
ATP, ITF e Challenger: quali sono le differenze?
Arrivare ai massimi livelli nel tennis non è scontato. Come in ogni sport che si rispetti, c’è un lungo percorso, che potremmo definire gavetta, che ogni giovane atleta deve affrontare per raggiungere i vertici del Ranking ATP. Attualmente sono 2152 i tennisti con almeno un punto in questa graduatoria e sono giocatori di tutte le età. Per ciascuno di loro c’è la possibilità di competere a un livello adeguato alla propria posizione: se i tornei del Grande Slam sono per l’elite del tennis mondiale, ci sono altre competizioni volte a dar spazio ai giovani talenti emergenti, a caccia dei primi punti ATP e non solo. Andiamo a scoprire come sono strutturati i tornei del tennis maschile internazionale e, in particolare, le differenze tra ATP, ITF e Challenger.
Le categorie dei tornei di Tennis: ATP, ITF e Challenger
Prima di entrare nel dettaglio, è necessario chiarire un punto. I tornei ATP, gli ITF e i Challenger assegnano in tutti i casi dei punti che andranno a contare per il Ranking ATP mondiale. Naturalmente per ogni categoria, c’è un valore diverso di punteggio.
Una prima divisione possiamo effettuarla in questo modo:
- Grande Slam (4 tornei) che assegnano 2000 punti al vincitore nel Ranking ATP al vincitore
- ATP Finals (1 torneo) che hanno un sistema di punteggio particolare, ma tendenzialmente il vincitore ne raccoglie tra i 1100 e i 1500
- Master 1000 (9 tornei) che assegnano 1000 punti al vincitore
- ATP 500 (13 tornei) che assegnano 500 punti al vincitore
- ATP 250 (40 tornei) che assegnano 250 punti al vincitore
- ATP Challenger Tour (178 tornei) con un punteggio disponibile che oscilla tra 50 e 175 in base alla competizione
- Circuito ITF (534 tornei) il cui punteggio per il vincitore varia tra i 18 e i 35 punti
Gli Slam e i tornei ATP
Occorre fare una ulteriore precisazione. I tornei del Grande Slam, Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open sono organizzati con la partecipazione dell’ITF, la federazione internazionale del tennis, diversamente dai Master 1000, gli ATP 500 e 250 che sono direttamente gestiti dalla ATP.
Queste competizioni, per usare una esemplificazione, sono quelle riservate ai migliori tennisti del ranking e vedono sfidarsi professionisti già affermati. In base all’importanza del torneo, variano i posti a disposizione e il livello dei partecipanti.
Per un tennista che si trova attorno alla 300esima posizione è difficile aver accesso a una competizione come Wimbledon, con solamente 64 posti nel tabellone principale. Ci sono sì le qualificazioni e, solitamente, anche delle defezioni ai piani alti malgrado l’obbligo di partecipazione, tuttavia è un percorso difficile. L’obiettivo di un tennista, infatti, è quello di ‘scalare’ la classifica attraverso i tornei minori, per poter sognare prima o poi di aver accesso al tabellone principale delle competizioni più sentite.
Per i giovani, naturalmente, il percorso è ancor più difficile. Tutti partono da zero e bisogna lavorare duramente per raggiungere anche i 300 punti che, in questo momento, varrebbero l’accesso alla top 200 del Ranking ATP.
Per questo esistono gli ATP Challenger Tour e il Circuito ITF, dei quali andremo a parlare nei prossimi paragrafi.
ATP Challenger Tour
Il Challenger Tour è un calendario, organizzato e gestito direttamente dall’ATP, con 178 tornei in giro per il mondo che danno spazio a giocatori di seconda fascia, che vanno alla caccia di punti per poter guadagnare terreno nel Ranking.
I tornei, in base al prestigio, sono divisi nel modo seguente, in base ai punti che può ottenere il vincitore:
- Challenger 175
- Challenger 125
- Challenger 100
- Challenger 75
- Challenger 50
Solitamente queste occasioni sono l’occasione per i giovani talenti di poter emergere e, al contempo, di confrontarsi con tennisti esperti che, per svariate ragioni, devono provare a risalire la china. Tutti i grandi di oggi sono passati per queste competizioni il cui regolamento, tra l’altro è cambiato nel corso degli ultimi anni. La suddivisione nelle cinque categorie attuali dei Challenger, infatti, è giunta solamente nel 2023, con ulteriori modifiche nel 2024.
Per citare un nome illustre, nel 2019 un giovanissimo Jannik Sinner vinse il Challenger 80 di Bergamo, diventando l’italiano più giovane a imporsi in una rassegna di questa categoria.
Circuito ITF
Se dovessimo fare un paragone calcistico, il Circuito ITF, o ITF Men’s World Tennis Tour, sarebbe una sorta di serie C. I tornei organizzati per tennisti di terza fascia, o per i ragazzi che escono dalla categoria Junior per entrare nel circuito Open.
Come suggerisce il nome, le gare sono organizzate direttamente dalla Federazione internazionale del tennis e si dividono in due categorie:
- M25 con un montepremi minimo di 25.000 euro e 25 punti ATP assegnati al vincitore della rassegna
- M15 con un montepremi minimo di 15.000 euro e 15 punti ATP assegnati al vincitore della rassegna
Anche in questo caso siamo di fronte a una novità recente del tennis internazionale. Fino a qualche anno fa, infatti, i tornei M15 non assegnavano punti ATP. Da segnalare, inoltre, che possono esserci tornei che, oltre alla classificazione M25 o M15, hanno anche una H (M25+H o M15+H), che sta a indicare il fatto che l’organizzazione provvede anche all’ospitalità, vitto e alloggio, degli atleti. Fattore non scontato considerando che, trovandoci di fronte a tennisti di terza fascia, le disponibilità economiche sono minori.