Federico Tesio: la storia del "mago di Dormello”

La storia dell’ippica è piena di figure di riferimento che hanno dato impulsi importanti al movimento e che sono ricordate ancora oggi a distanza di anni, ma probabilmente nessuno è stato in grado di avere l‘impatto che Federico Tesio ha avuto a livello sia nazionale che internazionale. Non a caso, Tesio è stato soprannominato il “mago di Dormello” oppure il “Leonardo Da Vinci dell’ippica”: il lavoro da lui effettuato nel corso della carriera da allevatore di cavalli ha fatto da apripista per tutti i suoi successori, permettendo a questa disciplina di svilupparsi ulteriormente nel Novecento.

Breve biografia di Federico Tesio

Federico Tesio nacque nel 1869 a Torino da una ricca famiglia e rimase orfano di entrambi i genitori a soli sei anni di età, venendo quindi accolto, cresciuto e istruito dal Regio Collegio Carlo Alberto di Moncalieri e allo stesso tempo ereditando il patrimonio famigliare. È proprio in collegio che Tesio ricevette la sua formazione scientifica e naturalistica, in particolar modo grazie a padre Francesco Denza, e decise in gioventù di dedicarsi a viaggi di studio sulle orme di Charles Darwin, tra Patagonia, Cina, India e America del Nord.

Tesio divenne poi un appassionato di ippica, decidendo anche di avviare un allevamento di cavalli da corsa dopo essersi ritirato dalle gare per una rovinosa caduta, e nel 1906 ebbe la quasi casuale intuizione che diede la svolta alla sua carriera di allevatore: in viaggio in treno da Genova a Pisa incontrò un professore di Oxford che stava leggendo le teorie di Mendel e capì quanto l’ereditarietà genetica potesse essere un fattore importante per guidare la riproduzione di cavalli da corsa. Grazie agli studi che seguirono, Tesio capì che, contrariamente a quanto creduto fino a quel momento, l’attitudine alla corsa non venisse trasmessa dalla linea femminile, decidendo quindi di rinnovare continuamente le famiglie nella scuderia di Dormelletto da lui posseduta.

Grazie ai suoi studi nacquero molti cavalli di successo e Federico Tesio contribuì alla nascita e allo sviluppo dell’UNIRE e venne poi nominato senatore del Regno d’Italia nel 1939. Il Leonardo Da Vinci dell’ippica morì nel 1954, all’età di 85 anni.

La scuderia e i cavalli più famosi di Federico Tesio

Coadiuvato dalla moglie Lydia Fiori sia sul fronte economico che per quanto riguarda la compilazione dei registri genealogici, Federico Tesio progettò un allevamento invidiabile a Dormelletto, in Piemonte, ribattezzando la tenuta adiacente Villa Tesio e donando al mondo dell’ippica un gran numero di campioni. Tra i cavalli appartenenti alla cosiddetta razza Dormello-Olgiata si possono contare dei fuoriclasse assoluti come Nearco, Bellini, Donatello II, Romanella, Tenerani e molti altri, fino al leggendario Ribot che però Federico Tesio non poté vedere in gara perché morì prima del suo esordio.

In totale, si calcola che nel corso della sua carriera Federico Tesio allevò l’impressionante numero di 22 vincitori del Derby italiano di galoppo, oltre ad essere padrone di 16 di questi cavalli.

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Le vittorie più importanti di Tesio

La genialità di Federico Tesio cominciò ad essere evidente sulle piste dedicate al galoppo negli anni Dieci del Novecento, a partire dal suo primo trionfo nel Derby italiano di categoria nel 1911, passando poi per le cinque affermazioni di fila nello stesso Derby tra il 1919 e il 1923 e arrivando alla consacrazione internazionale con la coppa d’oro di Maisons-Laffitte. Anche il nuovo corso della scuderia, quando negli anni ’30 arrivò il marchese Mario Incisa della Rocchetta come socio al 50%, portò molte soddisfazioni a Federico Tesio in termini di vittorie di prestigio, soprattutto grazie al fuoriclasse Nearco che si aggiudicò, tra i tanti trofei, anche il Grand Prix di Parigi.

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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