Le 5 console più fallimentari di sempre

Da parecchio tempo le parole Nintendo, SEGA, Xbox e PlayStation popolano le esistenze di chi si diletta con i games, a prescindere dall’età!

È da più di 30 anni che le console dominano il mondo del gaming, e ovviamente ci sono stati anche dei flop tra un lancio ed un altro.

Della serie, sbagliando si impara: vogliamo raccontarvi di quelle sfortunate creature tecnologiche che non hanno potuto, o che non sono riuscite a catturare i cuori dei players.

Le 5 invenzioni fallimentari nel mondo dei videogiochi

Nel 1997 usciva sul mercato, la M2 prodotta dalla 3DO per Panasonic, che tentava di sottrarre lo scettro alla Nintendo 64.

La console, che consentiva anche la lettura dei DVD venne molto pubblicizzata, ma sebbene gli obiettivi aziendali fossero importanti, si preferì abbandonare il progetto vista la supremazia di SEGA e Nintendo, scegliendo così di usare la tecnologia sviluppata per altri settori.

Il 1992 segnò la nascita di Taito WoWow, una piattaforma che avrebbe letto i CD-ROM e scaricato tramite ricevitore satellitare dei contenuti extra pensati per i gamer. L’idea era innovativa, ma il download troppo lento e le spese eccessive fecero rinunciare al lancio.

Il marchio giapponese SEGA decise di produrre nel 1995 la Neptune, una sorta di ibrido tra due versioni di console realizzate in precedenza dall’azienda. Venne però commercializzata nello stesso momento del Saturn, decretando il fallimento della Neptune.

Nel 1991, la stessa azienda, tentò di avvicinarsi alla realtà virtuale, mostrando due anni dopo il prototipo del prodotto. Purtroppo SEGA dovette rinunciare ai sogni di gloria, poiché il device comportava forti mal di testa ed instabilità fisica.

Nintendo, per contrastare il colosso giapponese, propose un suo progetto di VR.

Nacque Nintendo Virtual Boy, il cui punto forte era proiettare le immagini dei games all’interno di occhiali ad hoc. Ma i difetti erano molteplici e questo comportò il ritiro dal mercato del prodotto un anno dopo la sua commercializzazione.

Francesca Pellecchia

Dal 2014 mi occupo di social media strategy, creazione di contenuti per il web e digital pr e collaboro da anni con diverse agenzie e aziende nazionali.

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