoli del Grande Slam (tutti eccetto Wimbledon, sfiorato per due volte).
Conosciuto come l'erede di Borg, Mats Wilander riuscì a essere numero uno per sole 20 settimane nel 1988. Dopo uno svedese, un altro svedese: Stefan Edberg è stato per 80 settimane in vetta al ranking ATP all'inizio degli anni Novanta. Lo scettro viene ceduto poi a Boris Becker, il più giovane tennista a conquistare il torneo di Wimbledon, all'età di 17 anni.
Courier, Agassi, Rios e Moja: tutti i numeri uno
Il decimo numero uno al mondo fu Jim Courier, lo diventò nel 1992. Il 12 aprile del 1993, per 286 lunghe settimane, fu il momento dell'incoronazione di Pete Sampras, uno dei più forti tennisti della storia. Dopo fu il turno di Andre Agassi, vincitore di otto titoli de Grande Slam, per poi lasciare lo scettro a Thomas Muster, Re dei cosiddetti "terraioli". Per Marcelo Rios cercare sul dizionario del tennis "genio e sregolatezza".
Direttamente da Palma di Maiorca, il quindicesimo numero uno al mondo: Carlos Moya. Evgenij Kafelnikov fu il primo russo a diventare numero uno al mondo: vince un Australian Open e un Roland Garros. Una sola settimana in vetta per Patrick Rafter, "sostituito" da Marat Safin. Alla fine del 2000 tocca a Gustavo Kuerten, che cede poi il primato a Hewitt (ventesimo numero uno al mondo).
Tennis, l’egemonia di Federer, Nadal e Djokovic
Juan Carlos Ferrero conquista la prima posizione nel 2003, mentre Andy Roddick vive tredici settimane di gloria nel 2003. Era il 2 febbraio del 2004 e da quel momento in poi Roger Federer non avrebbe lasciato quella posizione per 237 settimane: 20 Slam vinti.
Uno spagnolo pone fine al dominio di Federer, chi se non Nadal, futuro Re di Parigi con 14 Roland Garros. Nel 2011 è poi il momento di Novak Djokovic, che detiene il record di stagioni totali terminate da numero uno del ranking (8).
Il primo a strappare lo scettro al serbo è Andy Murray, una gioia che dura 41 settimane.
Un altro russo spezza l'egemonia di Federer, Nadal e Djokovic: è Medvedev, ma il suo regno dura poco (16 settimane). Alcaraz - il più giovane tennista a diventare numero uno al mondo - e poi tocca a Sinner. Il boato del pubblico e quegli occhi commossi di fronte all'ennesimo traguardo. Ora c'è l'Italia al comando.