Storia della scuderia Dormello Olgiata e della razza di cavalli

Esiste un filo sottile, fatto di trionfi e vittorie, che unisce le sponde del Lago Maggiore con la zona nord di Roma. Centinaia di chilometri, ma un legame ippico che risponde al nome di Dormello Olgiata, una delle scuderie e delle razze di cavalli più rappresentative del movimento italiano. Una storia affascinante, che risale alla fine dell’Ottocento e ci riporta ai giorni nostri.

Andiamo a ripercorrere le origini della razza e la curiosa storia di questa scuderia.

Storia della scuderia e della razza Dormello Olgiata

Per risalire alle origini della Dormello Olgiata, dobbiamo fare la conoscenza di Federico Tesio. Uno dei pionieri dell’ippica italiana, soprannominato il “Leonardo da Vinci dell’ippica” per la sua lungimiranza in scelte che, negli anni a seguire, segnarono il mondo dei cavalli.

Figlio di una famiglia agiata di Torino, ma rimasto orfano ad appena sei anni, Tesio studiò dai Barnabiti del Regio Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, e qui si appassionò alle teorie di Charles Darwin. Una volta terminati gli studi, intraprese un viaggio di sei anni in giro per il mondo, passando per la Cina e la Patagonia, iniziando ad appassionarsi al mondo dell’ippica. Rientrato in Italia, sposò Lydia Fiori di Serramezzana, con la quale nel 1896 acquistò una scuderia di cavalli a Dormello, sulle rive del Lago Maggiore. Iniziò così l’allevamento dei purosangue a suo nome, con un’attenzione particolare alla trasmissione dei caratteri genetici, secondo gli studi di Gregor Mendel.

I primi successi fecero accendere i riflettori su questa nuova scuderia e nel 1932 ci fu il decisivo incontro con Mario Incisa della Rocchetta, il cui allevamento si trovava nella località a nord di Roma de l’Olgiata. Nacque così il sodalizio che portò alla nascita della scuderia Razza Dormello Olgiata, in onore delle due località in cui i due proprietari portavano avanti la loro attività.

Gli esemplari più famosi della razza Dormello Olgiata

Tra il 1904 e il 1966, i cavalli della scuderia di Tesio, che dal 1932 saranno i Dormello-Olgiata, vinsero 24 Derby italiani, un record tutt’ora imbattuto. I fantini con giubba bianca e berretto rosso furono protagonisti nello stivale, soprattutto grazie a Ribot. Questo cavallo, nato nel 1952, è considerato uno dei galoppatori più forti al mondo. Allevato e cresciuto a Villa Tesio, fu cavalcato dal fantino pisano Enrico Camici, con il quale stabilità il record di 16 vittorie consecutive nei più importanti eventi europei come il GP Arc de Triomphe e le King George and Queen Elizabeth Stakes.

Ribot fu il risultato di una lunga ricerca, anche per la sua capacità di essere competitivo su più distanze, tanto da essere soprannominato “Il Cavallo del ventesimo secolo”. Il fato volle, tuttavia, che Federico Tesio non ebbe la possibilità di godersi la gloria di Ribot, in quanto morì il primo maggio del 1954.

Il nome di Ribot, che è leggenda, non fu l’unico della Dormello-Olgiata a fare la storia. Si ricordano, infatti, nei primi anni le grandi prestazioni di Cavalier d’Arpino, Bellini, Tenerani, Botticelli, Braque e, soprattutto, Nearco che appare nella linea di sangue di molti cavalli di alto livello.

Attualmente i cavalli eredi della razza Dormello Olgiata vengono allenati nella Tenuta San Guido a Bolgheri (la tenuta dell’Olgiata è stata venduta), gestiti dal Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta e Franca Vittadini.
I risultati continuano a essere di altissimo livello, con Tempesti che nel 2022 ha vinto il Premio Botticelli, mancando per un soffio il successo al Derby Italiano di Roma.

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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