
Federico Cinà: età, i trofei vinti e il paragone con Sinner
Il prossimo nome che potrebbe far sognare il tennis italiano è quello di Federico Cinà. Un grande talento, seppur giovanissimo (è un classe '07). Si ispira a Djokovic e ha avuto l'onore di allenarsi con Musetti la scorsa estate sul campo centrale di Wimbledon. Siamo quindi solo all'inizio della sua carriera, ma le premesse per far bene in un tennis diventato sempre più "azzurro" ci sono tutte.
Federico Cinà, il tennis e l'esordio all'Open di Miami
Il segnale più importante arriva da uno dei tornei più prestigiosi del mondo, il Masters 1000 di Miami: gli organizzatori hanno assegnato la cosiddetta wild card al talento italiano, e dunque un invito per entrare direttamente nel tabellone principale pur non avendo la classifica sufficiente per giocare le qualificazioni, dal momento che Cinà è al momento numero 441 al mondo. Una sorta di investitura. Tra gli esponenti dell'ultima generazione, dal 2004 in avanti, l'azzurro nato a Palermo è uno dei ragazzi più attesi, e lo è anche lontano dall'Italia.
Federico Cinà, i trofei vinti e il paragone con Sinner
A confermare questa sensazione di (cauto) ottimismo c'è la prima finale Challenger giocata in carriera a Creta, e terminata con la sconfitta contro il bulgaro Dimitar Kozmanov, dopo aver vinto contro Aslan Karatsev, ex numero 14 al mondo. Giusto per dare un po' di contesto: gli unici tennisti italiani capaci di raggiungere una finale challenger prima di aver compiuto i 18 anni erano stati Sinner e Musetti. Cinà diventerà maggiorenne tra poco, il prossimo 30 marzo, giorno della finale del torneo di Miami, il primo evento ATP in cui giocherà in carriera. Sogna in grande e ha già sfiorato l'impresa: è stato protagonista delle finali di Coppa Davis Junior nel 2023, quando la sua Italia ha affrontato la Repubblica Ceca.
Il padre di Federico Cinà: chi è e perché conosce Roberta Vinci
Le prime emozioni forti di un ragazzo che studia per diventare campione. Il tennis è il suo pane, la prima racchetta l'ha tenuta quando aveva due anni. Non potrebbe esser altrimenti con un padre che è stato coach di una delle migliori giocatrici italiane di sempre. Federico era, infatti, nel box di Roberta Vinci nel giorno della vittoria contro Serena Williams, in semifinale agli US Open nel 2015. "Da piccolo sono venuto in questi tornei praticamente ogni anno – racconta il palermitano, classe 2007, a margine degli US Open Jr. 2023, riporta SuperTennis –; giravo in tour con mio padre ed è stata una esperienza bellissima. Stare a contatto con i campioni, vivere da vicino gli anni di Roberta (Vinci, ndr) e Sara (Errani, ndr) mi ha aiutato a capire cosa deve fare un professionista, come si muove e come gestisce le situazioni. È stato bellissimo e utilissimo”.
Federico Cinà: com'è in campo e come gioca
Ora anche lui è un professionista, peraltro già osservato con attenzione da avversari e addetti ai lavori. In occasione dello US Open Jr. 2023 ha parlato del suo modo di stare in campo, come riporta SuperTennis: “In campo sono sempre tranquillo, provo a rimanere sempre concentrato su tutti i punti e non perdo mai la testa, credo sia il mio punto di forza. Provo ad essere sempre molto aggressivo, a cercare la rete quando posso e anche con la prima di servizio provo a spingere sempre. Atleticamente, invece, devo crescere ancora e mettere un po’ di muscoli nel fisico. Lavoro ogni giorno per giocare in questi tornei, sono bellissimi. e poi questo è di gran lunga il mio Slam preferito. Mi piace tutto, l’atmosfera, le condizioni…. Il mio sogno è vincere gli Us Open!”.
A Miami è iniziata una nuova sfida, con la speranza che il 2025 gli regali altre presenze nei tornei ATP. Nel frattempo, sarà anche il momento dell'esame di maturità - Federico studia in una scuola inglese a Palermo. Ma nel suo futuro, ora, sembra esserci solo il tennis.