I 5 migliori episodi di The Office

The Office è tante cose: è comico, ma può essere anche tragico, è frutto di una finzione, ma allo stesso tempo rappresenta una realtà che abbiamo paura di ammettere che sia vera. Uscito la prima volta nel 2005, The Office vuole raccontare tutto ciò che accade in un ufficio, quello che siamo abituati a vedere e quello che invece nessuno mostra.

Nato come mockumentary, cioè un finto documentario, che vuole essere ironico, talvolta in modo pungente e perché no, offensivo, questo telefilm mette in scena un livello di comicità superiore a quello della tipica sit-com.

Anzi, di uguale alla sit-com, forse, ha solo la durata, visto che ciascun episodio dura all’incirca 20 minuti.

Il successo di The Office, sbarcato di recente su Prime Video (per la felicità di molti fan), si deve al fatto che vi mostra la doppia faccia della vita in ufficio. In particolare, l’ufficio di cui si parla nella serie è la Dunder Mifflin, azienda che produce carta.

In questo luogo, che diventa anche un po’ la casa dei suoi dipendenti, tutto viene espresso in modo esasperato. A partire da Michael Scott, il leader simpatico e sicuro di sé, che riesce (quasi sempre) a camuffare la sua paura di morire e le sue insicurezze dietro una maschera di incompetenza, imbarazzo e follia.

Nonostante questo, siamo tutti lì ad adorare questo World’s best boss, come recita la sua tazza tanto famosa. Ma forse, per questo dobbiamo ringraziare l’intramontabile Steve Carrell. Non esiste nessun Michael Scott al di fuori di lui.

In questa lunga storia di 9 stagioni, sicuramente c’è qualche episodio che vi avrà fatto sbellicare dalle risate, e qualcuno invece che vi ha fatto versare qualche lacrima.

Proviamo allora a stilare una classifica degli episodi migliori.

I 5 migliori episodi di The Office

Non è stato facile, e speriamo che nessuno se la prenderà, ma ecco una lista dei 5 episodi di The Office che rappresentano il meglio di questa serie.

  • 2×12 L’infortunio (The Injury). In questo episodio, che fa letteralmente piangere dalle risate, vediamo un Michael Scott “infortunato” per aver messo un piede sulla griglia accesa, che cerca in tutti i modi di attirare l’attenzione prima dei suoi dipendenti e, poi, dei medici in ospedale. Ospedale in cui finisce, in condizioni più serie, il suo fidato Dwight, che subisce un trauma cerebrale proprio per accorrere in aiuto del suo capo.
  • 3×21 Fumetti scabrosi (Product Recall). L’ufficio cade giù dalle proteste dei clienti, dopo che 500 fogli con un disegno scabroso sono stati messi in circolazione. La colpa ricade su Creed, responsabile del controllo qualità, che riesce a scamparla e a far licenziare un’altra persona. Nel frattempo, Jim e Andy sono mandati in una scuola a recuperare il prodotto incriminato, ma qui Andy farà una scoperta shock. Il tutto finisce con un video ufficiale di scuse da parte di Michael Scott, dopo aver rifiutato l’invito a dimettersi da una cliente furibonda.
  • 4×13 A cena da Michael (Dinner Party). Finalmente Michael riesce a incastrare Jim e Pam (la coppia romantica per eccellenza) per una cena a casa sua, invitando anche Andy e Angela, coppia stranamente fissa. Si inizia subito con note imbarazzanti, a causa della forte tensione tra Michael e Jan, che finirà con un Dundie lanciato contro il televisore di Michael. Ma almeno gli ospiti riescono a disertare la serata senza essere scortesi.
  • 6×12 Mafia – Questo è un episodio ricco di stereotipi, ma quelli fatti bene, con una comicità che solo The Office poteva permettersi. Al centro della scena c’è Angelo Grotti, un venditore di assicurazione, che solo per suo il nome italiano viene subito affiliato alla mafia. A rincarare la dose di stereotipo ci sono Andy e Dwight, che riescono a influenzare il loro capo sul suo conto, nella rassegnazione e nell’imbarazzo dell’ufficio.
  • 7×22 Goodbye, Michael – Quando vi parlavamo di versare lacrime, intendevamo proprio questo. Un episodio incentrato sulla partenza di Michael, che inizia il suo giro di saluti tra i colleghi e che si comporta come sempre, cercando di nascondere ciò che prova davvero. Solo Jim non resta incantato, scoprendo sin da subito che il volo per Colorado del suo capo è fissato prima di quanto annunciato dal capo ai dipendenti. Riesce a essere l’unico, insieme a Pam (in una scena che senza fazzoletti non è sostenibile) a dare un addio come si deve a Michael Scott, the world’s best boss.

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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