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Sequel: 5 giochi meno belli dell’originale

Il mondo dei videogiochi è pieno di sequel attesissimi, ma non sempre questi titoli riescono a eguagliare il successo dei loro predecessori. Spesso, infatti, assistiamo a dei passi indietro che lasciano i fan con l’amaro in bocca. Andiamo a scoprire insieme alcuni esempi di sequel che, purtroppo, non sono riusciti a brillare come i loro predecessori.

Devil May Cry 2: un’ombra del passato

Il primo Devil May Cry aveva rivoluzionato il genere degli action game, definendo nuovi standard in termini di combattimento e stile. Il suo seguito, purtroppo, non è stato all’altezza delle aspettative. Devil May Cry 2 ha deluso i fan con un level design poco ispirato, un ritmo meno frenetico e una difficoltà eccessivamente bassa. Sebbene ci fossero alcune novità interessanti, come le acrobazie e un sistema di schivata migliorato, il gioco nel complesso è stato un passo falso per la serie.

Dragon Age II: un passo indietro

Dragon Age: Origins è considerato uno dei migliori RPG mai realizzati, grazie alla sua trama coinvolgente, ai personaggi ben caratterizzati e a un sistema di combattimento tattico profondo. Il suo seguito, Dragon Age II, ha cercato di semplificare l’esperienza di gioco, ma a scapito di molti elementi che avevano reso il primo capitolo così apprezzato. Il risultato è stato un gioco meno strategico e più incentrato sull’azione, che non è riuscito a conquistare i fan della serie.

Perfect Dark Zero: un’eredità tradita

Il primo Perfect Dark per Nintendo 64 è considerato un capolavoro del genere sparatutto in prima persona. Il suo seguito, Perfect Dark Zero, uscito all’epoca del lancio di Xbox 360, non è riuscito a replicare il successo del predecessore. Nonostante la potenza della nuova console, il gioco si è rivelato inferiore sotto molti aspetti, con un gameplay meno innovativo, una storia meno coinvolgente e livelli meno ispirati.

Star Wars: The Force Unleashed II: un sequel superfluo

Il primo Star Wars: The Force Unleashed era un action game divertente e coinvolgente, che permetteva ai giocatori di impersonare un potente apprendista di Darth Vader. Il sequel, purtroppo, non ha aggiunto nulla di nuovo alla formula, offrendo un’esperienza di gioco breve e ripetitiva.

Questi sono solo alcuni esempi di sequel che non sono riusciti a eguagliare il successo dei loro predecessori. Le ragioni di questi insuccessi possono essere molteplici: pressioni commerciali, cambiamenti nella squadra di sviluppo, eccessive aspettative dei fan. In ogni caso, questi esempi ci ricordano che un buon gioco non è sempre garanzia di un buon sequel.

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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