hogwarts legacy

Hogwarts Legacy: lo abbiamo provato per voi!

Sono trascorsi ormai 26 anni da quando il maghetto con la cicatrice a forma di saetta è entrato a far parte delle nostre vite. A rendere omaggio ai sette libri ideati dal genio di J.K. Rowling ci sono stati una saga classica e una saga spin off, numerose opere artistiche e videogiochi che si sono susseguiti nel tempo, per non far sentire la mancanza del mondo magico ai fan più appassionati.

A tutti questi si aggiunge adesso Hogwarts Legacy, quello che finora si considera il videogioco meglio riuscito ispirato alla famosa saga. Noi lo abbiamo provato e possiamo considerarlo come un titolo dalla duplice anima, a seconda di come si voglia interpretare: da un lato, l’occhio nostalgico del fan lo reputa un vero e proprio sogno, mentre dall’altro, l’occhio critico del giocatore lo vede come videogioco di ruolo come tanti, ambientato in un mondo aperto tratto da una celebre saga letteraria e in cui non mancano i difetti.

Vediamo allora cosa aspettarsi da questo gioco a tema Harry Potter.

Cosa sapere su Hogwarts Legacy: tutte le caratteristiche

L’attesissimo gioco di Avalanche Software è stato lanciato il 10 febbraio 2023 su diverse piattaforme, tra cui PS5, PC e Xbox X|S. Sul gioco ci sono molte cose da dire, per questo è meglio cominciare subito.

Partiamo dalla componente narrativa: ambientata molti anni prima della nascita di Harry, la narrazione fa il suo dovere, senza esagerare. Il racconto risulta leggero, privo di pretese e sfrutta le fitte giornate di Hogwarts per addentrarsi nelle profondità del Wizarding World. Accanto alle vicende della magia antica emergono anche avventure minori, le quali si intrecciano con luoghi e dinamiche già note ai fan. In effetti, è proprio l’intreccio con eventi già visti e letti tra cinema e romanzi che si può avere l’impressione di un palese fanservice.

Per quanto riguarda la struttura, Hogwarts Legacy adotta pienamente una struttura open world, affacciandosi su un mondo che consente al protagonista/giocatore di alzarsi la mattina, uscire dal dormitorio e iniziare le sue attività da studente di Hogwarts. In particolare, questo mondo aperto si rivela ricco di contenuti e di cose da fare: dalle Prove di Merlino agli accampamenti gremiti di maghi oscuri da abbattere, dalle grotte per recuperare l’equipaggiamento alle tane degli animali fantastici. Anche se altri giochi vengono spesso criticati se a ogni angolo c’è un elemento con cui interagire, nel caso di Hogwarts Legacy, questo aspetto è perfettamente in armonia con il mondo dei maghi e delle streghe.

Oltre a svolgere le attività quotidiane, come le lezioni, il protagonista può stringere amicizie nella scuola, svolgere missioni legame e missioni lineari.

Scopri il gameplay del gioco

Per quanto riguarda il gameplay, quella che sembra una modalità di gioco complessa e particolare si rivela essere un insieme delle regole di tutti i giochi di questo genere, ricucite sul mondo magico. L’elemento centrale del gameplay è costituito sicuramente  dagli incantesimi che il protagonista deve padroneggiare. Esistono diverse categorie di incantesimi, da quelli essenziali alle varianti belliche pensate per controllare, inibire o far saltare in aria le orde di nemici.

Le interazioni ambientali sono piuttosto essenziali, forse un po’ troppo in effetti. Per rimettere in carreggiata il tessuto delle interazioni intervengono i dungeon legati alle missioni, che rappresentano le uniche situazioni in cui il giocatore ha bisogno di un minimo di tempo prima di giungere a una risposta. In ogni caso, il sistema si presenta fluido, rapido e consente di cambiare incantesimo molto velocemente.

Quanto al sistema di combattimento, è stato concepito dagli sviluppatori come una sorta di duello a distanza, per un effetto più che calzante e coerente con l’ambientazione e il Wizarding World che ben conosciamo. La pecca più grande si annida invece nella scarsissima varietà di nemici e soprattutto di boss, cosa che rende le battaglie inevitabilmente ripetitive e banali.

Infine, per quanto riguarda le sfumature RPG, l’avventura a Hogwarts ha inizio con una serie di decisioni, alcune importanti e altre meno, che delineano la personalità del protagonista. Tra queste c’è per esempio la scelta della Casa  che mette il giocatore in contatto con altri studenti. Un aspetto interessante è invece legato alle Arti Oscure: se nella saga per utilizzare le Maledizioni Senza Perdono è necessario volerlo intensamente, nel gioco bisogna proprio andarsele a cercare. Non a caso, la missione che apre le porte alle Arti Oscure è senza dubbio la migliore di tutta l’esperienza.

L’avventura nel Wizarding World ha una durata di 20 ore, che includono la trama principale e le deviazioni principali. I pregi e i difetti sono evidenti man mano che li si incontrano nel corso del gioco. C’è da dire che la direzione artistica ha fatto centro con questo titolo, in quanto è stata capace di accogliere le aspettative dei fan più esigenti della saga. Ma non mancano gli inciampi, che risiedono soprattutto nel comparto tecnico.

La distanza di rendering è piuttosto bassa, la qualità dei materiali e delle texture lascia a desiderare e l’elemento di illuminazione è l’aspetto meno rifinito, al punto che molto spesso dà vita a ingombranti glitch grafici.  Inoltre, nell’esplorazione di Hogwarts emerge anche la pesantezza, che rischia di far rimanere il giocatore bloccato davanti alle porte in attesa che si sblocchino i percorsi successivi. Chiaramente questo non va a inficiare sull’esperienza di gioco in generale, ma bisogna anche pensare che oltre a PlayStation 5, il titolo arriverà anche su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch.

In linea generale, si può affermare che Avalanche Software è riuscita a mantenere la sua più grande promessa, e cioè realizzare mondo parallelo che non vede l’ora di spalancare i suoi cancelli per milioni di nuovi studenti, regalandogli proprio la vita tra i corridoi di Hogwarts che non hanno mai smesso di sognare.

Continua a seguirci su Sisal News per avere tutte le novità su Hogwarts Legacy e altri giochi.

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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