Storia di Secretariat, il cavallo da corsa diventato star

Tra i nomi spesso saltati all’orecchio quando si parla di cavalli famosi c’è senza dubbio quello di Secretariat, purosangue inglese divenuto prima fuoriclasse assoluto negli ippodromi degli Stati Uniti e poi leggenda oggetto di libri, trasposizioni cinematografiche e anche di una serie animata di successo come BoJack Horseman, che lo ha citato in chiave ironica in alcune puntate. Ma chi era Secretariat e perché ha avuto un impatto così importante sull’ippica americana (e non solo)?

Storia di Secretariat

Di razza purosangue inglese, Secretariat nacque il 30 marzo del 1970 presso la Wheatley Stable, in Virginia, da Bold Ruler – stallone tra i più forti dei suoi tempi e proveniente dalla discendenza di Nearco – e Somethingroyal. Il suo manto era sauro e tra le sue caratteristiche fisiche più spiccate c’erano tre zampe bianche e una stella sulla fronte. Inizialmente la volontà era quella di chiamarlo Big Red, nome che però non fu accettato per le iscrizioni alle corse e fu poi scalzato da Secretariat, assegnatogli dalla segretaria – appunto – Elizabeth Ham.

Il debutto nelle corse di Secretariat avvenne nel ’72, all’età di due anni, e fu tutt’altro che glorioso: all’Aqueduct Racetrack di New York il purosangue arrivò al quarto posto a causa di una caduta alla partenza nell’uscita dalla gabbia, esperienza che gli tornò utile per il resto della carriera e che caratterizzò i suoi avvii di gara più lenti. Dalla seconda corsa in poi Secretariat mise in mostra il suo talento e si affermò negli Stati Uniti come il vero fuoriclasse della storia del galoppo, superato nella classifica dei 100 migliori cavalli da corsa della storia americana del Novecento solo da Man o’ War. Il ritiro dalle corse avvenne nell’ottobre del 1973 per destinare Secretariat alla monta, fino alla sua morte avvenuta il 4 ottobre del 1989 nel Kentucky per soppressione in seguito alla diagnosi di una laminite cronica che gli stava infliggendo enormi sofferenze.

Le vittorie più importanti di Secretariat

Secretariat ebbe una carriera piuttosto breve come cavallo da corsa, ma ricca di vittorie di prestigio e di record. Nel giro di un anno e pochi mesi questo leggendario cavallo si aggiudicò sedici successi su ventuno gare disputate, fregiandosi del titolo di miglior cavallo dell’anno sia nel 1972 che nel 1973 (terzo nella storia a diventarlo a soli due anni di età) e conquistando a tre anni la Triple Crown of Thoroughbred Racing statunitense grazie alle vittorie nel Kentucky Derby, nelle Preakness Stakes e nelle Belmont Stakes. In questa sorta di Grande Slam dell’ippica americana Secretariat stabilì anche diversi record su pista che durano ancora oggi.

I cuccioli di Secretariat

Ritiratosi dalle corse, ovviamente Secretariat divenne uno stallone molto ambito, arrivando a generare più di 600 puledri. Tra la sua prole si possono ritrovare molti cavalli importanti come Lady’s Secret e Risen Star, conosciuti per aver vinto rispettivamente il titolo di cavalla dell’anno 1986 e Preakness Stakes e Belmont Stakes nel 1988, oppure Weekend Surprise e Terlingua, che divennero a loro volta cavalle da riproduzione in grado di generare campioni.

Secretariat: tra film e BoJack Horseman

Tra le trasposizioni più conosciute della vita di Secretariat c’è senza dubbio il film del 2010 Un anno da ricordare, in cui Diane Lane interpreta la proprietaria Penny Chenery e John Malkovich invece ha il ruolo dell’allenatore Lucien Laurin. In tempi più recenti, la celebre serie animata BoJack Horseman ha poi introdotto il personaggio di Secretariat, basato sullo stallone degli anni ’70 ma adattato all’universo in cui è ambientata la narrazione: Secretariat è quindi un corridore ormai ritirato, che viene interpretato da BoJack in un film dedicato alla vita del grande atleta del passato.

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Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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