CHATGPT

ChatGPT compie un anno: come l’IA ha cambiato le nostre vite

Se da un lato ci sembra che strumenti come ChatGPT esistano praticamente da sempre, dall’altro ci stupiamo sempre di più di quante novità ha portato l’AI nelle nostre vite. È passato solo un anno dall’arrivo di ChatGPT eppure sembrano essere cambiate già tantissime cose.

Il software lanciato il 30 novembre è un chatbot sviluppato da OpenAI con tecniche di apprendimento automatico, specializzato nel dialogo con gli interlocutori umani.

Ad un anno dal suo arrivo possiamo affermare con certezza che è diventato l’emblema dell’intelligenza artificiale generativa, e che ormai ha già rivoluzionato la nostra esistenza.

La democratizzazione dell’IA

Con il compleanno di ChatGPT si è tenuta una discussione a quattro voci su avvenire, alla quale hanno preso parte Derrick de Kerckhove, Vincenzo Ambriola, Emanuela Girardi e Alberto Puliafito.

Tutti e quattro gli studiosi si sono trovati concordi nel dire che ChatGPT ha reso democratica e pop l’intelligenza artificiale generativa, aprendo a tutti la possibilità di fruire di qualcosa che in realtà già esisteva, ma che fino allo scorso anno era vissuto passivamente.

Concordano anche però nell’affermare che manchi quel rapporto comunitario e libertario che invece c’era agli albori di internet. A decidere le sorti dell’AI infatti sono pochi giganti del tech.

Ad un anno dalla sua introduzione però rimangono ancora dei nodi da sciogliere nei confronti dell’intelligenza artificiale generativa. La prima riguarda il suo utilizzo e la capacità di saper riconoscere i problemi. Aziende e istituzioni devono saper maneggiare lo strumento, ma devono esserne in grado anche i privati cittadini di ogni età e alfabetizzazione tecnologica. Le fake news per esempio, non sono sempre riconoscibili, e questo strumento le rende sempre più convincenti.

Ma non parliamo solo di notizie, ma anche di immagini, anche dal punto di vista visivo l’IA sta diventando sempre più importante, ma soprattutto mimetizzata. Questo rende difficile il riconoscimento di ciò che è reale e ciò che non lo è, oltre a creare problemi per gli artisti, che si vedono “rubati” del loro lavoro.

In sostanza nei prossimi anni vedremo sempre di più l’AI andare incontro a norme, ma anche ad espandersi e a divenire sempre più precisa. Continua a seguirci su Sisal News per restare sempre aggiornato sul mondo dell’IA.

 

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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