Dario Vargiu: biografia e carriera del famoso fantino

Dalla Sardegna alla conquista del mondo dell’ippica. Dario Vargiu è uno dei fantini più quotati in circolazione e nel corso della sua carriera è riuscito a togliersi molte soddisfazioni, raggiungendo quota 3500 successi in meno di trent’anni di attività. Scopriamo di più si questo professionista.

Dario Vargiu: biografia e carriera del famoso fantino  

Nato a Oristano, in Sardegna, il 24 agosto 1976, Dario Vargiu ha dimostrato subito di avere un gran talento nel rapporto con i cavalli. Di corporatura minuta, alto 1 metro e 60 per 53 chilogrammi, è entrato nel mondo del professionismo nel 1994, con l’esordio assoluto il 20 settembre, poche settimane dopo aver compiuto diciotto anni.

Le prime due stagioni sono state di rodaggio: tra il ‘94 e il 1995 non ha ottenuto successi, cavalcando anche poco: 47 corse in totale, nulla se si pensa che nel 2006 ha preso parte a più di mille competizioni.

La corsa verso i 3500 successi di Dario Vargiu

Dario Vargiu ha iniziato a vincere, in eventi minori, nel 1996. Una stagione positiva fatta di 29 successi in 284 competizioni, con una media del 10,21% di efficacia. Niente male per un giovane che, anno dopo anno, è riuscito a incrementare il bottino.

I risultati nel galoppo gli hanno permesso di guadagnarsi la fiducia di allenatori e allevatori e nel 1999 si arriva alla stagione della svolta, la prima con più di cento vittorie, nonché la prima occasione in cui ha calcato gli ippodromi stranieri correndo anche in Francia.

Il salto di qualità di Dario Vargiu: la stagione 2002

Dario Vargiu, dopo otto anni di carriera, trova i primi successi nelle corse di Gruppo 1. In sella a Falbrav, vince il Gran Premio di Milano e il Premio Presidente della Repubblica, riuscendo così ad affermarsi ai massimi livelli. Il 2002 fu un’annata particolarmente prolifica per Vargiu che raccolse 138 successi, sei dei quali in Giappone oltre a uno in Australia.

In terra nipponica, il jockey sardo si riesce a togliere belle soddisfazioni. In particolare, nel 2003 vince l’Asai Hai Futurity Stakes, in sella a Cosmo Sunbeam, in una delle corse più ricche del panorama internazionale.

I record di Dario Vargiu

Una carriera da jockey può essere caratterizzata da imprevisti e sorprese. Mantenere la continuità non è semplice, ma questo non è il caso di Dario Vargiu. Da quando, nel 1999, ha abbattuto il muro delle cento vittorie stagionali, solamente nel 2005 è sceso sotto questa soglia, sfiorando anche quota duecento l’anno seguente, nel 2006 quando prese parte a 1108 corse.

In carriera il fantino di Oristano ha vinto per dieci volte il frustino d’oro, il premio per il più vincente della stagione, raggiungendo quota 3500 successi assoluti nel 2022. Una grande soddisfazione maturata in sella a Dalek in occasione del Premio Santa Claus sulla pista di Agnano. Dopo aver compiuto quell’impresa, Vargiu ha voluto sottolineare il lavoro e l’impegno di tutti coloro che svolgono un lavoro occulto, dietro le quinte, dando tuttavia un contributo fondamentale al raggiungimento degli obiettivi.

Il futuro di Dario Vargiu

Dario Vargiu è l’unico italiano in attività ad aver raggiunto quota 3000 vittorie. Tra i fantini viventi, l’unico è il corregionale Gianfranco Dettori, padre di Frankie. L’intenzione, tuttavia, non sembra essere quella di fermarsi. Nel corso del 2023 si è separato dal suo storico agente, nonché grande amico, Andrea Arbau, lanciandosi verso nuovi orizzonti. I numeri, tuttavia, continuano a essere importanti. 93 corse vinte quest’anno in 534 prove disputate fino a questo momento, con una percentuale di successo del 17,42%. Questo ci fa capire che Vargiu abbia ancora voglia e testa per potersi esprimere al massimo e, perché no, provare a impreziosire ulteriormente il record delle 3500 vittorie in carriera.

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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