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Sospese le iscrizioni a ChatGPT Plus: ci sono troppe richieste

In quest’ultimo periodo stanno uscendo moltissime notizie e novità su ChatGPT da parte di OpenAI. Lo scorso 6 novembre si è infatti tenuto il DevDay dove sono stati annunciati ChatGPT-4 Turbo e la funzione GPT. 

Ora però arrivano delle notizie relativamente “cattive” per gli utenti. L’azienda di Sam Altman ha un problema, che però infondo è un problema derivato dal successo, quindi altamente relativo. Le nuove iscrizioni al ChatGPT Plus, la versione a pagamento del software, sono state sospese per le troppe richieste.

I motivi della sospensione degli abbonamenti a ChatGPT Plus

La notizia della sospensione delle iscrizioni è stata da Sam Altman, il Ceo di OpenAi, personalmente su un post di X mercoledì 15 novembre.

Nel post si legge: “Stiamo sospendendo per un po’ le nuove iscrizioni a ChatGPT Plus. L’aumento dell’utilizzo post-sviluppo ha superato le nostre capacità e vogliamo assicurarci che tutti abbiano un’ottima esperienza. Puoi comunque iscriverti per ricevere una notifica sull’app quando gli abbonamenti riapriranno

Il rinnovato entusiasmo verso i prodotti di OpenAi si è avuto proprio dopo gli annunci che sono stati fatti al DevDay. In moltissimi sono stati attratti dalle novità annunciate, anche perchè queste sono state direttamente disponibili per chi era un utente già registrato a ChatGPT Plus.

ChatGPT Plus è stata lanciata nel mese di febbraio, inizialmente negli Stati Uniti, al costo di 20 dollari al mese. Le particolarità di questa versione risiedono nel fatto che garantisce risposte più rapide e l’accesso in anteprima a nuove funzionalità e miglioramenti. L’accesso è garantito anche nei momenti di massima congestione, quando la versione free rimane momentaneamente non disponibile. 

Si sta avvicinando il compleanno di ChatGPT (il software è stato lanciato il 30 novembre 2022) e i suoi numeri sono sempre più notevoli. Proprio al DevDay è stato infatti confermato che gli utenti attivi settimanalmente sono circa 100 milioni. Numeri enormi, se consideriamo che un social come Instagram ci ha messo 2 anni per arrivare a queste quote e facebook quattro e mezzo. 

Questi numeri così grandi quindi ci fanno capire la difficoltà in cui si è trovata OpenAI e il motivo del blocco alle sottoscrizioni. Speriamo comunque duri il meno possibile. Continuate a seguirci su Sisal News per rimanere aggiornati.

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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