Sardar Azmoun e i suoi cavalli: ecco la passione del calciatore per l’ippica

Il mondo dello sport ha un legame particolare con l’ippica. Molti atleti di primissimo piano, infatti, coltivano una passione per i cavalli, effettuando anche importanti investimenti. Il più noto, da questo punto di vista, è Nikola Jokic, stella dei Denver Nuggets, campioni NBA, ma anche il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri è un professionista nel campo, senza dimenticare Gabriel Omar Batistuta, Zlatan Ibrahimovic e anche sir Alex Ferguson.

Nella sessione estiva di calciomercato, è arrivato alla Roma, dal Bayer Leverkusen, Sardar Azmoun. L’iraniano è un altro grande appassionato di cavalli, tanto da essere proprietario di 52 esemplari divisi tra Iran e Australia. Una passione dalle radici antiche e non è un caso che, a pochi giorni dal suo sbarco nella capitale, si sia recato in visita all’Ippodromo Capannelle, tempio dell’ippica capitolina.

Scopriamo qualche curiosità riguardo la passione di Azmoun per i cavalli.

Com’è nata la passione di Azmoun per i cavalli

La passione di Sardar Azmoun per i cavalli era nota da tempo, ma è balzata agli onori della cronaca quando il calcio italiano è stato scosso dallo scandalo scommesse. L’iraniano è stato tirato in ballo da Fabrizio Corona nelle ultime settimane, ma la posizione è stata rapidamente chiarita.

In seguito ad alcune sue dichiarazioni, si è scoperto che in Iran c’è grande passione per l’ippica e i cavalli. La famiglia di Azmoun ha sempre operato in quel campo a partire dal nonno, fino al papà e lo zio del calciatore, soprannominato ‘Il Messi iraniano’. Una strada che sembrava tracciata e che Azmoun ha continuato a coltivare assieme alla sua carriera di calciatore professionista.

Nel corso degli anni, l’iraniano ha operato importanti investimenti nel campo dell’ippica e, attualmente, la sua scuderia conta 52 cavalli tra l’Australia e l’Iran, ed è proprietario del Serik Horse Complex. Si tratta di un complesso dedicato alla cura degli animali, con sede nella sua città natale, Gonbad-e Kavus.

In molti ricorderanno, in un video diventato virale sui social, Nikola Jokic ammettere di voler tornare dai suoi cavalli il giorno dopo aver vinto il titolo NBA. Le stesse sensazioni sembra provare anche Azmoun. In un’intervista ha ammesso che “i cavalli sono la cosa che mi manca di più quando sono fuori dall’Iran”, dedicandoci tutto il tempo a disposizione quando è in vacanza. “Arrivo alle sei di mattina e me ne vado la sera. Ogni tanto dormo anche vicino alle stalle”.

Verso una scuderia anche in Italia?

Sardar Azmoun è arrivato in Italia a fine agosto, come uno degli ultimi colpi di mercato della Roma. Pochi giorni dopo, il 12 settembre, si è recato all’ippodromo Capannelle per assistere al “HH Sheikh bin Zayed Al Mahyan’s Racing Festival”, la kermesse promossa dallo sceicco Mansoor Bin Zayed Al Nahyan che, tra le altre cariche, è anche il patron del Manchester City, squadra vincitrice dell’ultima Champions League.

Una piacevole scoperta per Azmoun che, conversando con i cronisti presenti all’evento, ha ammesso di essere rimasto colpito positivamente dall’ippodromo Capannelle, tanto da tornarci nelle settimane successive (l’ultimo ‘avvistamento’ lo scorso 20 ottobre al termine degli allenamenti svolti con la Roma, per seguire gli Sprinters Day). La domanda è stata lecita: proverà ad acquistare qualche cavallo anche qui in Italia? “Il prossimo obiettivo sarà quello di possedere un cavallo anche qui in Italia” – ha ammesso – “E chissà, magari se resto a giocare nella Roma…”.

Una promessa e un auspicio per un mondo, quello dell’ippica, che accoglie a braccia aperte gli appassionati provenienti da altre discipline.

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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