Quali sono le migliori mosse finali della WWE
Il mondo del wrestling è mosso da un’epica che smuove grandi masse di persone. Un fandom in grado di riempire interi palazzetti a ogni evento, spinto dalla voglia di vedere i propri beniamini fare grandi acrobazie e mosse spettacolari. E proprio di queste ultime parleremo oggi, andando un po’ indietro nel tempo, tornando all’epoca d’oro della WWE: l’azienda di wrestling e intrattenimento più famosa del mondo.
Ovviamente, anche se si tratta solo di un articolo, il motto che abbiamo visto e vediamo ancora oggi passare in televisione vale sempre e per tutti: “Don’t try this at home”. Ricordiamoci, infatti, che i wrestler sono grandi professionisti e artisti dell’intrattenimento, capaci di fare con il proprio corpo movimenti molto pericolosi grazie al proprio allenamento. Detto ciò, andiamo a dare un’occhiata alle migliori mosse finali della WWE: tutte quelle finishers iconiche che hanno caratterizzato gli ultimi anni del mondo del wrestling.
Mosse finali WWE: le più iconiche
Iniziamo a parlare delle mosse finali della WWE facendo un elenco delle più iconiche. Qui troverete il nome della tecnica con a fianco quello del wrestler più rappresentativo: colui che l’ha ideata o che l’ha utilizzata nel ring per più volte in carriera. Più avanti, invece, approfondiremo queste finishers e il loro nome.
- 619 – Rey Mysterio
- Spear – Goldberg
- Five Star Frog Splash – Rob Van Dam
- West Coast – Rey Misteryo
- F-U / Attitude Adjustment – John Cena
- RKO – Randy Orton
La 619 di Rey Mysterio è la migliore delle mosse finali della WWE
Si parte con una delle mosse finali della WWE più iconica di sempre. Anche perché ad essere iconico è soprattutto l’ideatore: Rey Mysterio. Non c’è nulla di più affascinante nella cultura del wrestling di un lottatore mascherato, la cui identità resta celata per tantissimi incontri. La sua mossa finale più caratteristica è senz’altro la 619: un'acrobazia che è un mix energico fatto di atletismo e agilità.
Per fare questa mossa, l’avversario deve essere appoggiato con il petto sulle corde del ring. Dopodiché, Rey Mysterio prende la rincorsa, si appoggia a quest’ultime con le mani e facendo una specie di bandiera umana (un esercizio complicatissimo del calisthenics) colpisce l’avversario roteando. Si tratta di una tecnica dal coefficiente di difficoltà altissimo, ma che il wrestler californiano ha reso un’icona della WWE. Il nome 619 deriva dal prefisso telefonico della sua città natale, San Diego.
Sul podio delle mosse finali della WWE ci sono la Spear e la Five Star Frog Splash
Passiamo agli altri due gradini del podio, dove troviamo innanzitutto la Spear: una mossa finale che ha scritto la storia del wrestling e della WWE che abbiamo associato a Goldberg, uno dei wrestler che senz’altro è riuscito a renderla più sua. Le origini di questa tecnica sono molto interessanti e hanno radici decisamente statunitensi: la Spear infatti arriva direttamente dal football americano. Se la guardate bene noterete come il movimento del corpo del wrestler che la effettua è identico a quello di un giocatore di football americano nel momento in cui effettua un placcaggio. Parte da una rincorsa a testa bassa e con la spalla va a colpire l’addome dell’avversario.
La terza mossa finale della WWE che abbiamo selezionato invece un altro bel mix di coraggio e atletismo: la Five Star Frog Splash. Viene associata tipicamente a Rob Van Dam, ma nel corso della storia ci sono state tante sue variazioni (come quelle di Eddie Guerrero). La mossa è una tecnica aerea che inizia dai paletti, mentre l’avversario è steso a terra con l’addome all’insù. Da lì parte un salto temerario verso l’altro wrestler caratterizzato dal movimento in area di gambe e braccia che vanno ad imitare, per l’appunto, il salto di una rana (da qui il nome). Si tratta sicuramente di una mossa molto pericolosa che può causare danni anche all’esecutore.
Dalla West Coast alla F-U: le altre mosse finali
Torniamo a citare immediatamente Rey Mysterio, uno dei wrestler più agili e di conseguenza più spettacolari della storia della WWE. Un’altra sua mossa finale iconica è sicuramente quella nominata West Coast: un salto che porta le gambe dell’atleta sulle spalle dell’avversario, che poi viene spinto a roteare verso il basso con una capriola. Una tecnica difficilissima, con cui spesso il wrestler ha concluso diversi suoi match.
Rimane iconica, naturalmente, anche la mossa finale di John Cena: la F-U (attitude adjustment). L’americano è uno dei wrestler che di più ha reso nota la WWE nel mondo con il suo “You can’t see me”, anche in Italia (ricorderete la sua ospitata a Sanremo nel 2006). La F-U non è altro che una body slam in cui il wrestler carica sulle proprie spalle l’avversario per poi lasciarlo cadere di schiena lateralmente.
Chiudiamo con la RKO, la finisher di Randy Orton (il nome della mossa è l’acronimo del suo nome per intero, Randy Keith Orton): una facebuster che fa cadere in avanti l’avversario dopo aver eseguito un salto verso di lui.